Scienza e Tecnologia
Just Cause 4: azione e adrenalina su pc e console
Published
6 anni faon
Arrivata al suo quarto capitolo dopo più di dieci anni di attività, la serie Just Cause si è fatta un nome quasi esclusivamente grazie all’incredibile qualità dell’azione che Avalanche è riuscita ogni volta a imprimere nei titoli del franchise, tra esplosioni, sparatorie, pericolose acrobazie e scene degne dei migliori action movie di Hollywood. Anche stavolta, con questo nuovo capitolo per Xbox One, Ps4 e Pc, la software house non si è smentita e ha dato alla sua ultima creazione lo stesso tocco iperbolico di sempre con l’aggiunta di una marcia in più. Ma veniamo alla trama, Just Cause 4 è piuttosto semplice per quanto riguarda l’aspetto narrativo: dopo aver messo a ferro e fuoco diverse regioni del mondo, rovesciato dittature e molto altro, Rico Rodríguez decide di cercare informazioni sul proprio padre scomparso, coinvolto suo malgrado in un progetto segreto capace di controllare gli eventi atmosferici in tutto il mondo. Tale progetto viene guidato dal leader di una forza militare chiamata Mano Nera, che controlla al tempo stesso l’intero territorio della regione fittizia chiamata Solis sotto un regime militare inflessibile, in cui pochi o nessuno sembra essere intenzionato ad alzare la testa per ribellarsi. Un primo intervento da parte di Rico innesca un meccanismo di non ritorno pronto ad accendere una vera e propria rivoluzione, sotto la bandiera del fronte di liberazione chiamato Armata del Caos. Fantasie sui nomi a parte, da qui ha inizio una sequela di situazioni strampalate degne di un kolossal di azione, dove gli elementi del gameplay ormai noto agli appassionati del franchise si fonde abilmente a una struttura di gioco piena zeppa di cose da fare. Andando a descrivere le attività più semplici, il gameplay di Just Cause sfrutta gli elementi del genere action in terza persona, personalizzando per l’occasione gran parte delle azioni in gioco mediante l’utilizzo del rampino, che può diventare all’occorrenza un mezzo di trasporto, un modo per avvicinarsi ai nemici e colpirli con un attacco in mischia, attirare un elicottero e farlo schiantare su un oggetto (o salirvi sopra) e così via, aggiungendo di nuovo per questo quarto capitolo alcune feature extra. Una di queste è per esempio il sollevatore, ovvero un pallone aerostatico che viene attaccato al target del rampino per farlo sollevare appunto da terra, liberando alcune strade bloccate oppure per far volare via i nemici che possono essere più fastidiosi. L’altra funzione del rampino è il riavvolgitore, che può essere sfruttato per aprire pannelli o porte grazie appunto alla potenzia del rewind del cavo.
L’aspetto divertente però è che tutte le abilità sopra elencate possono essere combinate tra loro, creando delle vere e proprie sequenze che sfociano in situazioni incredibili e paradossali anche solo da pensare e che sono molto lontane dal realismo. Alcuni dei gadget necessari per compiere le azioni più complesse verranno richiesti durante lo svolgimento di alcune missioni, ma al di fuori di esse non se ne sente il bisogno vero e proprio di servirsene, in quanto risulta decisamente più facile seguire una routine standard e più immediata, che spesso si traduce nell’utilizzo del rampino basilare, piuttosto che stare a elaborare approcci di tipo assurdo. Come avrete capito, quindi, la star di questo capitolo è indiscutibilmente il rampino, che subisce un imponente rework diventando un vero e proprio strumento creativo in mano al giocatore. Non è più un semplice gancio con cui muovere Rico, ma lancia ora tre diversi congegni che interagiscono con il mondo di gioco producendo effetti spettacolari su di esso. Ciascuno dei tre dispositivi del rampino può essere programmato attraverso una manciata di opzioni, che ad esempio permettono di aggiustare la potenza del riavvolgitore o l’altezza del pallone del sollevatore, o ancora la direzione della spinta dei booster. Si possono applicare fino a 10 ganci simultaneamente, configurando ognuno di essi perché produca il suo effetto automaticamente, alla pressione di un tasto o quando questo rimane premuto. Inutile dire che le combinazioni sono davvero tantissime e che questo sistema metterà alla prova la creatività dei giocatori più incalliti tenendoli impegnati ore e ore a sperimentare micidiali combinazioni con il rampino. In Just Cause 4, oltre al conseguimento delle missioni principali, sarà possibile svolgere anche delle attività alternative secondarie, che vanno di pari passo al gameplay di stampo gestionale inserito per portare a termine la rivoluzione dell’armata del caos. Ma come funziona questo aspetto del gioco? La fase strategica/gestionale è rappresentata dalla presenza di una mappa generale di Solis che serve a capire quali territori sono conquistati dal nemico e quali invece sono sotto assedio per essere liberati. Ogni volta che si porterà a compimento una missione, o si farà danno alla mano nera, l’esercito accumula dei preziosi punti che servono a sbloccare un punteggio armata. Questo punteggio serve per conquistare le regioni limitrofe a quelle già liberate, a patto che però Rico distrugga il quartier generale della Mano Nera costruito in quella determinata area. Una volta liberata la base, la zona si sblocca per l’acquisto, regalando anche al protagonista dei potenziamenti extra da utilizzare nel corso dell’avventura. Oltre a queste dinamiche più ovvie, il gioco regala anche qualche piccolo sfogo extra alla ricerca di prove bonus un po’ meno in evidenza, come la distruzione di alcuni dirigibili.
In Just Cause 4, gli amanti delle armi saranno molto felici in quanto Rico può contare su un vasto arsenale composto da circa una quindicina di bocche da fuoco diverse tra fucili d’assalto, fucili a pompa, lanciarazzi e fucili di precisione e se alcune di queste sono piuttosto ordinarie, molte sono assolutamente stravaganti e dal potenziale distruttivo enorme. Insomma, come si evince da quanto scritto, la carne al fuoco, dal mero punto di vista della quantità, è indubbiamente parecchia. Soprattutto perché buona parte dell’esperienza è stata confezionata per essere vissuta facendo semplicemente caos, baccano, seminando morte e distruzione nelle province dell’isola. Questo aspetto è alimentato dalla possibilità di richiedere attraverso i rifornimenti qualsiasi tipo di veicolo, civile o militare, presente nel gioco. Dalle piccole utilitarie ai giganteschi dirigibili da guerra, dalle fiammanti auto sportive ai caccia ultrasonici, passando per carri armati, motovedette, risciò cittadini e addirittura aerei di linea, ciascuno dei veicoli e dei velivoli presenti in Just Cause 4 è pilotabile è può essere richiesto a piacimento in qualsiasi punto della mappa. Il catalogo dei rifornimenti è vasto e comprende anche l’arsenale di Rico e altri oggetti come le postazioni di artiglieria. Per poter utilizzare ogni giocattolino basterà soltanto completare i requisiti di ciascun pezzo per poterselo vedere recapitato dopo pochi secondi. Le consegne si sbloccano liberando specifici territori e man mano che si avanza si ottengono un maggior numero di piloti e tempi di cooldown sempre minori, il che significa che verso la fine del gioco si potranno abbinare alle capacità del rampino anche la potenza di fuoco di mezzi sempre più devastanti. Dal punto di vista tecnico, il nuovo motore grafico di Avalanche ha un impatto considerevole sul comparto grafico di Just Cause 4, il migliore dell’intera serie al netto di qualche scivolone sul livello di dettaglio (troppe texture in bassa risoluzione). Sorvolando Solís il colpo d’occhio è notevole grazie principalmente all’ottima qualità dell’acqua e ai convincenti effetti di luce, ed è solo quando si tocca il terreno che si notano alcuni problemi relativi alle texture, soprattutto quelle del fogliame. A fare la parte del leone è invece la fisica degli oggetti, esplicitamente al centro degli sforzi del team di sviluppo e mai così realistica in un Just Cause. Tirando le somme, con questo quarto capitolo della serie, Avalanche ha preferito scommettere ancora una volta sul puro gameplay rispetto al realismo e a una trama dettagliata. Bisogna però ammettere che nonostante ciò l’esperienza nel complesso porta con se notevoli miglioramenti in direzione di una maggiore libertà del giocatore in quello che è a tutti gli effetti un mondo sandbox ricco di spunti. Ciò che secondo noi è un elemento su cui si poteva lavorare meglio è invece la scarsa varietà delle missioni e un comparto grafico che non riesce a stupire, almeno nella qualità delle texture. In ogni caso, Just Cause 4 è un titolo davvero molto divertente, quindi se si è alla ricerca di un software che riesca a far staccare la spina per qualche tempo senza doversi preoccupare di trame complesse da seguire o cose da fare entro tempi limite, Just Cause 4 è il prodotto più indicato in questo periodo.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 7,5
Sonoro: 7,5
Gameplay: 7,5
Longevità: 7,5
VOTO FINALE: 7,5
Francesco Pellegrino Lise