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Editoriali

L’ ITALIA… TERRA DI CONQUISTE…

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di Mario Torosantucci

Questa notte, ho fatto un sogno tremendo. Un incubo durato a lungo, così tanto, da sembrare interminabile. Quando poi, mi sono svegliato all’ improvviso, sudatissimo, tremavo come una foglia schiaffeggiata da un vento fortissimo. C’ è voluto molto tempo per riprendermi, comunque sono rimasto scosso tutta la giornata, causa lo shock subito. Io, fanatico della mia Italia, ed orgoglioso di tutte le conquiste fatte negli anni, mi sono ritrovato a vivere questa incresciosa esperienza, mio malgrado, all’ interno di un film dell’ horror. La mia amata patria, l’ho vista a ritroso nel tempo, bella, semplice, a dire il vero, anche allora, la disonestà c’ era, ma veniva celata bene. Imperava l’ amicizia, rovina dell’ essere umano, la solidarietà che non fa decollare un popolo verso il futuro, la fratellanza che è sintomo di debolezza e ghettizzazione, l’ amore verso la famiglia, che frena la mentalità vincente, proiettata nella vastità del mondo, e poi uno dei mali peggiori, quello di conoscersi quasi tutti. Tremendo! essere immersi in una società completamente italiana, dove si parla soltanto la nostra lingua, malgrado i molteplici dialetti, dove le grandi società del bene comune, vengono gestite dagli apparati statali, garantendo la sicurezza del lavoro e inculcando nelle nostre menti, l’ importanza di possedere una casa e rimanere sempre nello stesso posto. Nel sogno, ero spaesato, incredulo, impaurito e mi chiedevo: ma nessuno capisce, che bisogna aprirsi, far invadere la nostra terra da tutto il mondo, soccorrere i barconi degli immigrati, possibilmente andandoli a prelevare, direttamente dalle coste africane, dare spazio ad altre religioni, a volte magari un pò violente, pazienza, condividere i nostri tesori artistici con tutti, bivaccandoci dentro se uno non possiede la propria casa, usarli magari, ma soltanto per bisogno, come discariche ? Nel vedere quello scempio della vecchia Italia nel sonno, ero letteralmente atterrito. Per fortuna, malgrado l’ alto grado di eccitazione, svegliandomi, e riformattando il cervello, pian piano ho potuto cominciare a riprendermi, e tornare di nuovo in possesso del mio intelletto e di me stesso. Dopo lo spavento che una persona prova, c’ è quel momento di rilassamento in cui si fa mente locale e si ritorna con i piedi per terra. Ti si apre una finestra, anzi un finestrone, perché l’Italia d’oggi è tutt’ altra cosa. Oggi è tutto meraviglioso. L' Italia è all' avanguardia in Europa, arrivano da ogni parte del mondo alla terra promessa, dove la libertà è assoluta, dove ognuno vuole e può imporre la propria cultura, che importa se si è in contrasto con quella degli altri. Certo, bisogna essere furbi nel cercare di arrivare alle proprie mete, trovando le strade più adatte, ma l' importante è centrare i propri obiettivi. Peggio per quelle famiglie tradizionali, ancorate ancora alla meritocrazia e all' onestà, che non hanno la minima fantasia. E' fantastico anche un altro aspetto molto importante. L' accoglienza è totale, senza discriminazione. Troviamo tutti i ceti sociali, dai più poveri fino ai ricchissimi, che possono permettersi di fare shopping con le svendite delle nostre ricchezze naturali. Questo è vero altruismo dei compratori stranieri. Vengono a darci una mano concretamente, consapevoli che la nostra fantasia è effimera, quindi, via libera alle privatizzazioni e vendite. Riflettendo bene, però, mi viene un dubbio e mi chiedo : perchè, malgrado le intelligenze italiane, sopportate da importanti e costosissime consulenze esterne, le cose dello stato, vanno quasi sempre male ed in passivo? Ora potrei capirlo se dirigessi io, negato per gli affari, ma è inspiegabile che menti così colte, con tante lauree, possano sempre fallire nei progetti pubblici. Comunque poi, arriva la salvezza, con l' intervento delle privatizzazioni. Certo, quando si compra una cassetta di frutta in svendita, si fa una cernita, scorporando tutti i prodotti marci, ed è più facile rimettere tutto sul mercato. Poi, se qualcosa marcisce ancora, si risolve tutto buttandola. Questa nostra emancipazione, è talmente articolata, che ci si ritrova in un labirinto, nel quale l' uomo qualunque, non può far altro che girare… girare…girare, senza venirne a capo. Poichè anche io continuo a girare, come si suol dire "a vanvera", sarò costretto a trattare questo argomento in più riprese, come le telenovelas. A presto…

Ambiente

Agenda 2030, sostenibilità ambientale: ecco come impegnarci

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La sostenibilità ambientale è uno dei goals previsti nell’Agenda 2030. Tale documento evidenzia obiettivi molto importanti tra cui, porre fine alla fame nel mondo, dire stop alla violenza sulle donne etc …

Nelle scuole italiane e non solo sono stati avviati progetti per arrivare ai traguardi preposti.
Negli ultimi anni, l’obiettivo della sostenibilità ambientale ha visto una maggiore consapevolezza individuale e collettiva.

All’interno di molte scuole, sono state programmate diverse attività tra cui, insegnare la raccolta differenziata, organizzare gite guidate presso inceneritori e impartire lezioni o laboratori di educazione civica e ambientale da parte dei docenti.

Ogni proposta ha rappresentato la possibilità di rendere i ragazzi e gli adulti maggiormente consapevoli di alcune problematiche legate al nostro pianeta: dalla deforestazione, alle banche di plastica che osteggiano la pulizia dei nostri mari, al riscaldamento globale fino ad arrivare alla totale trasformazione del territorio mondiale.

Molte di queste problematicità, causate principalmente dall’agire umano, vengono studiate non solo dalla scienza, ma anche dalla geografia. Siamo in un mondo globale in cui la questione ambientale e le sue possibili modifiche future preoccupano gli studiosi.
Per tale motivo il concetto di sostenibilità dell’ambiente è un argomento che sta molto a cuore agli esperti e non solo.

Tuttavia, sono nate diverse occasioni per evitare una totale inaccuratezza da parte dell’uomo. Pertanto, per sviluppare una maggiore sensibilità di fronte alla cura costante e attiva del nostro ambiente sono state previste diverse iniziative, partendo proprio dal comportamento dei cittadini stessi:

  • periodicamente si svolgono numerose campagne ambientali per sviluppare una corretta raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni, Regioni e Stati;
  • ogni città al suo interno ha organizzato incontri in cui vengono spiegate le diverse fasi di raccolta dei rifiuti;
  • si sono definite regole precise per mantenere pulite le città;
  • di tanto in tanto ogni regione predispone seminari o incontri a tema su come incentivare l’uomo a rendere sempre più vivibile l’ambiente in cui abita;
  • molte scuole hanno sviluppato ricerche e sondaggi, tramite esperti del settore, per sensibilizzare i giovani e gli adulti a far fronte a questa urgenza di “pulizia” all’interno degli ambienti in cui si vive;
  • si organizzano, inoltre, convegni internazionali sulla sostenibilità ambientale e su eventuali nuove tecniche di intervento.

In generale, dalle scuole, alle diverse associazioni e al governo si è trattato l’argomento sulla sostenibilità, ponendo questi obiettivi come primari e improrogabili per “risistemare” il nostro pianeta.

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Editoriali

Aggressione omofoba a Roma: chi ha più prudenza l’adoperi!

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Mercoledì due ragazzi, per un bacio, sono stati aggrediti da un gruppo di egiziani al grido: “Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare” rischiando davvero grosso.


Per fortuna, invece di reagire, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’Ordine che, prontamente, sono intervenute mettendo in salvo i due ragazzi. In queste situazioni “Ci vuole prudenza!”

È un pensiero che la mia generazione ha recepito troppe volte in malo modo e, di contro, le generazioni attuali non sanno neanche da dove provenga.

E se alla mia età arrivo a scrivere di questo è perché il clima che si respira in ogni parte del mondo predica proprio la prudenza. Assistiamo, troppe volte, a situazioni in cui le aggressioni, le violenze, i soprusi colpiscono e fanno piangere proprio perché quella virtù molto predicata e poco praticata, la prudenza appunto, viene accantonata per imporre magari le nostre ragioni di fronte a soggetti che non hanno nulla da perdere pronti a tutto e senza scrupoli.

E non mi si venga a dire “ci rivuole il manganello” perché violenza chiama violenza, aggressione chiama aggressione, sopruso chiama sopruso.

Non so “offrire” una ricetta perché i tanti “Soloni”, esperti in materia, sono decenni che “toppano”, sbagliano, predicando il “dente per dente”.

Occorre “certezza di pena” e “controllo del territorio”. E se a tutto ciò aggiungiamo un “cultura woke” che, a mio avviso, vuole imporre a colpi di “politicamente corretto” scelte sulla vita di ognuno ci ritroveremo davvero a riconsiderare vero ed attuale il pensiero di Thomas Hobbes “Homo hominis lupus”, l’uomo è lupo agli uomini.

Perché l’integrazione non si impone per legge come anche l’inclusione.
Sono processi che passano attraverso l’accettazione di entrambe le parti in modo paritetico e rispettoso ognuno dell’altro.

Quindi, “prudenza” perché, come diceva Henry de Montherlant: Bisogna fare cose folli, ma farle con il massimo di prudenza”.

l’immagine rappresenta l’allegoria della Prudenza

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Editoriali

L’illusione della superiorità e l’incoscienza di chi crede di avere una coscienza superiore: Beata ignoranza!

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Nell’era dell’informazione e dell’autorealizzazione, sempre più individui si convincono di possedere una coscienza superiore, una sorta di illuminazione intellettuale e morale che li pone al di sopra della massa. Questa percezione, spesso priva di una reale base di merito, non solo è pericolosa, ma anche profondamente ingannevole. L’illusione della superiorità può infatti condurre a un’autocelebrazione sterile e alla svalutazione di tutto ciò che non rientra nella propria visione del mondo.

L’autocompiacimento dell’ignoranza

Uno dei fenomeni più diffusi è l’autocompiacimento dell’ignoranza. Alcuni individui, forti di una conoscenza superficiale acquisita attraverso fonti discutibili o parziali, si autoconvincono di avere una comprensione profonda e completa delle cose. Questo atteggiamento li porta a rifiutare qualsiasi opinione contraria, chiudendosi in una bolla di autoconferma. Il paradosso è che più limitata è la loro comprensione, più ferma è la loro convinzione di essere superiori.

La mediocrità travestita da eccellenza

Chi si illude di avere una coscienza superiore spesso ignora la necessità di un’autoanalisi critica e di un continuo miglioramento. Questa mancanza di umiltà e di riconoscimento dei propri limiti porta a una stagnazione intellettuale e morale. La mediocrità, in questo contesto, si traveste da eccellenza, mascherata da un velo di arroganza e presunzione. La vera eccellenza richiede infatti la capacità di riconoscere i propri errori e di apprendere continuamente dall’esperienza e dagli altri.

Il confronto con la realtà

Per smascherare l’illusione di una coscienza superiore, è essenziale confrontarsi con la realtà in modo aperto e onesto. Questo implica ascoltare opinioni diverse, accettare critiche costruttive e riconoscere l’importanza della competenza e dell’esperienza. Solo attraverso questo confronto si può sviluppare una vera comprensione e una consapevolezza autentica.

L’importanza dell’umiltà

L’umiltà è la chiave per evitare la trappola dell’illusione di superiorità. Riconoscere che la propria conoscenza è limitata e che c’è sempre spazio per migliorare è il primo passo verso una crescita autentica. L’umiltà permette di apprendere dagli altri e di riconoscere il valore della diversità di pensiero e di esperienza. Solo con questa attitudine si può sviluppare una coscienza realmente superiore, basata non sulla presunzione, ma sulla consapevolezza e sulla continua ricerca del miglioramento.

L’illusione di una coscienza superiore è un inganno pericoloso che porta all’arroganza e alla stagnazione. La vera superiorità non risiede nella convinzione di essere migliori degli altri, ma nella capacità di riconoscere i propri limiti, di apprendere continuamente e di confrontarsi con la realtà in modo aperto e umile. Solo attraverso questo percorso si può raggiungere una consapevolezza autentica e contribuire in modo significativo al proprio sviluppo e a quello della società.

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