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Redazione Lazio

LA GRANDE AMMUCCHIATA. CHE SI GOVERNI ADESSO

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Tempo di lettura 2 minuti Restano fuori dal Parlamento Fini, Ingroia, Di Pietro, Giannino, Pannella, Bonino, Storace.

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Chiara Rai

Un quadro politico italiano schizzofrenico, una grande ammucchiata. Adesso però i giochi sono fatti, non possiamo permetterci di fermarci per troppo tempo, che si governi, poi ci sarà tempo per riaggiustare tutto.  Ciò che è positivo è che arriveranno in Parlamento persone diverse, mentre gran parte del vecchio è andato a casa. Alla camera solo 124 mila voti separano il centrodestra dal centrosinistra. E' un fotofinish che noi de L'osservatore laziale avevamo già preannunciato quando dicemmo che i due veri competitors erano Bersani e Berlusconi e che l'ex comico genovese avrebbe avuto un clamoroso successo.

Al Senato Bersani puo' contare su 113 seggi. Restano da attribuire 6 senatori all'estero e la maggioranza assoluta e' a quota 160 senatori. Per governare sono indispensabili intese: il centrodestra ha 116 senatori, Grillo 54, Monti 18, i senatori a vita sono 4 (Andreotti, Ciampi, Colombo e lo stesso Monti).
Al di la' delle coalizioni, il primo partito alla Camera e' il Movimento 5 Stelle con il 25,5% dei voti. Seguono Pd 25,4% e Pdl 21,5%. Alle precedenti politiche del 2008 il Movimento 5 Stelle non corse. In 5 anni il Pdl ha perso per strada il 16% dei voti, il Pd l'8%, la Lega ha dimezzato i propri elettori (-4%), la coalizione di Monti supera il 10% alla Camera. 

Oltre alla fiducia al nuovo Governo, questo Parlamento dovra' eleggere nell'ordine il Presidente del Senato, il Presidente della Camera, il Presidente della Repubblica. Il centrosinistra ha per ora 459 grandi elettori. Per eleggere il Capo dello Stato che sostituira' Giorgio Napolitano servono almeno 504 voti.

Tra i grandi elettori ci saranno anche 58 delegati regionali. Un'Italia come detto che non sarà più come prima. Il 25 per cento degli elettori non ha votato, un'altro 25,5 per cento ha non in maniera inaspettata dato il consenso a Grillo per fiducia, protesta, per lassismo, stanchezza, per voglia di rivoluzione.

Restano fuori dal Parlamento Fini, Ingroia, Di Pietro, Giannino, Pannella, Bonino, Storace. Si salva Casini, ma in realtà sono voti striminziti e pochissimi italiani lo vogliono. Salvo sorprese dagli italiani all'estero non ci saranno parlamentari di Fli, Rivoluzione Civile, Idv, Prc, Pdci, Radicali, La Destra, Forza Nuova, CasaPound, Ms-Ft, Fare per fermare il declino. Fratelli d'Italia avra' deputati ma non senatori. La lista Crocetta e il Grande Sud avranno un senatore ciascuno.