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Redazione
Frena dunque la crescita del Pil italiano nel terzo trimestre. Il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (+0,3% nel secondo trimestre e +0,4 % nel primo) e dello 0,9% nei confronti del terzo trimestre del 2014. Lo rileva l'Istat nella stima preliminare. Il dato tendenziale è il più alto dal secondo trimestre del 2011, oltre 4 anni.
Il terzo trimestre del 2015 ha avuto quattro giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in piu' rispetto al terzo trimestre del 2014.
La variazione congiunturale e' la sintesi di un incremento del valore aggiunto in tutti i principali comparti (agricoltura, industria e servizi).
Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e uno negativo della componente estera netta. Nello stesso periodo il Pil e' aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti e dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si e' registrato un aumento del 2% negli Stati Uniti e dello 2,3% nel Regno Unito.
La variazione acquisita del Pil per il 2015, invece, è pari a +0,6%. Non solo: il risultato del terzo trimestre e la crescita acquisita per il 2015 inoltre sono sotto le attese: nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana di settembre l'Istituto di Statistica dava infatti una crescita acquisita dello 0,7% per il 2015 e un Pil a +0,3% per il terzo trimestre
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