LA PROVINCIA DI ROMA PROMUOVE UN PIANO PER LA TUTELA DELLE NASCITE A RISCHIO PSICO-SOCIALE.

Redazione

Provincia di Roma – La Provincia di Roma, attraverso il Servizio 1 – Dipartimento IX, ha organizzato un evento per oggi giovedì 27 giugno 2013, alle ore 15,30, a Palazzo Valentini, presso l’Aula Consiliare “Giorgio Fregosi”, al fine di dare avvio ufficiale al “Piano per la nascita tutela della nascita a rischio psico-sociale”. Questo Piano è la prima esperienza nel territorio laziale; in altre zone d’Italia (come ad esempio, la Regione Lombardia e la Regione Piemonte), sono già attivi da tempo servizi di sostegno integrato. La tutela della nascita, d’altra parte,  rappresenta un tema di scottante attualità. Non si sono ancora spenti gli echi del clamore suscitato dal ritrovamento del neonato nel wc del Mc Donald sito nel quartiere EUR di Roma.

Di fronte a queste tragedie, che giungono all’attenzione dei cittadini e dei servizi competenti forse in misura più ridotta rispetto alla vera entità del fenomeno, che cosa si può fare? Anzitutto, è importante dare corretta informazione alla cittadinanza. E porre in essere le azioni necessarie alla prevenzione del fenomeno. Spesso, episodi come questi sono riconducibili a donne giovanissime, il più delle volte straniere ed in condizioni di emarginazione e clandestinità, senza un’adeguata informazione  sulle possibilità di tutela sul piano giuridico, di aiuto sociale e sanitario.  Non conoscono ciò che la legge italiana consente loro: la possibilità di partorire in modo sicuro in ospedale, la possibilità di usufruire di sostegni. Invisibili, loro ed i loro piccoli nati. Fino alla tragedia. La Provincia di Roma ha una lunga tradizione di assistenza all’infanzia in difficoltà. Per ben 75 anni, dal 1927 al 2002 , si è occupata di minori non riconosciuti (e di madri nubili), accogliendoli nei brefotrofi prima, sviluppando tutta una serie di servizi poi.

Proprio per questo, attraverso il competente Servizio, la Provincia ha elaborato il “Piano per la tutela della nascita a rischio psico-sociale”, che vede coinvolti tutti i servizi che, con mission differenti, sono deputati al sostegno e all’aiuto delle donne in difficoltà e dei loro nati. La finalità del Piano Provinciale  è  di creare un sistema di protezione della nascita e di individuare e prevenire precocemente le difficoltà che potrebbero condurre agli episodi di maltrattamento e di abuso, fino all’atto estremo dell’infanticidio. Non è il taglio inaugurale del nastro; al contrario, è una realtà già strutturata. Negli anni passati, in tutti i distretti socio-sanitari del territorio provinciale laddove è presente un Centro Nascita ospedaliero, e nel territorio della ASL-RMD, gli operatori sono stati formati ed hanno dato inizio ai Tavoli Tecnici, per  elaborare un apposito Protocollo di Intesa sottoscritto nel novembre 2012 dalle ASL, dagli Ospedali, dai Municipi e dai Comuni coinvolti, oltre che dagli Organi della Magistratura minorile. Nel corso dell’incontro di giovedì 27 giugno 2013 verrà dato un nuovo e decisivo impulso al Progetto, attraverso la firma di un’apposita Convenzione tra la Provincia di Roma e le AA.SS.LL. partecipanti al Piano (RMD, RMH, RMG, RMF) per la consegna, ad uso gratuito, a tutti i Distretti socio-sanitari coinvolti, del software sviluppato dalla Provincia stessa per la gestione in rete della scheda di individuazione dei fattori di rischio alla nascita. Inoltre, sarà consegnato il materiale cartaceo tradotto in 7 lingue, per dare ampia pubblicizzazione alle forme di tutela offerte dalla legge, che consente alle donne di partorire in sicurezza in ospedale e, se lo decidono, di non riconoscere il proprio nato (dal 2000 al 2011 in Italia sono nati 5313 bambini da “donna che non consente di essere nominata……”), nonché la pubblicizzazione dei servizi dedicati al sostegno delle donne e dei minori, con le indicazioni per accedervi in ciascun  Distretto socio-sanitario partecipante al Piano. In un periodo sperimentale, stabilito dal 1/10/2013 al 1/4/2014, nel territorio della ASL-RMD, laddove insistono due importantissimi centri nascita ospedalieri (il complesso San Camillo-Forlanini e l’ospedale “Grassi” di Ostia) si raccoglieranno i dati, mediante l’uso del software fornito. Con questi dati, forniti poi in forma anonima, il Servizio 1 del Dipartimento IX, per legge competente in materia di programmazione territoriale, potrà condurre una ricerca sui diversi fattori di rischio rilevati, al fine di programmare correttamente le azioni necessarie a prevenire detti rischi, affinchè l’evento della nascita divenga sempre di più protetto, sia per il minore che per la madre.