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Redazione
Sirte – Prosegue l’avanzata dell’Isis in Libia. I terroristi hanno formalmente preso il controllo di Sirte, istituendo un quartier generale presso un edificio della zona centrale. Un gruppo di appartenenti all'Isis ha inoltre fatto irruzione e assunto il controllo di Radio Sirte. Questo quanto si apprende dall'Afp. La conferma arriva anche da alcuni siti vicini ai jihadisti su cui sono visibili fotografie che ritraggono i terroristi nello studio radiofonico. Da quel momento, l’emittente ha cominciato a trasmettere proclami del portavoce della formazione, Abu Mohammed al-Adnani. A questo punto si attende solo che nelle prossime ore, la città di Sirte venga, con tutta probabilità, dichiarata parte del Califfato e l'emittente radiofonica usata per comunicare le nuove regole alla popolazione. Se ciò dovesse avvenire, sarebbe la seconda città libica a fare parte dello Stato Islamico, dopo la recente conquista di Derna. Sale la preoccupazione per i nostri connazionali presenti nel paese. Già nelle scorse settimane, a seguito dell’attacco terrorista all’Hotel Corinthia, l’ambasciata italiana a Tripoli “a fronte del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza in Libia e degli scontri che stanno interessando il Paese” aveva ribadito il “pressante invito ai connazionali a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il paese”.
Sirte, però, ospita anche altre formazioni terroristiche come Ansar al-Sharia e alcune milizie di Fajr Lybia. Non è chiara quale sia stata la reazione delle due entità, ma sicuramente l’Isis cercherà di inglobarle sotto la sua ala o al massimo di renderle degli alleati per evitare di dover combattere su più fronti. La conquista della città è stata resa possibile dall’assenza di una qualsiasi autorità di governo dalla rivolta contro Muammar Gheddafi. L’area è diventata roccaforte per diverse organizzazioni estremiste, che si sono spartite le varie zone. Che la situazione si stia complicando lo conferma anche l’annuncio del presidente egiziano, Abdul Fattah al-Sisi, che saranno evacuati i suoi cittadini dalla Libia.
La decisione è stata presa dopo la pubblicazione da parte dell’Isis di alcune foto che ritraggono 21 egiziani cristiani copti, rapiti a dicembre e gennaio proprio a Sirte. Le immagini, pubblicate sulla rivista Dabiq appartenente allo Stato Islamico, sono al vaglio degli investigatori per capire se siano reali e a quando risalgano. Vi sono ritratti i prigionieri con le mani legate dietro la schiena mentre marciano in fila indiana guardati a vista da uomini armati interamente vestiti di nero.
Come gli altri prigionieri del Califfato indossano le tute arancioni, usate dal movimento per ricordare i detenuti del carcere di Guantanamo. Nell’articolo a cui sono state allegate le foto si scrive che le 21 persone sono state rapite per vendicare il destino delle donne musulmane, torturate e uccise dalla Chiesa copta egiziana. Inoltre, si sottolinea che l’espansione del gruppo in Libia permette facilmente di catturare “i crociati copti”. Da qui la decisione di evacuare tramite un ponte aereo i cittadini egiziani, la maggior parte dei quali lavora nel paese nel settore delle costruzioni.
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