Connect with us

Redazione Lazio

INSEGNAMENTO: LA BEFFA DEI TFA E LA RABBIA DEI NEO LAUREATI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Le università, lo stato hanno bisogno di soldi e dove li prendono? Dalle casse dei precari della scuola

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Angelo Parca

Gli esperti di miss Gelmini sbagliano a formulare una domanda su 5 dei test per l'ammissione ai Tfa: i Tirocini formativi attivi che servono per abilitare all'insegnamento circa ventimila laureati. Così l'accesso a numero chiuso alla carriera di insegnante si trasforma in una roulette russa. Ai ragazzi laureati, le domande sono parse da subito strane, mal formulate, e con più    o nessuna    risposte corrette. Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha subito annunciato la nomina di una commissione di accademici per dare un'occhiata ai 38 test    uno per ogni classe o gruppo di classi di insegnamento    che devono selezionare i nuovi insegnanti.

La vita è diventata molto dura per gli aspiranti insegnanti perché da quest'anno, per insegnare alla media e al superiore occorre iscriversi ad un corso universitario a numero programmato di cinque anni per poi frequentare un anno di Tirocinio formativo attivo, prima di ottenere l'abilitazione. Il ministero ha ammesso alla frequenza del solo tirocinio coloro che sono in possesso della laurea vecchia maniera. Una selezione a numero chiuso che prevede un test di ammissione, due scritti e un colloquio. Ma la prima uscita dei Tfa è stata un fallimento. I neo laureati promettono battaglia, vogliono far sentire la loro voce, si sentono umiliati, scoraggiati e stanchi. Hanno voglia di prendere la valigia e andarsene. Ma perché lasciare il loro Paese? Chiè stato incompetente, loro o gli esperti? Chi ha sbagliato? Intanto un gruppo di 27 tra esperti ed esponenti del mondo della cultura umanistica italiana    da Guido Baldassarri, presidente dell'Associazione degli Italianisti (Adi) a Gabriele Burzacchini, presidente della Consulta Universitaria del Greco (Cug) fino a Rita Librandi, presidente dell'Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Asli)    è intervenuto contro le prove di accesso al Tirocinio Formativo Attivo inviando una lettera al Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, pubblicata da Adnkronos, per sollecitare "modalità di valutazione davvero consone alla professione di insegnante". Per Luciano Canfora si è trattato di "quiz degradanti, buoni per i cretini" e per Nuccio Ordine di semplice "nozionismo di bassa lega e quiz avvilenti".

 

Alla nostra redazione de L’osservatore laziale è arrivata una lettera da una giovane laureata, Saviana Colazza che scrive una lettera dalla quale si evince l’indubbio malessere che purtroppo colpisce le persone più preparate che vogliono costruire il loro futuro in Italia. Ma noi, cosa gli offriamo?

Ecco la lettera di Saviana Colazza

"Nella notte delle stelle cadenti, nella notte dei desideri, noi giovani insegnanti, aspettiamo di vedere una meteorite perché solo quella, potrà realizzare il nostro desiderio più grande: abilitarci all’insegnamento.

Reduce dai Tfa, umiliata, offesa  e rammaricata aspetto la mia stella, ho smesso di credere nei sogni, ho smesso di sperare in un futuro, non mi resta che il miracolo.

Laureata con 110 e lode in lettere, con fatica e lavorando costantemente (cameriera,  postina, commessa) cresciuta con pane e amore per la lettura e la giustizia sociale. Amore che cerco di trasmettere ai miei alunni costantemente e quando mi viene data la possibilità.

Invece mi trovo qui, davanti ad un foglio bianco per sfogare la mia rabbia, per chiedere aiuto, sostegno, diritto per questa classe sociale che un tempo era ritenuta ammirevole, fondamentale per la crescita dei ragazzi ed oggi è bistrattata.

Perché un laureato che ha svolto tutti gli esami abilitanti, iscritto nelle graduatorie,  che fa supplenze, deve fare un test per entrare in una scuola di abilitazione, per di più a pagamento? Perché devo fare un test per pagare 3000 euro?  Perché devo pagare due classi di concorso accorpate per poi fare un solo test?

Non sarebbe più semplice, come in altri mestieri, appena laureati fare uno o più anni di tirocinio e poi svolgere un esame finale?

Certo che no, le università, lo stato hanno bisogno di soldi e dove li prendono? Dalle casse dei precari della scuola, quelli che prendono mille euro al mese, quelli che d’estate vanno a cercarsi lavoretti come camerieri perché non percepiscono stipendio, quelli che non possono comprarsi una macchina, progettare il futuro perché non sanno se a settembre verranno di nuovo chiamati. Quelli che partecipano in massa, facendosi prestare i soldi dai genitori ai Tfa…”è l’unica strada da intraprendere -si dicono- proviamoci”.

 Mentre insegnano, lavorano, studiano, si preparano a questo test, ci credono, hanno speranze.

Giungono lì, preoccupati, con i sogni nel cuore ed ecco l’orrore: gente con cellulari accesi, vocii continui, domande assurde, errate. A cosa è servito studiare? A cosa è servito imparare Dante Boccaccio, Ariosto, quando si chiede Il Cardillo Addolorato? Quando si chiede Niccodemi che nemmeno sui manuali di letteratura  c’è…Dove lo avremmo dovuto imparare?

 Dove avremmo potuto leggere la poesia di montale che non c’è nemmeno sull’opera omnia? Come avremmo potuto sapere le date di un programma così vasto? Non siamo computer, siamo esseri umani che insegnano ad i loro alunni che le date non sono fondamentali, che bisogna sapere i perché, i come, le cause le conseguenze,  tirare fuori le emozioni. Invece siamo giudicati con numero, solo numeri…

Aspettiamo i risultati, a Roma, nella mia facoltà, Tor Vergata, ne sono passati  22  su più di 400 iscritti….siamo tutti incompetenti, ignoranti..??

Per finire il Ministero della Pubblica Istruzione chiede scusa per gli errori, promettendo di far valutare la prova da una commissione di esperti.

 Finalmente ieri esce il giudizio definitivo, nella mia classe di concorso sono state abbonate 11 domande e beffa delle beffe..6 sull’analisi del testo, la più semplice, quella a cui tutti avevamo risposto bene…

Ulteriore presa per i fondelli!  Mi chiedo come si possono  abbonare 11 domande, in altre classi di concorso addirittura 25? Che cosa significa? Chi sono gli incompetenti? Noi o chi ha preparato le prove? Come si può in un test ministeriale, in teoria serio, che decreta il nostro futuro, commettere tali e tanti errori? Noi che fine facciamo? Dobbiamo fermare questa mediocrità, disonestà.

Si deve fermare tutto…annullare tutto.

Non possiamo restare in silenzio, non possiamo permettere di essere trattati in questo modo. Dobbiamo gridare, far sentire la nostra voce!".

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Gallery

Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

Continua a leggere

Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti