Israele, pronta l’operazione invasione di terra sulla striscia di Gaza

Richiamati 300mila riservisti

Israele va verso l’operazione di terra nella Striscia di Gaza, già assediata con il blocco a cibo ed energia. Nella notte violente esplosioni in territorio palestinese e scontri a fuoco sul confine. Hamas minaccia di “giustiziare un ostaggio per ogni bombardamento israeliano su abitazioni civili a Gaza senza preavviso”.

Lo Stato ebraico richiama 300 mila riservisti. Il bilancio dei morti israeliani nell’attacco di Hamas è salito intanto a oltre 900. Una coppia di coniugi italo-israeliani risulta dispersa. In arrivo a Pratica di Mare i due aerei militari con a bordo circa 200 italiani di rientro da Israele.

Nella notte, l’esercito di Israele ha ingaggiato numerosi scontri a fuoco con i miliziani di Hamas lungo il confine della Striscia di Gaza.

Ieri sera colloquio tra Biden, Meloni, Macron, Scholz e Sunak: dai 5 leader “fermo sostegno a Israele e condanna di Hamas”. Usa e alleati affermano di riconoscere “le legittime aspirazioni del popolo palestinese” ma che “sosterranno” lo Stato ebraico “nei suoi sforzi per difendersi”. Gli Usa annunciano nuovi aiuti a Israele nei prossimi giorni, specificando che non invieranno soldati. Oggi informativa di Tajani in Parlamento. Il leader ceceno Kadyrov si dice al fianco dei palestinesi e pronto intervenire per ristabilire la pace. Abbas prepara una visita a Mosca. Putin riceve oggi il premier iracheno Sudani.

Hamas, pronti a una guerra lunga e allo scambio di prigionieri

Hamas è pronta a combattere una lunga guerra con Israele e utilizzerà le decine di ostaggi tenuti a Gaza per garantire il rilascio dei palestinesi detenuti in Israele e all’estero, ha detto un funzionario del gruppo militante citato dai media internazionali. Ali Barakeh, membro della leadership del gruppo in esilio a Beirut, ha affermato che Hamas ha un arsenale di razzi che durerà a lungo. “Ci siamo preparati bene per questa guerra e per affrontare tutti gli scenari, anche quello di una lunga guerra”, ha detto Barakeh aggiungendo che Hamas utilizzerà gli ostaggi per garantire il rilascio delle persone detenute nelle carceri israeliane e persino di alcuni palestinesi imprigionati negli Stati Uniti. Barakeh ha spiegato che solo un piccolo numero di alti comandanti all’interno di Gaza era a conoscenza dell’incursione di sabato in Israele e che anche i più stretti alleati del gruppo non erano stati informati in anticipo sui tempi. Ha negato le notizie secondo cui funzionari della sicurezza iraniani avrebbero contribuito a pianificare l’attacco. Tuttavia ha aggiunto che alleati come l’Iran e gli Hezbollah libanesi “si uniranno alla battaglia se Gaza sarà sottoposta ad una guerra di annientamento”. Barakeh ha detto che persino Hamas stessa è rimasta scioccata dalla portata della sua operazione, affermando che si aspettava che Israele prevenisse o limitasse l’attacco. “Siamo rimasti sorpresi da questo grande crollo. Stavamo progettando di ottenere qualche risultato e di prendere prigionieri per scambiarli. Questo esercito è una tigre di carta”.