La Finlandia nell’era NATO, i primi effetti

Il giorno dopo l’accesso ufficiale di Finlandia nella Nato a Bruxelles, il governo finlandese, in seduta plenaria, ha formalizzato un decreto che mette in vigore il Trattato dell’Atlantico del Nord, come modificato dai Protocolli di adesione, e l’atto sull’entrata in vigore delle disposizioni di natura legislativa del Trattato dell’Atlantico del Nord. L’emanazione del decreto governativo completa il processo di approvazione nazionale e il Trattato dell’Atlantico del Nord viene integrato nella legislazione finlandese. Il Parlamento aveva approvato l’adesione della Finlandia al Trattato NATO il 1° marzo 2023 e il Presidente della Repubblica aveva deciso l’adesione della Finlandia il 23 marzo successivo. Il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, in un incontro presso l l’Associazione della Stampa Estera  a Roma il 4 aprile, aveva commentato positivamente l’accesso di Finlandia nella NATO in quanto ““La NATO si rafforza con l’adesione della Finlandia. E sono convinto che alla fine anche la Svezia ne  farà. Il percorso è sempre con qualche difficoltà”, mentre il ministro Matteo Salvini, sempre con la stampa estera a Roma, aveva informato di essersi congratulato con la leader dei Veri Finlandese, Riikka Purra, per il successo conseguito.
 
Se questo è il primo atto formale in Finlandia effetto dell’adesione solenne definita il giorno prima a Bruxelles, un primo, rilevante effetto politico è la dichiarazione della prima ministra Sanna Marin di lasciare la presidenza del partito socialdemocratico, SDP, a decorrere dal prossimo congresso del partito, a settembre. Marin lo ha annunciato in una conferenza stampa mercoledì 5, sottolineando come gli ultimi anni sono stati difficili per lei e che la sua resistenza è stata messa alla prova. “A volte alcune porte devono essere chiuse per poterne aprire di nuove in futuro.  Inizierò il mio lavoro come membro del Parlamento la prossima settimana e spero di poter vivere una vita un po’ più tranquilla quando queste responsabilità si ridurranno”, ha detto.
 
Marin ha precisato di aver comunicato questa sua decisione in anticipo di  modo che coloro che le succederanno abbiano abbastanza tempo per considerare la loro candidatura.  Il partito deve nominare i candidati alla presidenza entro l’inizio di maggio, in modo che ci sia tempo per tenere un voto dei membri sulla questione, se necessario.
 
Durante l’incontro con la stampa finlandese nella sede del Parlamento ha sottolineato di essere soddisfatta del risultato, visto che l’SDP ha aumentato il numero dei seggi, ma anche di aver tentato di ottenere dagli elettori un altro mandato da presidente del Consiglio; in ogni caso, Marin ha detto che la sua intenzione è adesso continuare a lavorare come deputata.
 
Rispondendo ad una domanda sulla possibilità di accettare un incarico ministeriale nel caso l’SDP entri in una coalizione del nuovo governo, la prima ministra uscente ha definito improbabile questa eventualità aggiungendo che l’SDP è pronto a partecipare alla formazione di un governo data la capacità del partito di cooperare, pur facendo notare che il partito ha “negoziatori tenaci”.
 
Il Partito Socialdemocratico Finlandese (SDP) , che è diventato il terzo partito in Finlandia dopo il Partito della Coalizione e quello dei Veri Finlandesi, riunisce il 6 aprile il suo vertice che è stato informato in anticipo da Marin della sua decisore poco prima della conferenza stampa di mercoledì.
 
Sempre il 6, il comitato esecutivo del partito dovrà discutere, tra le altre cose, la questione dei paletti da porre in un’eventuale trattativa di governo. Secondo Marin, tuttavia, l’SDP non ha intenzione di formare un governo che effettui tagli per sei miliardi di euro. Ha anche riferito che il vincitore Partito della Coalizione non ha avuto contatti molto attivi con l’SDP durante la settimana, ma il suo leader, Petteri Orpo ha di recente cercato contatti.