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Cultura e Spettacoli

JANARA: CIAK PER IL FILM DI ROBERTO BONTA' POLITO CON UN BRANO CANTATO DA EUGENIO BENNATO

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Tempo di lettura 4 minuti Interviste a Roberto Bontà Polito, Eugenio Bennato, Rosaria De Cicco

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di Daniela Zannetti

Benevento – L’anteprima di "Janara" un film di Roberto Bontà Polito per Varga produzioni. Alla colonna sonora orchestrale – Bulgarian National Radio Symphony Orchestra – di Sandro Di Stefano è stato affiancato un bellissimo brano scritto e cantato da Eugenio Bennato assieme alla grande interprete della musica popolare italiana Pietra Montecorvino con una ballata: “E’ na Janara”.

Vale la pena ascoltare gli autori, i musicisti, i registi e gli attori perché ci sono storie che vogliono essere raccontate e vanno incontro a chi sa dare loro una voce. Presentato in anteprima al cinema Torre Village di Benevento, il film diretto dal giovane regista è un thriller ambientato a San lupo nel Beneventano dove le tradizioni e le leggende sulle streghe resistono, cercano e mantengono il contatto ancestrale con il passato. Il film per alcuni passaggi ha incontrato le perplessità del Vescovo di Benevento che voleva impedire le riprese nei siti canonici dissipate dal senso della documentazione di un fatto realmente accaduto.
C’è odore di storia e di arte nel fermento culturale del Sud e nel cinema italiano e la respiri nei vicoli di Napoli, la città di Roberto.


“E’ importante la tenacia – dice il neo regista – e non arrendersi, l’emersione professionale artistica in campo cinematografico incontra in Italia grandi ostacoli e non è facile arrivare al grande come al piccolo produttore, ma il talentuoso deve emergere perché è un bene per l’arte e la società. Prima di conoscere la produzione – spiega Roberto – ho realizzato un trailer con il mio soggetto, avevo già le location e i contatti con gli Enti per girare e oltre un pizzico di fortuna, è stata proprio la mia perseveranza ad essere premiata. Un incontro speciale a San Lupo nel beneventano mi ha fermamente convinto a documentare questa storia tra emancipazione e superstizioni, tra magico e naturale con i colori del thriller, di fatti misteriosi che attendono di essere svelati.”

Nel ‘69 nasce la Nuova compagnia di Canto Popolare, dall’83 Eugenio Bennato compone anche colonne sonore per il teatro, la fiction televisiva, film e anche per un cartone animato (Totò Sapore e la magica storia della pizza). Nel ‘99 riceve il nastro d’argento per la migliore colonna sonora per il film la “Stanza dello scirocco” di Sciarpa, l’anno prima, nel 98, aveva fondato la Taranta Power, una importante realtà territoriale che cresce nella sua fucina i mestieri più creativi.
 

Dice Eugenio Bennato, intervistato a proposito di Janara: “Ho scritto e cantato la ballata, E’ na Janara che andrà in chiusura del film, sono coinvolto solo marginalmente in questo caso ma La Taranta (il progetto n.d.r) sintetizza tutto un movimento verso la cultura tradizionale che investe la musica, il teatro e la cinematografia, cultura particolarmente sentita nelle regioni del Sud dove è radicale infine la scelta di un “consumo diretto” della musica opposto alla “musica di consumo” proposta dai media.”
Quale è il rapporto tra il ballo della Taranta e la Janara, la strega del film beneventana di San Lupo, sotto il profilo storico, culturale, musicale oltre che della leggenda?
“Il ballo della Taranta ha un aspetto magico e misterico, in fin dei conti è guarire il maleficio del ragno nero, maleficio molto forte al sud nei secoli passati; lo stesso bacino di emozioni, sentimenti e credenza, lega taranta e janara, la credenza del soprannaturale”. “Ho trovato molto intrigante – aggiunge Eugenio Bennato – le tradizioni del paese riassunte in questo detto: “che teni mmani? capigli"..la strega scappa; "ferr e acciaio".. la strega non scappa. La taranta era considerato un ballo proibito e come le tarantate le janare rivendicavano la loro condizione di libertà”.


E’ possibile accostare per contenuti e ambientazioni il film Janara al capolavoro in bianco e nero di Rondi “Il Demonio” del ’63 girato a Matera e proprio recentemente rivalutato al Festival di Locarno? Nel “Demonio” gli abitanti del paese sono coinvolti e presenti ai fatti della strega Puris, una voce corale, di canti e riti, misture e formule di esorcismi e di caccia alle streghe, dal punto di vista musicale cosa ha evidenziato la sua ballata in Janara?

“Tutte le riprese di Janara – dice poi Roberto Bontà – sono fatte a spalla e le scene non sono mai pulite, lo spettatore è dentro il film come un occhio che spia e segue le scene con la suspense tipica del thriller” questo può accadere anche in musica, come?
“L’opera cinematografica di Rondi resta un capolavoro e un affresco di quella società contadina e patriarcale e la ricognizione antropologica di De Martino ma Janara ha un taglio moderno, di azione, la tecnica delle riprese a spalla crea un sussulto, proprio come quella sensibilità profondamente popolare che caratterizza il mio brano E’ na Janara ( ..scivolerò come il vento sarò regina sarò Janara..) che dal punto di vista stilistico è una ballata, il veicolo di racconto tipico della cultura popolare, fatta di pochi accordi.”
Nel cast Janara con Alessandro D’ambrosi, Laura Sinceri e Gianni Capaldi, l’attrice Rosaria De Cicco (Özpetek, Capuano, Sorrentino, Arbore..) che si dichiara entusiasta del ruolo interpretato, “sono stata invecchiata per quel ruolo” (trucco ed effetti speciali Sergio Stivaletti) è la medium ovvero il mezzo per mantenere e trasferire conoscenza.
“Nelle epoche buie le donne sono state sempre vittime di discriminazioni, la superiorità intellettuale di alcune è stata vista come disonore, peccato, sacrilegio, per questo condannate al rogo, il rapporto con l'ancestrale è tutt'altro che scontato o assente, ho provato una grande emozione e suggestione durante l’allestimento del cerchio magico – dice Rosaria – di tutto ciò che governava il mondo resta traccia nel presente, soprattutto le battaglie fatte per l’emancipazione femminile non devono essere vanificate.” La storia di Janara è quella di una donna emancipata sessualmente già nei secoli scorsi e anche abusata, messa al rogo incinta di 8 mesi, è possibile immaginare come nella realtà si sia verificata una copertura della paternità. Si libererà in ballo? Aspettiamo la Janara e il suo mistero, ce lo svelerà oggi il film.

 

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

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Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

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