Connect with us

Editoriali

Ius soli e Battesimo Cattolico: quella particolare analogia…

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Il PD va avanti per conquistare nuovi voti e nuovi volti alla politica, tutti a suo favore

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

di Roberto Ragone
 
C’è una particolare analogia fra la procedura della legge che il governo vuole approvare relativa al tanto deprecato ‘ius soli’, cioè il diritto di cittadinanza che deriva dall’esser nato in Italia, e il battesimo cattolico, fatto per aspersione dopo pochi giorni di vita.
 
Secondo i racconti evangelici, Gesù stesso si fece battezzare da suo cugino Giovanni nel Giordano – per immersione, perché ‘baptizo’ in greco vuol dire ‘immergo’ –  e aveva trent’anni. Il battesimo, infatti, biblicamente si pratica nell’età della ragione, dato che esso è il segno esteriore del patto che ognuno di noi fa con il Signore, e che segna l’inizio di una ‘nuova vita’: e voi m’insegnate che non si può fare un patto se non si è coscienti di ciò che si fa: un patto è un impegno,  gli impegni vanno mantenuti, e bisogna essere coscienti di ciò per cui ci si impegna. Condizione che non può essere osservata da chi ha pochi giorni di vita, nonostante i ‘padrini’ e le ‘madrine’ che s’impegnano fittiziamente al loro posto. Diversa è l’interpretazione della chiesa cattolica, secondo la quale – i miei ricordi catechistici sono un po’ sbiaditi, correggetemi se sbaglio, ma ai miei tempi era così – il battesimo toglie al nuovo nato il peccato originale, evitandogli, in caso di morte prematura, di essere confinato nel ‘limbo’. Che non è una danza sudamericana, ma un luogo senza nulla, soprattutto, penso io, senza la presenza di Dio, e che mi pare che uno dei papi più recenti abbia sconfessato. Per la Bibbia, al contrario, tutti i bambini sono salvati per grazia, in quanto innocenti. In più, se ammettiamo che essi possano essere salvati con il battesimo cattolico fatto per aspersione, dichiariamo inutile il sacrificio di Cristo. Ma questo è un contorno. Il piatto forte è il metodo, cioè il fatto che la chiesa cattolica, con il battesimo, acquisisce alla propria religione ogni piccolo nato, senza dargli possibilità di scelta. Per cui il bambino crescerà continuando un percorso che non ha avuto possibilità di valutare criticamente, continuando con la prima comunione, la cresima, eventualmente il matrimonio, come se fosse tutto scontato e non esistessero altre chiese cristiane non cattoliche. E così sia.
 
Lo stesso procedimento si vuole ora adottare per  dare la nazionalità italiana ‘a prescindere’ a tutti i fantolini che si affacciano alla vita sul molo dei nostri porti, o sul ponte delle nostre navi: infatti sono sempre state una quota consistente, ma ora è diventata preponderante, quella di donne incinte che partoriscono quasi ad orologeria sulle nostre banchine o nei nostri ospedali. Addirittura, con le doglie sul barcone di turno. Dato il tempo necessario per arrivare alle coste libiche, c’è da pensare che a metterle gravide siano stati quegli stessi trafficanti di esseri umani che le hanno poi fatte caricare sul barconi, come sconto sul prezzo del viaggio, e che magari lo stato interessante sia frutto di violenza carnale. Per cui in Italia ci verremo a popolare di tanti figli di delinquenti africani o nordafricani.

Ma tant’è, il nostro governo ha proclamato la legge sul diritto di cittadinanza un fatto di civiltà, e una questione prioritaria: infatti è per loro prioritaria, perché sanno che questo governo è a scadenza, e la sua approvazione, se non approvata prima della scadenza delle camere, slitterebbe di diversi anni. Come ad esempio slitterà di almeno quattro anni  il provvedimento –  che costerebbe molto poco, solo quattro milioni di euro, e sarebbe sacrosanto per gente che lavora senza futuro –  per rendere non più precari gli insegnanti di Conservatorio che già operano da almeno sei  anni, – ma qualcuno molti di più –  in attesa del ruolo. Ma di loro non frega niente a nessuno, non sono una forza elettorale, non sono un bacino di voti.
 
L’importante è ‘battezzare’ come italiani tutti i fantolini di nuova  italica nascita, che potranno essere un enorme bacino di voti per il partito, il PD, che riconosceranno come loro mentore, in essi comprendendo già almeno un milione di nuovi voti di adolescenti che tale diritto acquisirebbero immediatamente, e che potrebbero partecipare con pieno diritto alle prossime politiche. Le file dei richiedenti asilo ai gazebo PD per le primarie hanno fatto scuola, hanno tracciato la via. Fatalmente, tutto ciò che interessa al nostro governo è sospetto, e sospetta è anche la fretta con cui si vuole liquidare – con il ricorso alla fiducia – l’approvazione di una legge che langue da due anni in parlamento, e che è poco gradita alla maggioranza degli italiani. In altre nazioni, più civili della nostra, la cittadinanza si acquisisce a certe condizioni, e non è un fatto automatico. Parliamo tanto di ‘integrazione’, ma in realtà non tutti gli stranieri si vogliono integrare, soprattutto quelli che provengono da paesi islamici. Sappiamo che ciò che Gentiloni, Renzi & Co. ci vogliono ammannire come motivazioni, sono bugie. Nessuno di loro fa alcunché per pura filantropia, o per amore del prossimo.
 
Quindi, parlando di nuovo bacino elettorale di un milione di voti, non penso di sbagliare. Naturalmente, solo chi è addentro alle segrete cose conosce anche i risvolti di una tale operazione.  La priorità, in parlamento,  l’avrebbero altre iniziative, di cui nessuno parla, tutte a vantaggio di chi è davvero cittadino della nostra nazione, ma che è penalizzato proprio per questa sua condizione di non-privilegio. Mentre tutti i privilegi, nel nome di una pretesa carità cristiana, supportata dalla sponsorizzazione di Bergoglio e Galantino, spunta fuori quando meno te l’aspetti, trasformando tutti in tante Madri Teresa di Calcutta. Analogia, quindi, fra il battesimo cattolico e lo ‘ius soli’: acquisito il metodo, il PD va avanti per conquistare nuovi voti e nuovi volti alla politica, tutti a suo favore.

Ormai l’italiano vero, quello di Toto Cutugno, si è abituato alle fregature, e non ci fa più caso. Tutti noi, automaticamente, quando sentiamo dagli schermi TV qualcuno che pontifica per leggi ‘di civiltà’ o simili, pensa che sia la solita fregatura, ma purtroppo non ci fa più caso; convinto, come siamo tutti, che non si può far nulla contro questa classe politica, e che il voto non è sufficiente. Viviamo in un regime di falsa democrazia, in cui le decisioni sono prese da una Casta che fa tutto a proprio vantaggio, e che se ne frega dei cittadini. Fra poco aumenteranno le imposte, visto che Gentiloni e Renzi dichiarano che ‘non aumenteranno le tasse’. Quando fanno così, c’è da tremare. Mentre Equitalia, lungi dall’essere rottamata, ha cambiato nome ed è diventata ‘per legge’ molto più aggressiva, arrivando ad aggredire direttamente i nostri conti correnti senza passare dal tribunale, e violando uno dei principi fondamentali della nostra privatezza. Perciò, la conclusione è amara. La nostra condizione è colpa nostra, che ci beviamo tutto ciò che la controinformazione nazionale ci propina, e che disapproviamo le manifestazioni di piazza. Finchè arriverà l’uomo forte che metterà le cose a posto. Ma non sarà il rimedio peggiore del male?

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ambiente

Agenda 2030, sostenibilità ambientale: ecco come impegnarci

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La sostenibilità ambientale è uno dei goals previsti nell’Agenda 2030. Tale documento evidenzia obiettivi molto importanti tra cui, porre fine alla fame nel mondo, dire stop alla violenza sulle donne etc …

Nelle scuole italiane e non solo sono stati avviati progetti per arrivare ai traguardi preposti.
Negli ultimi anni, l’obiettivo della sostenibilità ambientale ha visto una maggiore consapevolezza individuale e collettiva.

All’interno di molte scuole, sono state programmate diverse attività tra cui, insegnare la raccolta differenziata, organizzare gite guidate presso inceneritori e impartire lezioni o laboratori di educazione civica e ambientale da parte dei docenti.

Ogni proposta ha rappresentato la possibilità di rendere i ragazzi e gli adulti maggiormente consapevoli di alcune problematiche legate al nostro pianeta: dalla deforestazione, alle banche di plastica che osteggiano la pulizia dei nostri mari, al riscaldamento globale fino ad arrivare alla totale trasformazione del territorio mondiale.

Molte di queste problematicità, causate principalmente dall’agire umano, vengono studiate non solo dalla scienza, ma anche dalla geografia. Siamo in un mondo globale in cui la questione ambientale e le sue possibili modifiche future preoccupano gli studiosi.
Per tale motivo il concetto di sostenibilità dell’ambiente è un argomento che sta molto a cuore agli esperti e non solo.

Tuttavia, sono nate diverse occasioni per evitare una totale inaccuratezza da parte dell’uomo. Pertanto, per sviluppare una maggiore sensibilità di fronte alla cura costante e attiva del nostro ambiente sono state previste diverse iniziative, partendo proprio dal comportamento dei cittadini stessi:

  • periodicamente si svolgono numerose campagne ambientali per sviluppare una corretta raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni, Regioni e Stati;
  • ogni città al suo interno ha organizzato incontri in cui vengono spiegate le diverse fasi di raccolta dei rifiuti;
  • si sono definite regole precise per mantenere pulite le città;
  • di tanto in tanto ogni regione predispone seminari o incontri a tema su come incentivare l’uomo a rendere sempre più vivibile l’ambiente in cui abita;
  • molte scuole hanno sviluppato ricerche e sondaggi, tramite esperti del settore, per sensibilizzare i giovani e gli adulti a far fronte a questa urgenza di “pulizia” all’interno degli ambienti in cui si vive;
  • si organizzano, inoltre, convegni internazionali sulla sostenibilità ambientale e su eventuali nuove tecniche di intervento.

In generale, dalle scuole, alle diverse associazioni e al governo si è trattato l’argomento sulla sostenibilità, ponendo questi obiettivi come primari e improrogabili per “risistemare” il nostro pianeta.

Continua a leggere

Editoriali

Aggressione omofoba a Roma: chi ha più prudenza l’adoperi!

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Mercoledì due ragazzi, per un bacio, sono stati aggrediti da un gruppo di egiziani al grido: “Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare” rischiando davvero grosso.


Per fortuna, invece di reagire, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’Ordine che, prontamente, sono intervenute mettendo in salvo i due ragazzi. In queste situazioni “Ci vuole prudenza!”

È un pensiero che la mia generazione ha recepito troppe volte in malo modo e, di contro, le generazioni attuali non sanno neanche da dove provenga.

E se alla mia età arrivo a scrivere di questo è perché il clima che si respira in ogni parte del mondo predica proprio la prudenza. Assistiamo, troppe volte, a situazioni in cui le aggressioni, le violenze, i soprusi colpiscono e fanno piangere proprio perché quella virtù molto predicata e poco praticata, la prudenza appunto, viene accantonata per imporre magari le nostre ragioni di fronte a soggetti che non hanno nulla da perdere pronti a tutto e senza scrupoli.

E non mi si venga a dire “ci rivuole il manganello” perché violenza chiama violenza, aggressione chiama aggressione, sopruso chiama sopruso.

Non so “offrire” una ricetta perché i tanti “Soloni”, esperti in materia, sono decenni che “toppano”, sbagliano, predicando il “dente per dente”.

Occorre “certezza di pena” e “controllo del territorio”. E se a tutto ciò aggiungiamo un “cultura woke” che, a mio avviso, vuole imporre a colpi di “politicamente corretto” scelte sulla vita di ognuno ci ritroveremo davvero a riconsiderare vero ed attuale il pensiero di Thomas Hobbes “Homo hominis lupus”, l’uomo è lupo agli uomini.

Perché l’integrazione non si impone per legge come anche l’inclusione.
Sono processi che passano attraverso l’accettazione di entrambe le parti in modo paritetico e rispettoso ognuno dell’altro.

Quindi, “prudenza” perché, come diceva Henry de Montherlant: Bisogna fare cose folli, ma farle con il massimo di prudenza”.

l’immagine rappresenta l’allegoria della Prudenza

Continua a leggere

Editoriali

L’illusione della superiorità e l’incoscienza di chi crede di avere una coscienza superiore: Beata ignoranza!

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nell’era dell’informazione e dell’autorealizzazione, sempre più individui si convincono di possedere una coscienza superiore, una sorta di illuminazione intellettuale e morale che li pone al di sopra della massa. Questa percezione, spesso priva di una reale base di merito, non solo è pericolosa, ma anche profondamente ingannevole. L’illusione della superiorità può infatti condurre a un’autocelebrazione sterile e alla svalutazione di tutto ciò che non rientra nella propria visione del mondo.

L’autocompiacimento dell’ignoranza

Uno dei fenomeni più diffusi è l’autocompiacimento dell’ignoranza. Alcuni individui, forti di una conoscenza superficiale acquisita attraverso fonti discutibili o parziali, si autoconvincono di avere una comprensione profonda e completa delle cose. Questo atteggiamento li porta a rifiutare qualsiasi opinione contraria, chiudendosi in una bolla di autoconferma. Il paradosso è che più limitata è la loro comprensione, più ferma è la loro convinzione di essere superiori.

La mediocrità travestita da eccellenza

Chi si illude di avere una coscienza superiore spesso ignora la necessità di un’autoanalisi critica e di un continuo miglioramento. Questa mancanza di umiltà e di riconoscimento dei propri limiti porta a una stagnazione intellettuale e morale. La mediocrità, in questo contesto, si traveste da eccellenza, mascherata da un velo di arroganza e presunzione. La vera eccellenza richiede infatti la capacità di riconoscere i propri errori e di apprendere continuamente dall’esperienza e dagli altri.

Il confronto con la realtà

Per smascherare l’illusione di una coscienza superiore, è essenziale confrontarsi con la realtà in modo aperto e onesto. Questo implica ascoltare opinioni diverse, accettare critiche costruttive e riconoscere l’importanza della competenza e dell’esperienza. Solo attraverso questo confronto si può sviluppare una vera comprensione e una consapevolezza autentica.

L’importanza dell’umiltà

L’umiltà è la chiave per evitare la trappola dell’illusione di superiorità. Riconoscere che la propria conoscenza è limitata e che c’è sempre spazio per migliorare è il primo passo verso una crescita autentica. L’umiltà permette di apprendere dagli altri e di riconoscere il valore della diversità di pensiero e di esperienza. Solo con questa attitudine si può sviluppare una coscienza realmente superiore, basata non sulla presunzione, ma sulla consapevolezza e sulla continua ricerca del miglioramento.

L’illusione di una coscienza superiore è un inganno pericoloso che porta all’arroganza e alla stagnazione. La vera superiorità non risiede nella convinzione di essere migliori degli altri, ma nella capacità di riconoscere i propri limiti, di apprendere continuamente e di confrontarsi con la realtà in modo aperto e umile. Solo attraverso questo percorso si può raggiungere una consapevolezza autentica e contribuire in modo significativo al proprio sviluppo e a quello della società.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti