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A. De Marchis
Ma non la facessero troppo lunga: sono ancora il primo partito e nessuno li schioderà dalla poposition. Se hanno perso la Liguria è per i loro dispettucci interni e adesso chi ha fatto la parte del disturbatore si vedrà comunque danneggiato perché i "Renzies" hanno questa filosofia. Il Pd vince le regionali portando a casa 5 govenratori su 7. Conquistata la Campania con "l'impresentabile" De Luca, ma persa nettamente la Liguria. E dolorosamente. Almeno a sentire il commento dei vertici del Pd, che puntano l'indice contro la sinistra che ha scelto di appoggiare la Lista Pastorino (9,4% dei consensi). "Ovviamente ci amareggia il risultato della Liguria", dice la vicesegretaria Debora Serracchiani in conferenza stampa nella sede del partito. Una sconfitta, ha sottolineato, che c'e' stata "anche a causa della divisione del Pd e di una sinistra che ha ritenuto piu' utile far perdere il Pd piuttosto che continuare un'amministrazione di centrosinistra". Comunque il risultato delle regionali "ci colloca con chiarezza e determinazione nella prospettiva del 2018", conclude. L'altro vicesegretario, Lorenzo Guerini, accetta il responso delle urne e fa un'analisi: "Perdiamo in una regione e perdiamo perche' un pezzo di centrosinistra, per costruire nuovi equilibri politici, qualcuno ha consegnato quella regione alla destra. Ora serve fare una riflessione". Sulla stessa linea, ma ancor piu' diretto, Matteo Orfini, secondo il quale la conquista della Liguria da parte del centrodestra con Giovanni Toti e' "figlia di una sinistra irresponsabile che oggi festeggia la vittoria della destra".
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