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iPhone X: ecco le offerte Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia

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E’ finalmente arrivato il giorno della messa in commercio di iPhone X e a poche ore dal suo arrivo nei negozi, che come di consueto ha visto un numero spropositato di fan mettersi in coda nei vari Apple Store in giro per il mondo per acquistarlo, tutti gli operatori italiani hanno presentato le loro offerte per poterlo comprare in accoppiata ai classici abbonamenti o con piani ideati esclusivamente per il nuovo smartphone di Apple. Ricordiamo che gli acquirenti più veloci che hanno preordinato l’iPhone X a fine ottobre lo avranno a disposizione a partire dal 3 ottobre, ma sono talmente in pochi i fortunati che sono riusciti a bloccare il device che alcuni hanno deciso di sfruttare la situazione rimettendo in vendita la propria prenotazione a prezzi maggiorati; gli altri che hanno potuto riservarsi il telefono online prima che le scorte terminassero dovranno comunque aspettare delle settimane prima di averlo. Alla luce di tutto ciò, per tutti i rimanenti interessati a un iPhone X restano tre soluzioni, la prima delle quali è quella di aspettare tranquilli che il telefono esca senza farsi prendere dalla foga di averlo per primi. La seconda, dedicata agli impazienti, è recarsi direttamente al proprio Apple Store di fiducia sperando di trovare un telefono disponibile. La terza soluzione è invece quella di rivolgersi agli operatori, che tenteranno come di consueto di sfruttare il fascino dello smartphone di Cupertino per riuscire ad aggiudicarsi più clienti possibile e legarli a loro attraverso pagamenti rateizzati e contratti spalmati su più mensilità. Ricordiamo che il nuovo iPhone X di Apple può essere acquistato direttamente sullo store dell’azienda di Cupertino in due diverse versioni che cambiano in base alle dimensioni dello spazio d’archiviazione dati oltre alla diversa colorazione. In questo caso iPhone X da 64GB costerà 1.189 euro oppure iPhone X da 256GB costerà invece 1.359 euro. In alternativa, se si vuole suddividere il pagamento in più rate, di seguito vi riportiamo le offerte degli operatori italiani.

 

LE OFFERTE TIM

Per quanto riguarda TIM la situazione prevede la possibilità da parte degli utenti di sottoscrivere alcuni piani in ottica abbonamento per l’acquisto del nuovo iPhone X in entrambe le versioni. In questo caso nello specifico sarà possibile scegliere tra due diverse offerte: TIM NEXT: iPhone X da 64GB servirà un anticipo di 149€ ed il pagamento di 35 euro per 30 mesi. iPhone X da 256GB servirà un anticipo di 319 euro ed il pagamento di 35 euro per 30 mesi. TIM NEXT UNLIMITED: iPhone X da 64GB servirà un anticipo di 199€ ed il pagamento di 59.90 euro per 24 mesi. iPhone X da 256GB servirà un anticipo di 349€ ed il pagamento di 59.90 euro per 24 mesi. Con TIM Next Unlimited c’è la possibilità di usufruire oltre all’acquisto dello smartphone anche di minuti illimitati verso tutti i numeri nazionali mobile e di rete fissa, ma anche di 20 giga di traffico dati in 4G LTE di cui 10GB per l’Italia e 10GB per Italia ed Europa. Da non sottovalutare anche la possibilità di ricevere per entrambi i casi TIM Next del traffico dati per 2GB al mese gratuito in più. Inoltre con l’offerta TIM Next è possibile cambiare smartphone dopo un anno dall’acquisto, quindi l’utente pagherà le cifre previste soltanto per 12 mesi, per poi rinnovare l’abbonamento per l’anno successivo secondo le condizioni che avrà il prossimo modello di smartphone. Se invece l’utente decide di tenere l’iPhone X, allora dovrà pagare le restanti rate, fino ai 30 o 24 mesi complessivi in base alla tiologia d’abbonamento scelto.

 

LE OFFERTE VODAFONE

Per i clienti Vodafone per acquistare lo smartphone di ultima generazione di Apple con annessa offerta in 30 rate sarà possibile con un contributo iniziale ed un eventuale corrispettivo in caso di recesso anticipato. Nello specifico sarà possibile acquistare iPhone X da 64GB con anticipo di 199.99 euro, e iPhone X da 256GB con un anticipo di 299.99 euro. A questo si dovrà poi aggiungere il costo del piano Vodafone RED che vede: Vodafone RED (minuti illimitati+SMS illimitati+8GB di traffico dati) a 25 euro ogni 4 settimane al quale si dovrà aggiungere 25 euro ogni 4 settimane per 30 rate per l’acquisto dell’iPhone. Da sottolineare però l’aggiunta di altri 2 giga di traffico dati ogni 4 settimane proprio in esclusiva per il nuovo iPhone X. In totale dunque gli utenti Vodafone con l’offerta Vodafone RED dovranno sborsare oltre all’anticipo in base al tipo di iPhone X acquistato un corrispettivo di 50 euro ogni 4 settimane per 30 rate. Salvo cambiamenti dell’ultimo minuto. In caso di recesso anticipato, disattivazione della SIM, passaggio ad altro operatore prima della scadenza è previsto il pagamento delle eventuali rate residue del telefono e di un corrispettivo per recesso anticipato: 300 euro per i clienti Vodafone Red.

 

LE OFFERTE 3 ITALIA

3 Italia permette invece di acquistare il nuovo iPhone X attraverso le offerte in abbonamento già presenti negli anni passati. Con ALL-IN X, iPhone X da 64GB costerà 15 euro al mese a cui si dovranno aggiungere 25 euro al mese per lo smartphone con un anticipo di 229 euro. iPhone X da 256GB costerà invece 15 euro al mese a cui si dovranno aggiungere 25euro al mese per lo smartphone con un anticipo di 399 euro. In questo caso per le offerte si avranno chiamate illimitate verso tutti a cui si aggiungeranno 1000 SMS verso tutti e 50GB di traffico dati al mese con l’opzione GIGA Bank attiva che permette di utilizzare il traffico dati avanzato in un mese direttamente nel mese successivo. Utilizzando l’offeerta FREE X, invece, sarà possibile avere iPhone da 64GB a 45 euro al mese con un anticipo di 229 euro, mentre iPhone X da 256GB costerà 45 euro al mese con un anticipo di 399 euro. In questo caso sarà possibile avere a disposizione anche le chiamate illimitate verso tutti a cui si aggiungeranno 1000 SMS verso tutti e 50GB di traffico dati al mese con l’opzione GIGA Bank attiva ma anche l’opzione per cambiare lo smartphone ogni 12 mesi e la polizza assicurativa Kasko inclusa.

 

LE OFFERTE WIND

Per quanto riguarda Wind le promozioni a disposizione per acquistare il nuovo smartphone del colosso di Cupertino variano in base alla possibilità di sottoscrivere abbonamenti, ricaricabili o anche con Partita Iva. In questo caso le differenze si vedono in base scelta che l’utente farà sul taglio di memoria del nuovo smartphone di Apple. Per quanto riguarda le tariffe ricaricabili, iPhone X da 64GB costerà 27 euro ogni 30 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 299.90 euro ed una eventuale rata finale di 90 euro. iPhone X da 256GB costerà 30 euro ogni 30 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 399.90 euro ed una eventuale rata finale di 70 euro. Per quanto riguarda i piani in abbonamento, iPhone X da 64GB costerà 27 euro ogni 28 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 299.90 euro ed una eventuale rata finale di 90 euro. iPhone X da 256GB costerà 30 euro ogni 28 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 399.90 euro ed una eventuale rata finale di 70 euro. Per chi invece ha la partita Iva, iPhone X da 64GB costerà 27euro ogni 28 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 169.90 euro ed una eventuale rata finale di 4.42 euro. iPhone X da 256GB costerà 30 euro ogni 28 giorni per 30 rinnovi con un anticipo di 199.90 euro ed una eventuale rata finale di 28.02 euro.

Insomma, alla luce di quanto detto, se sognate di avere lo smartphone celebrativo per i 10 anni di iPhone e volete spezzettare il pagamento per ammortizzare meglio il costo, questa volta più del solito salato, le possibilità a vostra disposizione sono davvero molte.

 

Francesco Pellegrino Lise

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Nobody Wants to Die, il videogame thriller in salsa cyberpunk

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Nobody Wants to Die, titolo sviluppato da Critical Hit Games disponibile su Pc, Xbox e PlayStation, è un’avventura di stampo noir ambientata nella città di New York del 2329. Protagonista dell’avventura è il detective James Karra che si trova a dover indagare su una serie di misteriosi omicidi. Il poliziotto però non è solo, ma dovrà affrontare le indagini assieme alla giovane collega Sara Kai, suo braccio destro nonché personaggio fondamentale nel corso della storia. Fin dai primi passi mossi in questo thriller decisamente molto curato per quanto riguarda l’aspetto grafico, siamo rimasti affascinati dall’atmosfera da detective story in stile Blade Runner, dove però il focus devia totalmente dalle dinamiche di combattimento che ci si aspetterebbe. Nel corso di tutta la durata di Nobody Wants to Die, infatti, non si incontrerà alcuna sequenza di combattimento. Un vero peccato perché a nostro avviso qualche sparatoria avrebbe sicuramente messo più pepe al tutto. Come si può intuire, quindi, i cardini della produzione sono racchiusi tutti in tre elementi: storia, personaggi e ambientazione. A livello narrativo l’avventura ha inizio con il detective James Karra che torna a lavorare in polizia dopo un recente incidente in seguito al quale sembra aver avuto delle conseguenze sulla sua salute psichica. Proprio nel suo giorno di riposo viene incaricato dal suo capo di indagare sul presunto suicidio di uno degli uomini più ricchi di New York, Edward Green. L’uomo si accorgerà ben presto però che il caso affidatogli non è quel che sembra e, in compagnia della sua collega, Sarah, si troverà invischiato in un intrigo politico estremamente pericoloso e complesso.

Fra livelli che si sviluppano in verticale man mano che aumenta il tenore di vita dei cittadini, auto volanti che affollano i cieli ed enormi insegne luminose a fendere l’oscura decadenza di una metropoli in cui piove sempre o quasi, l’ambientazione di Nobody Wants to Die si ispira in maniera palese a Blade Runner ed è ovviamente un peccato che la si possa solo ammirare da lontano. Sono presenti infatti sequenze in cui il protagonista si ritrova a contemplare il profilo della sua New York e il traffico che scorre fra i palazzi, magari mentre si affaccia dallo sportello aperto della sua stessa auto volante. Tuttavia, una volta messo in moto il veicolo, l’atto di viaggiare verso una qualsiasi destinazione viene rappresentato in maniera automatica, senza la possibilità di pilotare il mezzo. Di fatto i momenti in cui viene concesso di esplorare lo scenario sono pochi e limitati, a dimostrazione di come il contorno scenografico dell’avventura sia appunto questo: un semplice sfondo, pensato per arricchire e contestualizzare un gameplay che di fatto si limita all’analisi delle scene del crimine o ai puzzle che concludono un’indagine andando a sommare i vari elementi. A livello di giocabilità, una volta giunti sulla scena del crimine si può azionare un dispositivo in grado di “riavvolgere il tempo” e rivelare elementi da approfondire e visualizzare, ricorrendo anche ad apparecchi come la fotocamera, la lampada UV e il visore a raggi X per ricostruire di volta in volta ciò che è accaduto e chi ha fatto cosa. Questa parte dell’esperienza è piacevole e molto ben coreografata, ma come detto risulta parecchio guidata. L’interfaccia del gioco, infatti, dispensa suggerimenti in continuazione, al punto che la modalità di visualizzazione teoricamente deputata a fornire dei consigli si rivela inutile. Viene detto fino a dove far scorrere il tempo, che strumento utilizzare e quando, rendendo futile persino la ruota di selezione dei dispositivi; e così anche il gameplay stesso di Nobody Wants to Die si rivela semplicemente funzionale alla narrazione e nient’altro.

L’ambientazione oscura scelta dal team polacco è di certo la componente meglio riuscita dell’intera produzione perché, al netto delle sue evidentissime ispirazioni, riesce a far emergere una discreta personalità all’interno delle suggestioni cyberpunk grazie ad un retro-futurismo datato ma efficace: l’impatto scenografico prestato da Blade Runner è qui mescolato ad un’estetica anni Quaranta, generando una dose di malinconia mista a tristezza nell’osservare auto volanti e dal design antiquato sfrecciare tra le piogge acide di una notte perenne. La colonna sonora doom jazz accompagna le elucubrazioni di un protagonista costretto a vivere per sempre nonostante la mancanza di stimoli reali, tratteggiando i confini di un universo in cui l’immortalità non è un dono, ma una condanna a vivere con i propri rimorsi. L’Unreal Engine 5 è qui utilizzato per donare un elevato grado di dettaglio ad ambientazioni contenute e ben diverse tra di loro, con un preset “Qualità” che fa sfoggio di un ray tracing corposo e di un’illuminazione efficace, mentre quello “Prestazioni” – che mantiene stabilmente i 60 fps – smorza il colpo d’occhio facendo calare la definizione e riducendo i giochi di luce. Tirando le somme possiamo dire che questo Nobody Wants to Die è nel complesso un’avventura a base narrativa caratterizzata da un’affascinante ambientazione cyberpunk, che attinge a piene mani da alcune opere piuttosto celebri, come il già citato Blade Runner, per raccontare una storia interessante e coinvolgente, costruita interamente sui due protagonisti. È vero: il gameplay si limita all’analisi delle scene del crimine e gli sviluppatori non hanno osato sconfinare, infarcendo anzi le meccaniche investigative di suggerimenti contestuali che rendono l’esperienza parecchio guidata, ma non per questo meno piacevole. Se quello che si cerca è un titolo tranquillo, con un’ambientazione molto suggestiva e che sia privo di una componente action, allora Nobody Wants to Die è il titolo che fa per voi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5
Sonoro: 8
Gameplay: 7
Longevità: 6,5

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise

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Threads in forte ascesa, superati i 200 milioni di utenti

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Threads, l’ultimo nato fra i social di Meta, ha superato il traguardo dei 200 milioni di utenti. Lo ha affermato con un post online Adam Mosseri, capo di Instagram, sulla cui rete Threads si basa. L’annuncio arriva un giorno dopo che Mark Zuckerberg aveva dichiarato durante una call sugli utili di Meta, che l’app stava per raggiungere i 200 milioni di utenti. In passato, il fondatore di Facebook ha più volte ipotizzato che Threads mira a diventare un social da un miliardo di iscritti. “La mia speranza è che Threads possa ispirare idee che uniscano le persone e che questa straordinaria comunità continui a crescere. Grazie a tutti per aver investito il vostro tempo e fornito feedback che rendono questo posto migliore per tutti” ha scritto Mosseri dal suo profilo su Threads. Come concorrente di X, l’app deve ancora risolvere alcune lacune che la differenziano ancora dal colosso guidato da Elon Musk. Come scrive Engadget, la stessa Meta è conscia del fatto che l’algoritmo che presenta i post in tempo reale di X sia molto più veloce di quello su Threads. “Non siamo ancora abbastanza veloci, e stiamo lavorando attivamente per migliorare” ha proseguito Mosseri. In ogni caso i numeri parlano chiaro, Threads in poco tempo sembra aver conquistato un elevato numero di utenti e sembra che il fenomeno sia destinato a crescere. Riuscirà a diventare la nuova punta di diamante di Meta? Lo scopriremo solo seguendo gli sviluppi e la crescita di questo giovanissimo social media.

F.P.L.

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Luigi’s Mansion 2 HD, il titolo icona del 3DS torna su Switch in alta definizione

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Luigi’s Mansion 2 ritorna, a più di 10 anni dalla sua uscita originale su Nintendo 3DS, in versione rimasterizzata per Nintendo Switch. Questa nuova edizione in alta definizione del piccolo capolavoro del colosso nipponico offre l’opportunità di rivivere una delle avventure più amate del fratello di Mario, con una veste grafica rinnovata e alcune migliorie tecniche. Ma come si comporta questo titolo del 2013 nel panorama videoludico attuale? Analizziamo nel dettaglio questa riedizione per scoprire se il fascino di Cupavalle resiste ancora alla prova del tempo oppure è destinato a soccombere sotto il peso degli anni. Seguendo in modo abbastanza diretto dal primo episodio, uscito su Game Cube nel lontano 2001, Luigi’s Mansion 2 HD (al tempo Luigi’s Mansion 2 o Luigi’s Mansion Dark Moon negli Usa) catapulta i giocatori nuovamente nell’avventura con un incipit decisamente semplice: dopo la vittoria dell’idraulico in verde nel primo capitolo, i fantasmi si sono acquietati e vivono in serenità con gli umani, permettendo al Professor Strambic di continuare i suoi studi con grande efficienza. Un “misterioso intervento esterno”, però, distrugge e frammenta la pietra a forma di luna che teneva sotto controllo gli spiriti, mandandoli in agitazione e costringendo lo scienziato a chiedere il soccorso del miglior acchiappafantasmi in circolazione. Così in men che non si dica quel fifone di Luigi si trova nuovamente impegnato a catturare spettri con aspirapolvere alla mano e gambe tremolanti. Questa volta però non si troverà più in una sola, vasta, magione, ma dovrà spostarsi in differenti aree per recuperare i pezzi del cristallo, scoprire chi si nasconde dietro le quinte e ripristinare tutto alla normalità, assicurandosi che nessuno dei suoi amici sia finito nei guai. Il tutto è possibile grazie al genio di Strambic, che oltre a essere il massimo esperto di fantasmi è anche riuscito a sviluppare una tecnologia chiamata “pixeltrasporto”, in grado di muovere Luigi da una parte all’altra del mondo sfruttando schermi e telecamere come veicolo. Da qui inizia un’avventura tendenzialmente in linea con gli altri episodi, che vede il buon Luigi esplorare ogni angolo delle location da lui visitate alla ricerca di tesori, chiavi, fantasmi e segreti: insomma, tutto il necessario per proseguire di livello in livello e soddisfare le richieste di Strambic. Idealmente la progressione ricorda un po’ quella di un metroidvania, in quanto c’è la libertà di muoversi in aree tutto sommato limitate, da sbloccare di volta in volta, mentre vengono mostrati al tempo stesso tanti passaggi apparentemente inaccessibili, muri misteriosi che sembrano nascondere qualcosa, stanze prive di accesso o sistemi di controllo che sembrano non rispondere alle sollecitazioni di chi gioca.

Luigi questa volta avrà insomma un bel da fare dovendo ripuloire ben cinque magioni infestate nel tentativo di ricomporre la pietra a forma di Luna e domare gli ectoplasmi aiutato dal fido aspirapolvere Poltergust 5000, versione potenziata del modello 3000 comparso in Luigi’s Mansion, e da una torcia multifunzione. Sulla carta per avere la meglio basterebbe “sparaflashare” gli evanescenti invasori per poi pescarli con l’aspirapolvere assecondando i loro movimenti. Nella pratica, però, i dispettosi fantasmi faranno di tutto per vendere cara la melma ricorrendo a trucchetti, armature o alla forza bruta: tutte cose che costringeranno i giocatori a indebolirli, aggirarli o quant’altro prima di poter procedere con la cattura. Su 3DS, come accennato, queste meccaniche soffrivano un poco i limiti del sistema di controllo, ma qui sono una vera goduria e bastano davvero pochi minuti per prenderci la mano e farsi trascinare dalla moltitudine di interazioni escogitata da Next Level Games e Nintendo per spremere fino all’ultima goccia le possibilità del Poltergust 5000 e il pensiero laterale dei giocatori. Il Poltergust 5000 nasce per aspirare i fantasmi, OK, ma nulla vieta di invertire il flusso e/o sfruttarlo per sollevare tappeti, afferrare tende, tovaglie e in generale passare al setaccio le magioni infestate svelandone i vari segreti o espugnandone le ricchezze in modo da potenziare il proprio arsenale. Sempre grazie all’aspirapolvere si può, ad esempio, afferrare oggetti congelati e trasportarli fino alla fiamma più vicina, oppure gonfiare dei palloncini e creare una piccola mongolfiera per raggiungere aree altrimenti inaccessibili; e queste sono solo alcune delle tante interazioni possibili per sfruttare o aggirare i limiti fisici del gioco. La torcia a sua volta non si limita a rendere vulnerabili gli spiriti ma consente di attivare interruttori e meccanismi, mentre l’Arcobaluce – sorta di versione “mariesca” degli ultravioletti – è in grado di svelare porte e oggetti nascosti aggiungendo di fatto una dimensione extra all’avventura, obbligando così il giocatore a prestare particolare attenzione a tubi mancanti, zerbini e persino ai complementi d’arredo apparentemente asimmetrici. Attorno a queste dinamiche gli sviluppatori hanno costruito un sistema di enigmi incredibilmente sofisticato; le missioni inizialmente appaiono circoscritte, ma col procedere del gioco diventano sempre più elaborate facendo “esplodere” il level design delle singole magioni e servendo alcune delle boss fight più creative mai viste in un videogioco Nintendo. Di contro il cuore dell’esperienza resta la caccia, e anche sotto questo aspetto dopo le prime semplici battute è necessario ricorrere all’astuzia e a tutte le opportunità offerte dai propri strumenti, senza contare le occasionali disinfestazioni da ragni, piante carnivore e altre simpatiche creaturine che infestano le aree di gioco.

Se il titolo originale ha proposto una più che discreta esperienza portatile, in questa occasione è opportuno chiedersi se e quanto abbia giovato la transizione a una nuova piattaforma. La risposta è a nostro avviso: decisamente più performante ma meno “peculiare” rispetto alla piccola console portatile della grande N. A livello puramente visivo, nulla da dire: pur non raggiungendo le vette di Luigi’s Mansion 3, questa edizione HD del secondo capitolo risulta comunque molto curata, potendo godere di modelli e texture ricreati da zero e un impatto scenico dovuto al cambio di proporzioni dello schermo decisamente più efficace. Molto bene invece per quello che concerne il lato controlli, che tornano a contemplare l’utilizzo dell’analogico destro (assente su 3DS) per rendere più agile il movimento che su portatile risultava piuttosto sacrificato. Forse il cambiamento più importante che il gioco ha vissuto in positivo. Esplorazione e combattimenti risultano quindi più fluidi e divertenti, così come tutte le prove “speciali” che vedono variare il gameplay. Dove si paga lo scotto è nella trasposizione dell’esperienza “stereoscopica” originale: in particolare basta vedere i boss, comunque tuttora apprezzabili, per cogliere come la messinscena sia frutto di un design collegato allo speciale effetto visivo offerto dallo schermo superiore di Nintendo 3DS, risultando sacrificata, se non quasi banalizzata, quando riprodotta in modo tradizionale. E’ necessario, quando si parla di Luigi’s Mansion 2 HD evidenziare due note sulla longevità e il multigiocatore. Per quanto concerne la durata, il titolo si assesta sui livelli del terzo capitolo, quindi intorno alle 10/15 ore per una partita classica, salendo se si va alla ricerca del completismo, sebbene il tutto possa risultare un po’ allungato per via del continuo “vai e vieni” dovuto alla struttura a missioni. Per quanto riguarda il multigiocatore tocca constatare come il tutto sia in linea con il titolo d’origine, mancando quindi di una modalità storia cooperativa e limitandosi invece alla Torre del Caos in cui collaborare fino a 4 giocatori, in wireless locale o online, per superare le tante e appassionanti sfide proposte. Tirando le somme, poter tornare a giocare a Luigi’s Mansion 2 HD è sempre un piacere, soprattutto perché in termini di level design, struttura degli enigmi e gestione dell’arsenale è sicuramente il capitolo più interessante della serie, persino al netto del terzo. In più il salto in avanti per quanto riguarda il sistema di controllo offerto a suo tempo da 3DS rappresenta una vera benedizione, persino più gradita del passaggio all’alta definizione. Certo, aggiornare anche il sistema dei salvataggi sarebbe stato un gradito cambiamento, ma tutto sommato non possiamo lamentarci. Tuttavia tra gioco base, contenuti extra e tutte le cose da fare per completare il titolo al cento per cento, ci sarà da spassarsela davvero per molte ore.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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