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La magia di The Legend of Zelda ritorna nel nuovo "Breath of The Wild"

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Tempo di lettura 6 minutiSu WiiU e Switch il capitolo più incredibile della saga firmata Nintendo

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di Francesco Pellegrino Lise


The Legend of Zelda Breath of The Wild, il nuovo gioco in esclusiva per Nintendo WiiU e Nintendo Switch, rende onore ai suoi storici predecessori e si presenta agli occhi del mondo come uno dei migliori videogames mai pubblicati fino a oggi. Dopo averlo ben collaudato e dopo aver viaggiato in lungo e in largo per le terre di Hyrule, ogni minuto che passa giocando al nuovo capitolo della saga si ha la sensazione costante e persistente che si stia vivendo un’avventura unica, incredibilmente coinvolgente e ricca di quell’ingrediente segreto che manca in molti titoli odierni ossia un’immensa passione verso la realizzazione di un prodotto unico nel suo genere. Ma procediamo per gradi. Per quanto riguarda la trama, lo scenario in cui bisognerà muoversi è diverso da quello visto nei precedenti Zelda Bisognerà vedersela con luoghi impervi, aree perfette per mettere alla prova l'istinto di sopravvivenza del protagonista, Link, il quale risvegliatosi da un profondo sonno durato cento anni si troverà coinvolto in una missione titanica. Al suo risveglio non ci saranno spiegazioni, Link si troverà a vagare per le lande sperdute in cerca di risposte e di ricordi. Ricordi che sembrano essere stati cancellati, ma che in realtà vivono sopiti nel giovane eroe come brace sotto la cenere. Come in ogni Zelda che si rispetti, Link dovrà affrontare il tanto temuto Ganon, il quale è colpevole di aver portato morte e distruzione durante il sonno dell'eroe. Il protagonista dovrà quindi porre rimedio a tutto ciò, ma per farlo dovrà sconfiggere innumerevoli nemici e dotarsi di un equipaggiamento in continua evoluzione, in modo da affrontare poi il nemico finale. La trama quindi non ha subito modifiche rispetto ai capitoli precedenti, elemento che però viene arricchito dalla nuova ambientazione free roaming che rappresenta una assoluta novità e scolpisce il nome di Breath of The Wild con lettere di fuoco nell’Olimpo del gaming. L’ambientazione che contraddistingue il nuovo è di quelle che si assaporano raramente, ed è davvero sorprendente scoprire passo passo quanto tutto fluisca in maniera elegante, naturale e fiabesca. Giocando si entra dentro i meccanismi di un nuovo modo di intendere Zelda quasi senza accorgersene, ritrovandosi in un mondo diverso eppure sempre riconoscibile, facendo quanto mai era stato possibile fare prima e godendosi ogni minuto l’intenso sapore di un reame in rovina.

 

 

Esiste comunque una sorta di vademecum ideale destinato ad aiutare Link in quella che inizialmente sembra un’impresa impossibile. L’immensa mappa è infatti suddivisa in regioni e ognuna di essa può essere raggiunta in qualsiasi momento, scavalcando ostacoli e abbattendo accampamenti di Boblin o facendosi strada tra l’oscurità spezzando le ossa agli Stal, ma senza una cartina sottomano diventa complicato capire dove andare e cosa fare. A questo servono le torri che, dopo il risveglio dell’eroe, si sono misteriosamente erette verso il cielo in ogni regione di Hyrule. Una volta ritornati dal centenario torpore ci si ritrova soli, con un unico strumento in aiuto, la tavoletta Sheikah. Tale manufatto mistico aiuterà Link con una serie di funzioni, tra cui quella di binocolo, mappa, inventario e molto altro ancora. Dopo la prima fase di gioco sarà necessario raggiungere la vetta delle torri per scoprire la conformazione del territorio e scovare i punti d’interesse verso cui dirigersi. Alcuni di essi sono i Sacrari, ovvero templi antichi dove si dovranno affrontare prove di logica o di forza per ottenere abilità, oggetti e onorificenze che serviranno a potenziare l’energia o il vigore del protagonista. Per poter ricordare meglio i punti d’interesse presenti nell’immensa mappa, sarà possibile segnalare tale posizioni attraverso speciali segnalini colorati. Dal punto di vista dell’abilità dell’eroe, Link è in grado di correre, nuotare e arrampicarsi. Tutte queste abilità però consumano la barra del vigore che per ricaricarsi avrà bisogno che Link sia immobile, oppure consumi cibo cucinato o pozioni ad hoc. In gioco è possibile anche saltare, ma tale abilità non rappresenta un movimento fondamentale nel corso dell’avventura, se non per spiccare il volo giù da un dirupo prima di aprire la paravela, uno strumento che consente di planare in giro per il mondo (anch'esso consuma la barra della fatica), che farà risparmiare diversi minuti di passeggiata o alcuni secondi di cavalcata. Al solito l'energia vitale di Link è indicata da una serie di cuori, ma in questo caso, oltre a calare più spesso della norma, ricaricarli non sarà immediato né semplice. Esattamente come l'equipaggiamento del personaggio anche il cibo, che serve a risanare la salute, necessita tempo e preparazione: in generale ogni viaggio e ogni meta in questo gioco presuppongono una minima ponderazione, gettarsi allo sbaraglio è divertente ma solitamente infruttuoso e, anzi, controproducente. Si possono mangiare bacche, frutta, carne e pesce, ma il massimo lo si ottiene cucinando e mischiando i singoli ingredienti: in certi frangenti risulta proprio imprescindibile prepararsi bene per affrontare degnamente la prossima meta. È possibile cacciare, naturalmente: ucciso un animale questo diventa immediatamente carne commestibile, senza che ne vengano mostrati patimenti e sofferenze. La rappresentazione della fauna è comunque magistrale: sono presenti circa novanta specie di animali, e tutte sono curate nei movimenti, negli atteggiamenti e nei comportamenti, dai cavalli ai lupi, dai cani ai tori, dalle volpi agli scoiattoli, dai cinghiali ai cervi.

 

 

Tornado al gameplay, vista la grandissima libertà d’azione che non impedisce a chi gioca di esplorare il mondo prima di proseguire nella trama, la sensazione di smarrimento e piccolezza che si prova vagando per Hyrule è devastante. E proprio questa impressione è fondamentale per capire la progressione in Breath of the Wild, perché di fatto coincide con l'aumento della conoscenza, e della comprensione, di un territorio. Ogni regione di questo enorme mondo, nessuna esclusa, ha tragitti più sicuri e altri impervi: bisogna imparare a conoscerle con l'esperienza, esplorando e soprattutto morendo, scappando e combattendo.Questa graduale comprensione del mondo di gioco, che si ripete ogniqualvolta si approccia una nuova regione e che procede dall'esterno all'interno in modo naturale, è forse il più grande del gioco. Bisogna pianificare il viaggio, premunirsi ed equipaggiarsi, ma soprattutto studiare, osservare con gli occhi di Link e coi propri ciò che ci circonda: gli stessi personaggi non giocanti non donano mai un semplice punto da seguire sulla, ma elargiscono informazioni descrittive e rispettose della morfologia del mondo rendendo l’esplorazione un fattore fondamentale. Gli abitanti di Hyrule oltre commerciare con Link possono offrire numerose missioni secondarie, rese difficili anche dal fatto che non appaiono segnalate sulla mappa. Da segnalare poi l’importanza dei mezzi di locomozione: il più facile e veloce è il teletrasporto, ma è accessibile solo dopo aver compiuto determinate azioni su ciascuna regione. In alternativa ai propri piedi Link può contare sui cavalli, questa volta catturabili da selvaggi e successivamente domabili: ognuno di essi ha statistiche e potenzialità differenti, ma tutti sono registrabili alle stalle (che in questo gioco fungono sostanzialmente da locande), e soprattutto sono accomunati dalla qualità delle animazioni e dell'interazione col mondo circostante. Per quanto riguarda il combat system, lo scontro coi nemici è determinato principalmente da due fattori, e cioè dall'equipaggiamento del personaggio, che spesso risulta inadatto alla situazione, e dalla forza e dal numero dei nemici. Questi ultimi variano molto negli approcci e nei comportamenti, tendono a collaborare tra loro in base ai diversi gradi di intelligenza e attaccano tutti assieme non alternandosi nel duello. In generale per vincere, è fondamentale l'equilibrio tra i due elementi sopracitati: con un equipaggiamento adeguato si possono approcciare combattimenti altrimenti impossibili, mentre con un inventario scadente si rischia di soccombere anche con un gruppo di nemici scarsi.Tornando all'equipaggiamento, è bene segnalare come le armi, tutte deteriorabili, siano necessarie in termini di giocabilità: sono loro che spingono a combattere i nemici, così da poterli poi derubare di spade, mazze, lance, ma anche di oggetti e ingredienti potenti. I combattimenti richiedono molta attenzione e prontezza di riflessi: gli stessi scontri coi nemici più significativi non sono più incentrarti sulla scoperta del punto debole ma soprattutto sull'azione. Schivando i colpi al momento giusto Link ha la possibilità di contrattaccare al rallentatore. L'utilizzo dell'arco come strumento di offesa è più importante che in passato, ed è estremamente piacevole e dinamico da usare. Anche qui, i vari archi implicano diversi approcci agli scontri: alcuni donano maggiore potenza, altri migliorano la mira. L'equipaggiamento di Link è composto, oltre che da armi, archi e scudi, anche da altri elementi che, al contrario dei primi tre, non sono deteriorabili: maglie, mantelli e cappucci, pantaloni e stivali. È fondamentale non rimanere mai con pochi strumenti: oltre che uccidendo nemici, armi e vestiti possono essere ottenuti nei negozi, da acquistare con le canoniche rupie, che però stavolta non si ottengono tagliando l'erba, bensì vendendo i materiali guadagnati uccidendo mostri.

 

 

Per quanto riguarda la grafica, Breath of the Wild è un vero spettacolo per gli occhi, non tanto per i singoli dettagli, quanto nell’epicità del colpo d’occhio. Non c’è momento in cui non ci si senta parte di un mondo vivo. Spesso ci si sofferma ad ammirare un panorama o a respirare l’abbraccio di Hyrule, e poco importa che lo si faccia dalla cime di una montagna innevata o nel centro di un desolato deserto. Le luci dell’alba o il crepuscolo che si avvicina, le vallate di erba accarezzata dal vento, le buie montagne sconvolte dall’ennesima bufera, i canyon e le foreste stravolte dai temporali con un fulmine sempre pronto a venire attirato dall’equipaggiamento in ferro di Link fanno davvero sognare ad occhi aperti. Proprio nelle condizioni metereologiche che mutano e nel complesso orizzonte visivo Breath of the Wild dà il meglio di sé, offrendo delle vere e proprie cartoline da portare gelosamente nel proprio cuore. Un contributo importante all’atmosfera viene anche fornito dalla colonna sonora, come sempre attenta nel sottolineare con forza i passaggi importanti, ma anche discreta nell’accompagnare chi gioca durante il viaggio, con echi lontani ma evidenti che riportano alla mente i temi musicali più celebri della serie. Davvero di più non si sarebbe potuto chiedere. Tirando le somme, l’ultima avventura dedicata all’universo di Zelda, rappresenta un prodotto semplicemente straordinario sotto ogni punto di vista. Emozionante, lungo, complesso, profondo e sempre ricco di cose da fare dall’inizio alla fine, Breath of The Wild non può davvero mancare negli scaffali di un appassionato di videogames. Nintendo ha messo a segno un centro perfetto, un centro capace di rimanere ben scolpito nella mente di chi decide di immergersi nel mondo fantastico di Hyrule.

GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 9
Sonoro: 9,5
Gameplay: 10
Longevità: 10


VOTO FINALE: 9,5

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