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ISIL DECAPITATO GIORNALISTA JAMES FOLEY: VIDEO AUTENTICO, IL BOIA HA L'ACCENTO BRITANNICO

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Tempo di lettura 4 minuti Il video mostra il giornalista inginocchiato con le mani legate dietro alla schiena è costretto a leggere un messaggio che rivolge alla sua famiglia

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In una lettera al quotidiano britannico “The Times” il Generale Abdulellah al-Bashir del cosiddetto Esercito libero siriano ha detto che la maggior parte dei membri dello Stato di al-Qaeda-linked Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL), sono dal Regno Unito e sono coinvolti in atti brutali contro il popolo siriano. La notizia shock è stata confermata anche dal ministro degli esteri britannico, Philip Hammond:”il governo inglese era a conoscenza del numero significativo di cittadini britannici coinvolti con le organizzazioni estremiste d'oltremare. L’assassino del giornalista Foley ha parlato con un accento indiscutibilmente inglese. 


di Cinzia Marchegiani

Sgozzato e decapitato il giornalista James Foley nelle mani del gruppo islamico ISIL, in missione per Agence France-Presse (AFP) e la media company con sede a Boston Global Post, di lui si erano perse le notizie il 22 novembre 2012, sicuramente rapito in Siria. Con il titolo “Messaggio per l’America” il video di una crudezza indicibile l’ISIL, Stato di al-Qaeda-linked Islamico dell'Iraq e del Levante ammonisce gli Stati Uniti d’America e i suoi alleati con l’esecuzione barbara del giornalista quarantenne James Foley. Il video, ormai virale su internet da ieri 19 agosto 2014, dimostra chiara la vendetta per gli attacchi aerei che gli USA ha spiegato contro l’Iraq. Il video mostra il giornalista inginocchiato con le mani legate dietro alla schiena è costretto a leggere un messaggio che rivolge alla sua famiglia: “Chiedo a miei amici, familiari e persone care a sollevarsi contro i miei veri assassini, il governo degli Stati Uniti, per ciò che accadrà a me è solo una conseguenza della loro compiacenza e criminalità”. Al suo fianco un militare vestito di nero, con il volto coperto conclude il messaggio prima della decapitazione e sgozzamento di James Foley:” Siamo un esercito islamico e di uno stato che è stata accettata da un gran numero di musulmani in tutto il mondo. Quindi, qualsiasi tentativo da voi Obama per negare i musulmani i loro diritti di vivere in sicurezza sotto il califfato islamico comporterà lo spargimento di sangue del tuo popolo.”
L’intelligence della Casa Bianca sta cercando di identificare il carnefice e solo da poco, dopo aver analizzato il filmato pubblicato on-line, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Caitlin Hayden ha confermato che il video è autentico. La polizia ha avvertito che la visualizzazione, il download o la diffusione del video può essere un reato ai sensi della legislazione terrorismo.
Dopo lo sgozzamento e la decapitazione, Foley viene mostrato in posizione prona con la testa come trofeo adagiata sulla sua schiena. Verrà poi mostrato un altro prigioniero, identificato come il giornalista americano Steven Sotloff, rapito nel nord della Siria un anno fa, avvertendo che anche il suo destino dipende dalla prossima mossa del presidente Barack Obama. David Cameron, tornato dalla sua vacanza per l’emergenza sulla situazione in Iraq e la Siria dichiara:"Siamo assolutamente consapevoli che ci sono un numero significativo di cittadini britannici coinvolti in crimini terribili, probabilmente nella commissione di atrocità, facendo jihad con Isil, ora conosciuto come IS, e altre organizzazioni estremiste".
Quell’accento del carnefice è britannico. Una notizia che ora apre scenari ancora più inquietanti. Si apprende che in una lettera al quotidiano britannico “The Times”, il Generale Abdulellah al-Bashir del cosiddetto Esercito libero siriano, ha detto che la maggior parte dei membri dello Stato di al-Qaeda-linked Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL),  sono dal Regno Unito e sono coinvolti in atti brutali contro il popolo siriano. Notizia shock che è stata confermata anche dal ministro degli esteri Philip Hammond, il governo inglese era a conoscenza del "numero significativo" di cittadini britannici coinvolti con le organizzazioni estremiste d'oltremare, e conferma che l’assassino del giornalista Foley ha parlato con un accento inglese.
Il giornale indipendente PressTV nel dettaglio riporta le conclusioni del ministro degli esteri Philip Hammond, il quale riferisce che la decapitazione dal presunto militante britannico ISIL ha mostrato fino a che punto il gruppo terroristico costituiva una minaccia diretta per la sicurezza nazionale della Gran Bretagna:”Ci sono un numero significativo di cittadini britannici in Siria, sempre in Iraq che rappresentano una minaccia diretta alla nostra sicurezza nazionale”. Secondo le autorità britanniche, circa 400 cittadini britannici si ritiene di aver viaggiato in Siria nel corso degli ultimi due anni a lottare insieme a gruppi militanti. Il giornale continua a dare uno spaccato sui presunti militari britannici:”Shiraz Maher, un ricercatore senior presso il Centro Internazionale per lo Studio della radicalizzazione (ICSR) al King College di Londra, ha detto che i militanti britannici sono tra i più combattenti feroci e rumorosi ranghi del ISIL e commentando il video dell'esecuzione spiega: "Per noi, è abbastanza chiaro che questo ragazzo è molto probabilmente britannico, a causa delle espressioni colloquiali, nonché (come l'accento)."

La Gran Bretagna ha deciso di inviare in Iraq diversi elicotteri militari Chinook, oltre a organizzare la fornitura della armi alle forze curde nel nord del paese, come del resto ha deciso il governo tedesco, infatti la Germania si dichiara pronta a mettere a disposizione i combattenti curdi nel nord dell'Iraq, armi e munizioni, decisione che comunque sarà presa il 27 agosto 2014.

L'Italia si accoda alla decisione della Germania, da poco è stato approvato dalle commissioni Esteri e Difesa del Senato la risoluzione che dà il via libera agli aiuti militari ai curdi nell'ambito della crisi in Iraq con armi leggere, compresi razzianticarro, e munizioni che saranno inviate nei prossimi giorni ai curdi che combattono contro gli jahdisti sunniti dello Stato Islamico in Iraq. Mogherini ribatte: "è un dovere morale proteggere i civili".

Il messaggio chiaro del gruppo islamico ISIL è ora un eco:”Siamo un esercito islamico e di uno stato che è stata accettata da un gran numero di musulmani in tutto il mondo. Quindi, qualsiasi tentativo da voi Obama per negare i musulmani i loro diritti di vivere in sicurezza sotto il califfato islamico comporterà lo spargimento di sangue del tuo popolo.”

Ora ci si chiede quante cellule dell’ISIL vivono per ora silenti nei paesi occidentali….

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Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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