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Roma

LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTA

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Tempo di lettura 2 minuti Discussioni e trattative a non finire. Un bla bla bla e ancora bla bla bla dannoso ed inutile che ha impegnato completamente i partiti

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Emanuel Galea

Una campagna elettorale, caotica, priva di qualsiasi contenuto, temi politici completamente assenti, ha sottratto spazi, tempi e luoghi della vita nazionale negli ultimi mesi. La vita caotica è peggiorata ancora di più  dall’esito della tornata elettorale, alquanto confuso, incerto e che nulla contribuisce alla stabilità del paese. I venti punti del M5s, gli 8 punti di Bersani che poi, per piacere al Movimento Cinque Stelle, sono stati dilatati in una cinquantina di sotto punti. E ancora la promessa di Berlusconi di restituire l’Imu e la replica di Monti che  avrebbe saputo fare meglio, hanno reso il periodo incandescente ma senza alcun valore politico. Discussioni e trattative a non finire. Un bla bla bla e ancora bla bla bla dannoso ed inutile che ha impegnato completamente i partiti mentre il destino del paese, giace supino sotto una coltre di brace, pronto a divampare. La gente è stata distratta e confusa anche dalle dimissioni repentine del Pontefice Benedetto XVI e dopo, partecipe gioiosa all’elezione del nuovo Papa Francesco che lascia le “villas miserias” delle favelas di Buenos Aires per diventare amico degli umili di Roma.

Scorre per tutta la penisola, una strana sensazione. Gente stordita, come se fosse inebriata. Una falsa calma, di gente sedata, gente che guarda, fissa, sofferma distratta sui particolari mentre, sembra passare in secondo ordine il tema principale. Bussa dietro la porta di ognuno dei cittadini il mostro “economia” ancora per poco narcotizzato; sta sul procinto di risvegliarsi.

Leggiamo, storditi ed impotenti, titoli asettici sulle prime dei giornali: Ue, allarme disoccupazione in Italia «Crescerà fino al 12% nel 2014» Male anche il pil, -1% nel 2013.
Parole asciutte, poche, concise che pesano come un macigno, mentre dipingono un orizzonte fosco. Temporale in vista.

Nel vertice EU del 14 marzo, tramite il Presidente Monti, l'Italia è riuscita a strappare la possibilità di utilizzare gli «investimenti pubblici produttivi» per la crescita”
Nello stesso Vertice però, si sono moltiplicati i segnali d'allarme per la situazione in Italia.
 La Germania ha chiesto ed ha ottenuto che gli sforzi per il pareggio di bilancio «devono continuare»

Uscendo dalla riunione del Ppe che si è tenuta a Bruxelles, il consigliere di Angela Merkel, Elmar Brok, ha dichiarato : “Siamo molto preoccupati per la situazione in Italia”.
 Brok, e non solo lui, ne ha ben donde di essere preoccupato. Ci rovina i sogni tranquilli il famigerato “fiscal compact”.
Il debito pubblico italiano, al momento che scriviamo, ammonta ad euro 2.033.119.816.762. e soldi spesi in interessi sul debito pubblico oggi sono uguale ad euro 92.605.766.
Il contatore di queste due cifre gira sempre ed ogni secondo che passa scattano altri aumenti.

Dorme il mostro “narcotizzato” nel silenzio di una stagnazione dei consumi e per contro una crescita della disoccupazione.

La Cassa Integrazione Straordinaria e Mobilità è in esaurimento, 71,5%  in meno su Agosto 2011.
A condire questa miscela esplosiva, sull’orizzonte non s’intravedono uscite di sicurezza. Al contrario, si addensa la possibilità di rigiocare il tutto nella cabina elettorale e senza una riforma, abbiamo solamente da incrociarci le dita e sperare bene.
Dall’Europa c’è da aspettare poco. Nell’EU la crisi è più grave del previsto.

In altri paesi, altri politici si sarebbero messi già d’accordo per un governo nazionale per la salvezza d’Italia. Altri , in altri tempi , l'hanno fatto. In Italia pare, non si può, l’Italia è un altro mondo; meglio o peggio lo giudicate voi.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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