LA NATO FA PAURA A PUTIN: ARRIVA L'ACCORDO TRA KIEV E MOSCA

di Maurizio Costa

La Russia e l'Ucraina, dopo mesi di guerriglia e invasioni, arrivano all'accordo: i leader dei due paesi raggiungono una tregua, un 'cessate il fuoco permanente' che potrebbe rivelarsi come la risoluzione del conflitto ucraino. Una telefonata tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko avrebbe calmato le acque, ma il Cremlino precisa che non si tratta di una tregua militare perché "la Russia non fa parte del conflitto tra Kiev e i filo-russi". La tregua arriva un giorno prima del vertice Nato che si svolgerà in Galles e durante il quale l'Alleanza potrebbe organizzare l'invio in Estonia, al confine con la Russia, di un contingente di 4.000 soldati per convincere Putin a tornare sui suoi passi e a smettere di invadere l'Ucraina. Il leader russo ritiene inaccettabile un dispiegamento delle forze Nato e dichiara che a settembre darà il via ad una serie di esercitazioni delle forze missilistiche nucleari.
L'accordo Kiev-Mosca potrebbe porre fine al conflitto; se così non fosse si rischierebbe di perdere il controllo della situazione. Se la Nato giovedì deciderà di schierare le truppe in Estonia (non può farlo in Ucraina perché non fa parte dell'Alleanza Atlantica) si rischia di far cominciare una vera e propria guerra europea, che coinvolgerebbe anche gli Usa e l'Italia.
Intanto, Barack Obama è sbarcato in Estonia, dove si stanno svolgendo le esercitazioni del contingente Nato a cui partecipa anche l'Italia. Putin e Poroshenko, con questo accordo telefonico, potrebbero eliminare la possibilità di una guerra tra Usa e Cremlino. La minaccia di dispiegare 4.000 soldati Nato al confine con la Russia sarebbe stato il deterrente che avrebbe fatto cambiare idea a Putin. Una guerra contro l'Alleanza Atlantica avrebbe risvolti impensabili e terribili per la Russia.
Una cosa è certa: il vertice Nato di giovedì e venerdì sarà il punto di svolta. Si deciderà se far iniziare un conflitto aperto oppure no. La Russia si sente minacciata e la telefonata tra Putin e Poroshenko potrebbe aver concluso la diatriba tra i due paesi. Se così non fosse, il Cremlino dovrà vedersela con le superpotenze della Nato, tra cui gli Stati Uniti di Barack Obama.