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Economia e Finanza

Italia riparte: 847mila posti di lavoro in due anni, il governo Meloni guida la rinascita

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Occupazione in crescita e meno precariato: il Governo punta su stabilità, riforme fiscali e utilizzo strategico dei fondi PNRR per rilanciare il Paese

Gli ultimi dati diffusi dalla CGIA di Mestre certificano il successo del Governo guidato da Giorgia Meloni, che in due anni ha saputo imprimere una decisa accelerazione al mercato del lavoro italiano. Con 847mila nuovi posti creati, il Paese ha registrato un incremento occupazionale del 3,6%, un risultato che premia l’impegno di una leadership politica capace di mettere al centro lavoro, stabilità e crescita economica.

La presidente del Consiglio ha commentato con soddisfazione questi numeri sui suoi canali social, definendoli una conferma che “l’Italia è sulla strada giusta”. “Non ci fermiamo: c’è ancora molto da fare. Avanti!”, ha scritto Meloni, rilanciando la sfida di un’Italia che vuole continuare a crescere, garantendo opportunità per tutti i cittadini.

Riforme e occupazione: il metodo Meloni

Il trend positivo si riflette anche nella qualità dell’occupazione: dei nuovi posti creati, ben 937mila riguardano contratti a tempo indeterminato, con una contestuale riduzione del precariato (-266mila unità). Anche il tasso di disoccupazione giovanile è calato significativamente, passando dal 22,7% al 17,7%, mentre quello generale è sceso al 5,8%, livelli mai visti da anni.

L’approccio del Governo Meloni si è basato su interventi strategici: dal taglio del cuneo fiscale all’incentivazione delle assunzioni, passando per politiche di sostegno al tessuto produttivo italiano, il Governo ha puntato su un mix di misure per favorire l’occupazione e contrastare la stagnazione economica.

Donne e lavoro: una rivoluzione in corso

Di particolare rilievo è il dato sull’occupazione femminile. Le donne hanno contribuito quasi per metà alla crescita dell’occupazione, con 420mila nuovi posti, e il loro tasso di disoccupazione è sceso al 6,3%. Pur restando il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa, si è registrata una crescita del 2%, segno che le politiche di inclusione stanno iniziando a produrre effetti.

Il ruolo degli imprenditori e le sfide da affrontare

La CGIA riconosce che buona parte di questo successo è attribuibile agli imprenditori, ma sottolinea anche il valore del contesto politico che ha favorito queste dinamiche. Tuttavia, avverte che l’aumento dell’occupazione non è stato accompagnato da una crescita proporzionale della produttività, soprattutto nei servizi e nel terziario, e che gli stipendi italiani restano inferiori alla media europea.

Il Governo Meloni, tuttavia, non ha ignorato queste sfide. La spinta per la riduzione del carico fiscale e l’impegno per il rinnovo dei contratti collettivi rappresentano solo alcune delle azioni in corso per affrontare queste problematiche.

Pnrr e transizione: le sfide per il futuro

Nonostante i progressi, l’Italia si trova a un bivio: tensioni geopolitiche, sfide demografiche e transizioni digitali e climatiche richiedono interventi rapidi e mirati. La gestione efficace dei fondi del PNRR sarà cruciale per consolidare i risultati raggiunti e modernizzare il Paese, evitando di scivolare in una crisi economica latente che sta già colpendo altre grandi economie europee.

Un Governo che guarda avanti

Il buongoverno rappresentato da Giorgia Meloni ha dimostrato, in questi due anni, di saper tracciare una rotta chiara e concreta per il futuro dell’Italia. Pur consapevole delle sfide ancora da affrontare, il Governo si mostra determinato a continuare su questa strada, costruendo un Paese più solido, equo e competitivo.

Con un mix di pragmatismo e visione, il Governo Meloni ha messo le basi per un’Italia che torna protagonista in Europa e nel mondo, puntando su lavoro, stabilità e crescita. La sfida è appena iniziata, ma il percorso intrapreso lascia intravedere un futuro di opportunità per tutti gli italiani.