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Angela Carretta
Itri (LT) – Tra pochi giorni gli studenti di terza media hanno una scelta importante da compiere: quella della scuola superiore a cui iscriversi, per questo motivo, abbiamo contattato il Dirigente Scolastico dell’Istituto Agrario San Benedetto di Latina Prof. Ing. Nicola Di Battista:
Preside, dalla sua lunga esperienza di docente prima e dirigente scolastico poi, cosa suggerisce ai ragazzi ancora indecisi su quale strada scolastica intraprendere dopo le medie, e che vogliono accostarsi al mondo dell’ agroalimentare, ma non ne conoscono i percorsi formativi?
Innanzitutto li esorto a scegliere sempre secondo le proprie inclinazioni ricordandogli che una buona cultura di base e una preparazione professionale adeguata, sono indispensabili per tenere il passo con l’evoluzione delle tecnologie ed i mutamenti in atto nella società, e aggiungerei che l’insegnamento maggiore che trarranno da questa formazione, è che “L'agricoltura è l'arte di sapere aspettare”, come scrisse nel 1927 Riccardo Bacchelli. Lo studente che vuole intraprendere questo percorso formativo, iscrivendosi ad una scuola agraria , è interessato alla natura ed al mondo degli animali, è sensibile alle problematiche ambientali, e desidera acquisire una preparazione valida, mirata e riconosciuta dalle aziende sul territorio. L’istituto tecnico agrario offre buone possibilità di inserimento immediato nel mondo del lavoro e ottime basi per proseguire negli studi universitari, principalmente nelle facoltà scientifiche. L’Istituto Agrario San Benedetto di Latina, è una struttura immersa nel verde che comprende più indirizzi di studio, dal 2008 gli studenti domiciliati lontano dal capoluogo pontino, hanno la possibilità di frequentare l’indirizzo di agraria anche presso la sede distaccata che è stata inaugurata nel Comune di Itri.
Dr. Di Battista, la riscoperta del know how formativo dell’agricoltura e dell’agroindustria, soprattutto nei piccoli centri come Itri, lasciano presupporre la rivalutazione di attività tradizionali intese quali risorsa preziosa per la comunità anche al fine dell’occupazione giovanile?
Spero vivamente di si. Finalmente un territorio con forte vocazione agricola (coltivazioni specializzate di ulivo, presenza di allevamenti, numerose aziende agrituristiche che rappresentano un pezzo importante dell’economia del territorio) trova una possibilità di qualificazione scolastica e professionale adeguata che favorirà l’incremento dello sviluppo identitario agricolo locale in un mercato sempre più globale dove è necessario tutelare le produzioni made in Italy. Sopravviveranno soltanto le aziende che metteranno in campo risorse umane qualificate e creative che possono emergere se è presente una solida preparazione culturale e scientifica acquisita in un curriculo scolastico specifico”.
Quindi una nuova leva culturale porterà a formare le nuove generazioni di periti agrari a sostegno dell’economia locale nel sud pontino?
Sicuramente la sede distaccata di Itri favorirà il ricambio generazionale necessario affinchè il settore agricolo ed agroalimentare del sud Pontino cresca sempre di più in formazione, per questo motivo sono particolarmente grato agli sforzi profusi sia dall’Amministrazione Provinciale che Comunale per la disponibilità che hanno sempre dimostrato ad aiutarci nel superare le piccole difficoltà tecniche e logistiche che abbiamo dovuto affrontare per realizzare questo obiettivo, che ora è una realtà.
Cosa vuole augurare ai ragazzi che dopo queste sue parole, avranno qualche curiosità in più di conoscere il meraviglioso mondo dell’agroalimentare?
Auguro a tutti gli studenti alle prese con la difficile scelta del loro nuovo percorso di studio, ma anche di vita, di avvicinarsi a questo mondo così vicino alla natura che darà loro grandi soddisfazioni, in quanto l’economia sta dimostrando molto interesse alla riscoperta di questo settore.
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