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Economia e Finanza

Intervento italiano alla conferenza IFAD e annuncio stanziamento 84 milioni di euro per la 12a ricapitalizzazione del fondo

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“È fondamentale sostenere il lavoro dell’IFAD. Occorrono risorse adeguate e sufficienti per intervenire sul terreno, investire nell’economia rurale, nella sicurezza alimentare, nell’accesso al cibo e in cicli produttivi sostenibili”. Con queste parole il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale della Repubblica Italiana, Luigi Di Maio, ha iniziato il suo discorso durante la cerimonia di apertura della 44esima sessione del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD).

E ha proseguito: “Dinanzi a sfide di tale ampiezza l’IFAD potrà sempre contare sul nostro Paese. Il nuovo governo italiano ha appena stanziato una somma di 84 milioni di euro, destinata alla dodicesima ricapitalizzazione del fondo. Si tratta di un aumento significativo del nostro contributo”.

Secondo il ministro degli Affari Esteri italiano infatti, “sostenere e promuovere la trasformazione dei sistemi agro-alimentari è importante anche nella prospettiva di “ricostruire meglio e in maniera sostenibile” dopo la pandemia”. Di Maio ha quindi ricordato come l’IFAD sia partner chiave del Vertice ONU sui Sistemi Alimentari previsto per settembre prossimo, auspicando che già al pre-Vertice di Roma, in programma dal 19 al 21 luglio, “si possa definire una serie di impegni volontari” e sottolineando “l’approccio “verde” che l’Italia, in qualità di Paese ospite della Pre-COP26, adotterà nell’esercizio della Presidenza G20”.

Durante la prima giornata della 44esima sessione del Consiglio dei Governatori IFAD, quest’anno dedicata al tema “Sviluppo rurale – requisito essenziale per la resilienza globale”, capi di Stato, ministri e leader dello sviluppo hanno ribadito come il destino delle nazioni più povere e di quelle più ricche siano interconnessi: sradicare povertà e fame sarà quindi impossibile senza mettere in campo subito azioni di cooperazione internazionale volte ad uno sviluppo a lungo termine.

“La pandemia di COVID-19 e le crisi climatiche dovrebbero far arrivare il messaggio forte e chiaro a tutti, sia ricchi che poveri, sia deboli che forti: i loro destini sono intrecciati. Moriremo o sopravvivremo insieme”, ha detto il primo ministro del Pakistan, Imran Khan, ai rappresentanti dei 177 Stati Membri dell’IFAD. “Abbiamo bisogno di un piano e di una strategia comuni per la ripresa globale, la sopravvivenza e la prosperità di tutta l’umanità”.

Sottolineando il danno economico profondo e a lungo termine causato dalla pandemia nei Paesi a basso reddito in cui povertà e fame sono in aumento, il Presidente dell’Angola João Manuel Gonçalves Lourenço, ha paragonato le sfide future che il suo Paese dovrà affrontare con il periodo post guerra civile. “La cooperazione internazionale, sia bilaterale che con le organizzazioni per lo sviluppo, è stata cruciale nella ricostruzione postbellica e continua ad essere necessaria affinché insieme possiamo ridurre l’impatto negativo delle crisi che stiamo affrontando”, ha affermato.

Secondo entrambi gli esponenti, per contrastare l’allargamento delle fasce di fame e povertà globale bisogna passare attraverso partenariati globali e nuovi investimenti a lungo termine nelle popolazioni rurali; popolazioni che nonostante coltivino cibo in grandi quantità, spesso sono le più povere e più affamate del mondo.

Sui sistemi alimentari e sulla necessità che essi siano ripensati, si è soffermato Gilbert F. Houngbo, riconfermato oggi Presidente dell’IFAD per un secondo mandato. Nel suo discorso di apertura dei lavori Houngbo ha ricordato infatti come organizzazioni internazionali e i partner governativi debbano riesaminare la natura dei sistemi alimentari che spesso oggi peggiorano le situazioni di disuguaglianza, povertà e fame.

“La mia convinzione rimane intatta. Possiamo realizzare un mondo più giusto ed equo, un mondo senza povertà assoluta, un mondo senza fame”, ha detto il Presidente dell’IFAD.  E ha aggiunto: “Ma la pandemia e le conseguenze dei cambiamenti climatici ci stanno costringendo a ripensare radicalmente il modo in cui produciamo e mangiamo”.

Per un Paese dipendente dal petrolio come l’Angola, ridurre le importazioni alimentari e garantire un approvvigionamento alimentare sostenibile attraverso una produzione locale è fondamentale, ha quindi ribadito Lourenço. Ha inoltre aggiunto che tale obiettivo può essere raggiunto solo attraverso la rivitalizzazione e lo sviluppo della produzione agricola locale, la riqualificazione della viabilità e la garanzia dell’approvvigionamento idrico nelle zone rurali. 

Il primo ministro del Pakistan ha quindi sottolineato l’importanza di investire in processi e infrastrutture agricole ecosostenibili che garantiscano l’uso efficiente dell’acqua e della terra e di “produrre cibo rispettando maggiormente la natura”.

Un concetto ribadito anche dal ministro italiano Luigi Di Maio per cui la priorità accordata alla sostenibilità ambientale deve “accomunare le principali economie del mondo e tutti i piani di ripresa post-pandemica, armonizzando ricostruzione e ambiziosa azione climatica”.

Una persona su dieci oggi nel mondo soffre la fame. Ulteriori 132 milioni di persone potrebbero esserne vittime domani a causa delle conseguenze socioeconomiche della pandemia di COVID-19. Anche la povertà estrema sembra destinata ad aumentare per la prima volta da decenni.

La crescita economica dovuta al settore agricolo è da due a tre volte più efficace nella riduzione della povertà rispetto alla crescita generata da altri settori. Con investimenti a lungo termine in uno sviluppo rurale sostenibile anche dal punto di vista ambientale, i piccoli agricoltori possono aumentare la loro produzione alimentare e generare occupazione, il che a sua volta stimola le economie locali e nazionali e crea società più stabili e prospere.

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Italia regina dei Superyacht: la leadership globale tra produzione e formazione

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l Belpaese domina il settore della cantieristica nautica e diventa punto di riferimento per la formazione di professionisti specializzati. Nicola Carbonara: “Innovazione, lusso e design sono il futuro.”
 
L’Italia si conferma leader mondiale nella produzione di superyacht, con una quota di mercato che sfiora il 54%. Durante il Cannes Yachting Festival, in corso dal 10 al 15 settembre, i riflettori sono puntati sui grandi cantieri italiani, che rappresentano il cuore dell’industria nautica di lusso. Con un fatturato di 4,4 miliardi di euro, la cantieristica italiana continua a crescere, dimostrando la sua eccellenza sia nel design che nella qualità.
 
Nicola Carbonara, imprenditore e fondatore dell’IET – Istituto Europeo del Turismo e di altri enti formativi, ha partecipato al festival, sottolineando l’importanza di una formazione di alto livello per mantenere questo primato. “La richiesta di personale qualificato come hostess, steward e marinai è altissima e ancora insoddisfatta”, ha affermato Carbonara. I suoi istituti sono ormai un punto di riferimento internazionale per chi desidera una carriera nel settore della nautica di lusso.
 
Secondo l’imprenditore, la ripresa post-Covid del settore è evidente: “Il mercato ha finalmente superato lo stallo e vediamo un ritorno alla produzione a pieno ritmo, sia per le nuove imbarcazioni che per l’usato”. Il focus oggi è su yacht sempre più grandi, dotati delle più avanzate tecnologie, in cui il design si spinge verso l’idea di vere e proprie ville galleggianti.
 
L’Italia non è solo una potenza produttiva, ma anche un faro per la formazione dei professionisti che lavorano a bordo di queste imbarcazioni. Con la crescita continua del settore, investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze rimane fondamentale per consolidare la leadership mondiale.
Privo di virus.www.avast.com



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Occupazione in crescita nel secondo trimestre: ISTAT registra numeri record, ma emergono sfide nel mercato del lavoro

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Il tasso di occupazione raggiunge livelli storici, ma si osserva una flessione nel lavoro a termine e un aumento dei costi del lavoro

Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, il mercato del lavoro italiano ha registrato segnali di crescita significativi nel secondo trimestre del 2024. Gli occupati sono aumentati di 124mila unità (+0,5%) rispetto al trimestre precedente, trainati dall’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,9%) e dei lavoratori indipendenti (+0,7%). Tuttavia, è emerso un calo dei dipendenti a termine, scesi del -1,9%.

Il tasso di occupazione ha raggiunto un record storico del 62,2% (+0,2 punti), il più alto mai registrato nelle serie storiche trimestrali dell’ISTAT. Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso al 6,8%, il livello più basso mai raggiunto dopo il terzo trimestre del 2008, quando si attestò al 6,7%. Anche i dati provvisori di luglio 2024 confermano questo trend positivo, con un tasso di occupazione del 62,3% e una disoccupazione ulteriormente ridotta al 6,5%, il livello più basso dal marzo 2008.

La crescita dell’occupazione è stata sostenuta anche su base annua, con un incremento di 329mila unità (+1,4%), spinto soprattutto dai dipendenti stabili (+3,3%) e dai lavoratori autonomi (+0,6%). Al contrario, i lavoratori a termine hanno continuato a diminuire su base annua, segnando un calo del -6,7%.

Il costo del lavoro e le sfide del mercato

Nonostante la crescita occupazionale, il costo del lavoro ha subito un “consistente” aumento. Nel secondo trimestre del 2024, il costo del lavoro per Unità di Lavoro a tempo pieno (Ula) è aumentato dell’1,9% su base congiunturale e del 4,5% su base annua. Questo incremento è attribuito sia alla crescita delle retribuzioni (+1,7% trimestrale e +4,7% annuale) che dei contributi sociali (+2,4% trimestrale e +4,4% annuale). L’aumento delle retribuzioni è in gran parte legato ai rinnovi contrattuali, che hanno previsto consistenti erogazioni economiche per i lavoratori.

In parallelo, l’input di lavoro, misurato attraverso le ore lavorate, è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, nonostante un aumento dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo dato riflette la crescita del PIL, che nel secondo trimestre ha registrato un +0,2% congiunturale e un +0,9% tendenziale.

Reazioni politiche: maggioranza e opposizione si confrontano

Il governo ha accolto con favore i dati diffusi dall’ISTAT, sottolineando la solidità della ripresa economica e l’efficacia delle politiche occupazionali messe in atto. Il Ministro del Lavoro ha dichiarato: “I dati confermano che siamo sulla strada giusta. La crescita del lavoro stabile, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato, dimostra che le nostre misure a sostegno dell’occupazione e della stabilizzazione stanno dando i risultati sperati”. Il governo ha poi evidenziato come la riduzione del tasso di disoccupazione al 6,8% sia un segnale di fiducia nel sistema produttivo e una conferma del miglioramento delle condizioni economiche generali del Paese.

Tuttavia, l’opposizione ha espresso preoccupazioni sulla qualità del lavoro e sull’aumento del costo del lavoro. “Sebbene i numeri mostrino una crescita occupazionale, il problema resta la precarietà diffusa”, ha commentato un esponente dell’opposizione. “Il calo dei contratti a termine e l’aumento dei costi per le imprese sono segnali che non possiamo ignorare. Il governo dovrebbe affrontare seriamente il tema della sostenibilità del mercato del lavoro, evitando che il costo del lavoro diventi insostenibile per le piccole e medie imprese”.

Inoltre, alcuni esponenti di minoranza hanno sollevato dubbi sull’efficacia dei rinnovi contrattuali, sottolineando come l’aumento delle retribuzioni, pur positivo per i lavoratori, possa mettere sotto pressione le aziende, soprattutto in un contesto economico ancora incerto.

Un futuro da monitorare

La crescita dell’occupazione e la riduzione della disoccupazione rappresentano indubbiamente una buona notizia per l’economia italiana, ma le sfide restano. Il mercato del lavoro si trova di fronte alla necessità di stabilizzare ulteriormente i lavoratori precari e di affrontare l’aumento dei costi per le imprese. Le politiche economiche dei prossimi mesi dovranno bilanciare l’aumento della produttività con la sostenibilità del costo del lavoro, garantendo al contempo stabilità e sicurezza per i lavoratori.

Il dialogo tra governo, opposizione e parti sociali sarà cruciale per mantenere il mercato del lavoro italiano su una traiettoria di crescita stabile e inclusiva.

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Manovra economica: Giorgetti illustra il quadro, dubbi su tetti agli emendamenti

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Il ministro dell’Economia spiega le difficoltà legate alle nuove regole europee. Tajani: “Grande unità di intenti nel Centrodestra”

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto il punto sulla manovra economica in una riunione con i parlamentari della Lega, alla presenza di Matteo Salvini. “Ho illustrato ampiamente la cornice della manovra,” ha dichiarato Giorgetti, evidenziando le complessità del processo dovute alle nuove regole del Patto di Stabilità europeo. “Queste nuove norme rendono difficile non solo la preparazione del bilancio, ma anche la gestione degli emendamenti, poiché dobbiamo rispettare clausole stringenti riguardanti la spesa pubblica,” ha aggiunto il ministro. Tuttavia, ha precisato che al momento non sono stati discussi eventuali limiti sul numero di emendamenti.

Le dichiarazioni di Giorgetti giungono all’indomani di un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, durante il quale i leader del Centrodestra hanno discusso la Legge di Bilancio. In merito all’incontro, il vicepremier Antonio Tajani ha espresso ottimismo: “C’è grande unità di intenti nel Centrodestra, come ha dimostrato la riunione di ieri,” ha affermato Tajani in un’intervista. Tra i temi al centro della manovra, il taglio del cuneo fiscale e le privatizzazioni sono considerati prioritari per finanziare misure come l’aumento delle pensioni minime.

Il ruolo della Bce e la riduzione del debito

Tajani ha anche ribadito l’importanza di una strategia per la riduzione del debito pubblico, sottolineando la necessità di un taglio dei tassi di interesse almeno dello 0,50%. “È giunto il momento che la Bce si trasformi da guardiana dell’inflazione a una vera banca centrale che sostenga l’economia reale,” ha dichiarato.

Incontro con Forza Italia: conferme e proposte

Sempre nella giornata odierna, una delegazione di Forza Italia, composta dai capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, insieme a esponenti economici del partito, ha incontrato Giorgetti presso il Ministero dell’Economia per discutere l’impostazione della manovra. “Forza Italia ha espresso apprezzamento per la struttura della manovra, in linea con le indicazioni del segretario Antonio Tajani,” si legge in una nota del partito. Tra le priorità di FI, confermate durante l’incontro, vi sono il taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef e l’aumento delle pensioni minime.

Il confronto ha toccato anche temi come il costo dell’energia e la competitività delle imprese italiane. Forza Italia ha inoltre proposto di estendere le tutele al lavoro femminile, in particolare alle lavoratrici autonome, e di confermare il sostegno ai giovani con misure dedicate alla prima casa e all’inizio di nuove attività imprenditoriali. In conclusione, il partito ha ribadito l’importanza delle liberalizzazioni e della tassazione dei colossi del web, un tema che potrebbe essere esteso anche in ambito europeo.

Il dialogo tra governo e maggioranza proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di definire una manovra che tenga conto delle esigenze di crescita economica, stabilità finanziaria e rispetto delle nuove direttive europee.

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