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Cronaca

ISCHIA, TANGENTI: IL SINDACO FERRANDINO AI DOMICILIARI

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Tempo di lettura 2 minuti Recluso nel carcere di Poggioreale per le tangenti in merito alla metanizzazione dell'isola affidata a Cpl Concordia, il sindaco, proprio ieri, aveva ritirato le sue dimissioni

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di Christian Montagna

Napoli – Questa mattina il Tribunale del Riesame di Napoli ha concesso gli arresti domiciliari a Giosi Ferrandino, sindaco del Comune di Ischia. Recluso nel carcere di Poggioreale per corruzione nell'ambito dell'inchiesta napoletana sulle tangenti per la metanizzazione dell'isola affidata a Cpl Concordia, il sindaco, proprio ieri, aveva ritirato le sue dimissioni da Primo Cittadino inviando una lettera al Prefetto di Napoli.

L'inchiesta cominciata nel 2013 ha portato alla luce un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte della CPL Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali in cambio dell' aggiudicazione degli appalti. Il gip Amelia Primavera ha disposto l'arresto per otto persone oltre al Sindaco Ferrandino tra cui il fratello, Massimo Ferrandino, il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo CPL Concordia Francesco Simone, l'ex presidente Roberto Casari, il responsabile commerciale dell'area Tirreno Nicola Verrini, il responsabile del Nord Africa Bruno Santorelli, il presidente del consiglio di amministrazione della CPL distribuzione Maurizio Rinaldi e l'imprenditore casertano Massimiliano D'Errico. Arresti domiciliari, invece, per il dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone, mentre per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno della CPL, è stata disposta la misura cautelare dell'obbligo di dimora nel Comune di residenza. I reati attualmente contestati vanno dall'associazione per delinquere, alla corruzione internazionale, turbata libertà degli incanti al riciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

L'accusa. Secondo quanto è stato scoperto dall'accusa, l'appalto di metanizzazione del Comune di Ischia oltre a quelli di Lacco Ameno e Casamicciola Terme sarebbe stato affidato alla CPL con il benestare del Sindaco e la complicità dell'architetto Silvano Arcamone. La cooperativa d'altra parte invece avrebbe provveduto al pagamento di una tangente attinta dai fondi neri mediante l'emissione di fatture inesistenti con una società tunisina riconducibile al responsabile della relazioni istituzionali del gruppo Cpl Concordia. Inoltre, i responsabili della Cpl avrebbero preso accordi anche con esponenti della criminalità organizzata di Caserta.

Spunta il nome di D'Alema. A far tingere questa vicenda ancor più di giallo infine le intercettazioni che vedono chiamato in causa Massimo D'Alema e secondo le quali bisognava " investire negli Italiani Europei dove D'Alema stava per diventare Commissario Europeo visto che …D'Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose". Un giro di corruzione che riguarderebbe anche il politico italiano che naturalmente si è dichiarato subito estraneo ai fatti ed ha addirittura affidato ad un avvocato la difesa della sua persona in ogni sede.

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Cronaca

Incendio nel Materano, morti due vigili del fuoco, “Volevano salvare una famiglia”

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 “Volevano salvare una famiglia, la cui abitazione era messa in pericolo dalle fiamme.

Ma sono caduti in un dirupo e sono stati avvolti dalle fiamme”.

Sono le parole del sindaco di Nova Siri (Matera), Antonello Mele, riferendosi alla morte di due vigili del fuoco in contrada Cozzuolo.

Secondo quanto si è appreso, entrambi avevano 45 anni ed erano in Matera.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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