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Esteri

ISIS: PORTAEREI NUCLEARE FRANCESE NEL GOLFO PERSICO

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Tempo di lettura 2 minuti Già stamane il primo caccia-bombardiere Rafale è decollato dal ponte della De Gaulle

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Redazione

Le forze francesi sono pronte all'assalto al Califfo. E' arrivata nel Golfo Persico per partecipare ai raid aerei anti-Isis la portaerei a propulsione nucleare francese Charles de Gaulle con la sua squadra navale. Già stamane il primo caccia-bombardiere Rafale è decollato dal ponte della De Gaulle in direzione dell'Iraq dove, a differenza che in Siria, i jet francesi effettuano raid da settembre contro le postazioni Isis nell'ambito della coalizione internazionale a guida Usa.

L'operazione contro l'Isis. La de Gaulle è accompagnata dalla sua squadra navale di scorta formata da un sottomarino d'attacco a propulsione convenzionale, diverse fregate, un'unità per il rifornimento ed una fregata britannica anti-sommergibile. L'operazione, che durerà diverse settimane, è stata battezzata Chammal e si limiterà, come è stato sin dall'inizio, lo scorso settembre, solo alle postazioni contro Isis in Iraq senza estendersi alla Siria. Con l'arrivo della de Gaulle le truppe francesi nell'area coinvolte nell'operazione Chammal sono ora oltre 3.000. La de Gaulle si è posizionata a 200 km a nord dalle coste del Bahrein. Decollando dalla portaerei i jet francesi dimezzeranno i tempi per raggiungere gli obiettivi in Iraq rispetto a quelli schierati negli Emirati Arabi Uniti. Finora Parigi aveva 6 Mirage e 9 Rafale schierati, rispettivamente, negli Emirati ed in Giordania.

Ritiro passaporti a francesi diretti in Siria. Le autorità francesi hanno ritirato i passaporti a sei connazionali che stavano pianificando un viaggio imminente in Siria. Lo ha riferito una fonte della sicurezza. Si tratta della prima misura preventiva di questo tipo, dopo le nuove leggi approvate a novembre, assunta dalle autorità francesi per impedire che francesi si rechino all'estero per combattere al fianco dei jiahadisti e poi tornare in patria come 'foreign fighters' per portare la jihad in Francia.

Raggiunto accordo per la tregua nell'ovest della Libia. Intanto è stato raggiunto un accordo preliminare tra le milizie di Misurata e quelle di Zintan, nell'ovest della Libia, per il raggiungimento di una tregua in quella regione del paese. Secondo quanto riferisce il quotidiano algerino "el Khabar", l'accordo prevede la riapertura dei corridoi di transito tra le due città libiche per l'arrivo degli aiuti umanitari e uno scambio di prigionieri. Intanto il tribunale d'Appello di Tripoli ha deciso di rinviare a marzo il processo contro i gerarchi del regime di Muammar Gheddafi alla luce della mancanza di sicurezza che si registra nel paese. Tra gli uomini dello Stato islamico arrivati nei giorni scorsi nel villaggio di al Nawafilia, a sud di Sirte in Libia, erano presenti diversi miliziani mauritani. Secondo quanto denuncia l'agenzia di stampa mauritana "Ani", sarebbero stati mauritani i capi del gruppi jihadista che hanno dato ai funzionari pubblici di al Nawafilia 3 giorni di tempo per firmare un documento di richiesta di pentimento e di giuramento di fedelta' al gruppo islamico. Nella delegazione che ha incontrato i rappresentanti del villaggio c'era anche un saudita.

Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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