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Governo e Miur sono intenzionati a non assumere nemmeno un assistente amministrativo, tecnico e ausiliario, a fronte di quasi 28mila posti liberisi. In poche parole l'Ata ( il comparto scuola amministrativo e generale) verrebbe escluso in barba alle posizioni della Curia di Lussemburgo, alla procedura d'infrazione 2124/10 della Commissione UE, Anief . Ata non solo non verrà immesso in ruolo ma vedrà congelate le supplenze annuali per far posto agli esuberi della provincia. L'obiettivo della categoria, pronta ad una class action, è quello di impedire il blocco del ruolo e fare almeno le immissioni sul turn over e gli incarichi annuali. Di seguito pubblichiamo "il puntino a matita" di Gerardo Toscano
di Gerardo Toscano
Immaginate un paese.
Fatto?
Bene.
Immaginate una scuola.
Fatto?
Molto bene.
Ora immaginate tante scuole.
Fatto?
Ottimo.
Immaginate molti studenti, altrettanti docenti, educatori e…
basta.
Fermatevi qui.
Come dite?
Manca qualcosa?
Chi gestisce tutto ciò dite?
Il Dirigente Scolastico ovvio!
Da solo, e come fa?
Ecco, questa è la domanda; non fa.
Da solo, non fa.
A questo bel sogno dovreste aggiungere molte migliaia di puntini: Il personale ATA.
Una categoria sconosciuta, utile, preparata, INDISPENSABILE e dimenticata.
Puntini piccoli piccoli, giovani giovani, vecchi vecchi, puntini che ogni anno cambiano colore e forma affinchè il quadro sia visibile.
Questi puntini sono stati disegnati molto tempo fa, a matita.
Questi puntini hanno spesso fatto molta strada per riempire questo sogno e a un certo punto, a quadro visibile e funzionante, sono stati cancellati.
Immaginate 10, 15, 20 anni di cancellature.
Il foglio è diventato logoro e i puntini sempre più sbiaditi, non hanno mai avuto convenzioni assicurative o sanitarie, buoni pasto da spendere al supermercato, indennità…..solo uno stipendio. Basso, troppo basso.
Un lavoro. Precario, molto precario.
Ogni sognatore che nel tempo si susseguiva cancellava i puntini e li riscriveva altrove, sempre a matita, su un foglio sempre più logoro, sempre più sbiadito, sempre più sporco.
I puntini erano nervosi, spesso litigavano tra loro perché poi c’erano le virgole.
Ampollose, eloquenti, dicevano di voler difendere i puntini, di assicurargli una vita a penna, che il loro lavoro era troppo e poco riconosciuto,erano lì per questo. Dietro congruo compenso, ovvio.
Un giorno il sognatore ultimo arrivato disse che avrebbe finalmente ricalcato a penna queste decine di migliaia di puntini e, forse in un eccesso onirico, cambiato il foglio.
Tutti esultarono,le virgole si gonfiarono a dismisura, il merito era anche loro.
I puntini piansero dalla felicità.
Vivere a matita non è poi questa gran cosa, essere a penna è tutta un’altra storia.
Il sognatore diede anche i numeri, numeri piccoli ma che sembravano enormi, i puntini sperarono.
Poi in agosto, nel silenzio generale, quando nessuno se lo aspettava, come un ladro o un criminale, lo STESSO sognatore mise per iscritto che non solo non avrebbe ricalcato i puntini ma li avrebbe addirittura cancellati, per sempre, perché aveva dei puntini di un altro sogno da piazzare.
Al limite ogni linea avrebbe pensato per sé, chiamando i puntini che poteva chiamare.
Pensa che grana a non essere nella linea giusta.
I puntini si ribellarono, avevano mantenuto il sogno vivo e funzionante nonostante le mancanze e le apnee dei vari sognatori, per giunta a matita!
Il sognatore non era nemmeno stato scelto, nessuno aveva dato la sua preferenza e c’erano mille e mille leggi del mondo del sogno che sarebbero state violate con quel rimpiazzo.
Il resto della storia è ancora in bianco, i puntini sono ancora a matita in attesa della cancellazione e il sogno è diventato un incubo per tutte le sue componenti ma si sa, un puntino è un puntino e una vita a matita è destinata a sparire.
Accartocciate il foglio e buttatelo dove vi pare, ormai è un foglio bianco.
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