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di Chiara Rai
Invece di andare verso la strada delle “semplificazioni” tanto annunciate dal premier Matteo Renzi, l’Inps si fa più obsoleta e, grazie ad una farraginosa burocrazia, soffoca le aziende che devono gestire i lavoratori dello spettacolo.
L’ente previdenziale infatti, con una nota pubblicata lo scorso 26 febbraio 2015 sul sito istituzionale ha comunicato le novità nelle modalità di accesso ai servizi ex Enpals a decorrere dal 27 febbraio 2015. Un cambio di rotta che ha determinato una gran confusione per accedere ai servizi perché da subito è necessario utilizzare nuovi pin e abilitare nuovi accessi.
Pertanto i vecchi Pin della gestione ex-Enpals non potranno più essere utilizzati: e si è scatenato un vero inferno. Perché? Semplice, i soggetti non ancora in possesso di un Pin Inps, possono richiedere il rilascio del nuovo Pin, per la tipologia pertinente, direttamente alle Sedi territoriali Inps. Peccato che non tutti gli sportellisti sappiano bene come muoversi all’interno di questa nuova “rivoluzione” delle pensioni riguardanti i lavoratori dello spettacolo. Coloro che dispongono già di un Pin Inps, ma ancora non attivato con profilo Aziende, Consulenti e Professionisti, devono così armarsi di santa pazienza e recarsi di persona alla sede Inps, mentre prima si faceva tutto online, bastavano dei semplici “click, e gli imprenditori potevano regolarizzare i loro dipendenti.
Adesso richiedere un certificato di agibilità o comunicare mensilmente le denunce contributive è diventata una odissea: finché l’Inps non rilascia i nuovi pin, gli imprenditori sono alla cieca e rischiano sanzioni salatissime.
Al proposito, un manager racconta il suo calvario: “Lo scorso 10 marzo dopo essermi recato personalmente presso la sede Inps per farmi generare il nuovo pin – racconta – e dopo aver perso un’intera mattinata, finalmente mi è stata consegnata una busta contenente il prezioso pin. Ma tornato in ufficio ho constatato che il nuovo pin non mi consentiva l’accesso all’area per gestire i servizi riservati alle aziende ed ai consulenti. Ho telefonato quindi al numero verde dell’Inps per segnalare il disservizio e mi è stato detto di attendere 24 ore. Il giorno dopo, colto dall’ansia di ricevere nel frattempo controlli e sanzioni riguardo i miei inadempimenti non voluti, ho provato di nuovo ad accedere ai servizi per le aziende dell’Inps ma il problema era sempre lo stesso: ‘utente non autorizzato ad accedere all’area’. A questo punto – prosegue nel racconto – ho una email all’Inps e richiamato il numero verde”.
Morale della favola, all’imprenditore è stato risposto che avrebbe dovuto nuovamente tornare alla sede Inps e fare presente che il pin non funzionava. E l’uomo è tornato un’altra volta in sede dove ha chiesto di parlare con un capo area. Dopo un’anticamera di quasi due ore il funzionario gli risponde che a sua volta avrebbe proposto il problema alla responsabile del servizio e che gli avrebbe fatto sapere telefonicamente una volta che il problema fosse stato risolto. L’imprenditore, naturalmente, non è stato più contattato da nessuno.
Sono passati circa quattro giorni ed è tutto ancora al buio: lunedì 16 marzo non potrà versare i contributi ai lavoratori dello spettacolo perché impossibilitato ad accedere ai servizi Inps. Sono molte le persone che vivono il suo stesso problema grazie alla “semplificazione” che ha fatto tornare indietro di un quarantennio tutta la macchina Enpals ora Inps: “Adesso chi paga le multe – conclude l’imprenditore – che arriveranno alla mia società? Dobbiamo ringraziare il Governo, stare zitti e pagare”.
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