INFIORATA DI GENZANO E DI NOTO: GIOVEDÌ LA DIRETTA RADIOFONICA CON FLAVIO GABBARINI

 

GIOVEDI' 5 MAGGIO ORE 22.15 PER ASCOLTARE CLICCARE QUI

 

di Angelo Barraco
Noto (SR) – Radiosservatore, ovvero L’Osservatore D’Italia  in radio, precisamente su CBP-Radio Activity con gli approfondimenti ad opera di Angelo Barraco (corrispondente de L’Osservatore D’Italia in Sicilia) affiancato ogni giovedì dal fondatore di Radio Activity, Federico Salluzzo e da Francesco Zingale e con la collaborazione di Paolino Canzoneri vi aspetta giovedì 5 maggio con l'intervista al Sindaco di Genzano di Roma, Flavio Gabbarini.

Ai microfoni di Radiosservatore il Sindaco di Genzano parlerà della famosa infiorata di Genzano, ormai alle porte e di quella siciliana di Noto. Quest'ultima si svolge ogni terza domenica di maggio. La manifestazione nasce 37 anni fa dall’incontro tra gli artisti infioratori di Genzano e Netini.

Questa tecnica si è sviluppata nella città di Genzano, cittadina dei Castelli Romani alle porte della capitale. A Noto, l’infiorata nasce in Via Corrado Nicolaci, ai piedi della Chiesa di Montevergini, contrapposta al palazzo del Principe Nicolaci.

Il programma sull’infiorata a Noto è sempre ricco e variegato. Il 12 maggio, alle 09:00, ci sarà il taglio dei fiori, alle 16:00 il disegno dei bozzetti su Via Nicolaci e alle 21:00 una Kermesse di moda, musica e spettacolo. Il 13 maggio ci sarà l’inaugurazione dell’infiorata e alle 17.30 ci sarà l’inizio della realizzazione dei bozzetti. Il 14 maggio ci sarà la Flower Food ““Laboratorio olistico-sistemico di antropologia visiva applicato all’arte effimera e alla bio-diversità territoriale e nutrizionale”, lo Show Cooking e la Mostra Documentaria “San Corrado Confalonieri”. Il 15 maggio Noto ospita il Mondo. Una giornata ricca di eventi che avranno inizio alle 10.00 del mattino con un recital pianistico, successivamente vi sarà una performance teatrale all’aperto e ancora musica dal vivo.
Vi sarà anche una mostra di Moto d’epoca e si proseguirà con la musica, con lo spettacolo e con l’arte.

L'infiorata di Genzano A Genzano ogni anno, da oltre due secoli, si tiene nel mese di giugno l'Infiorata, immenso tappeto floreale che si estende, articolandosi in vari quadri, per circa 2000 mq sulla centrale Via Italo Belardi (già Via Livia).
Per la realizzazione dei quadri, disegnati sul selciato, occorrono, oltre alle essenze vegetali, almeno 350.000 fiori; i singoli petali vengono utilizzati dagli infioratori così come i colori di una tavolozza dai pittori: il giallo della ginestra, l'azzurro della torrena, il rosso dei garofani, il verde del bosso e del finocchio selvatico.

La manifestazione si articola in vari fasi: l'ideazione e la preparazione del bozzetto, la raccolta dei fiori e delle essenze vegetali, lo "spelluccamento" – separazione dei petali dalla corolla e loro conservazione nelle grotte del Comune – i disegni a terra (il sabato sera), la posa in opera dei petali (la domenica mattina), l'Infiorata completata (primo pomeriggio della domenica), la Processione del Corpus Domini (domenica sera), ed infine lo "spallamento" – quando i bambini correndo dalla scalinata della Chiesa di Santa Maria dìsfano i quadri infiorati.

Storicamente l'Infiorata è una festa strettamente collegata alla celebrazione cristiana del Corpus Domini e le sue origini risalgono al XIII secolo, quando in occasione della Processione del SS. Sacramento "si spargevano alla rinfusa dei fiori a piene mani".
Il 29 giugno 1625, poi, a Roma, nella Basilica Vaticana, per iniziativa di Benedetto Drei, Capo della Floreria Apostolica, per dare maggiore lustro alla Festa di San Pietro e Paolo, ebbe inizio la tradizione di decorare la chiesa con fiori disposti a mosaico, usanza questa che si estese in molti paesi cattolici.

L'Infiorata di Genzano si distingue però dalle altre infiorate sia per le notevoli dimensioni dei suoi quadri sia per il suggestivo contesto scenografico della seicentesca Via I. Belardi (già Via Livia). L'origine dell'Infiorata di Genzano, così come oggi noi la conosciamo, è piuttosto incerta.Alcuni ricercatori riconoscono nel 1778 l'anno ufficiale di inizio nella nostra città della manifestazione.
Un manoscritto anonimo del 1824, invece, intitolato "Storia dell'origine dell'Infiorata", conservato nella Biblioteca Nazionale di Roma, indica nel 1782 l'anno in cui venne realizzata, in occasione dell'ottavario della Festa del Corpus Domini, in Via Sforza la prima Infiorata totale – estesa cioè su un'intera strada – su iniziativa dei fratelli Arcangelo e Nicola Leofreddi. Don Arcangelo Leofreddi ottenne dal Vescovo di Albano che almeno una delle tre processioni passasse per Via Sforza e, quando nel 1782 passò per la prima volta su questa strada il Santissimo Sacramento, invitò tutti gli abitanti della via a realizzare dei tappeti di fiori ma non, come si usava fino ad allora, di piccole dimensioni e davanti alle case, bensì tutti insieme al centro della strada.
Quell'anno demarca quindi la nascita della "vera" Infiorata: tappeto di fiori dai vivaci colori che rappresenta immagini religiose alternate a motivi decorativi.
Da insieme di petali sparsi alla rinfusa diviene quindi tappeto di fiori disposti in modo tale da delineare una vera e propria opera d'arte, in cui ogni petalo racconta una storia.
L'Infiorata ebbe luogo in Via Sforza soltanto fino alla fine degli anni Trenta del secolo scorso. Nel 1836 la fontana monumentale di San Sebastiano, opera di Virginio Bracci, eretta attorno al 1776, venne spostata dal centro della via corriera all'imbocco di Via Sforza, dove si trova ancora oggi.

Gli abitanti di questa via, non tollerando la cosa, non vollero più partecipare alla manifestazione, che venne allora realizzata soltanto dagli abitanti di Via Livia (odierna Via Italo Belardi) che già agli inizi del secolo scorso imitarono i concittadini di Via Sforza.
Dalla fine dell'800 l'Infiorata ebbe una sostanziale trasformazione: la realizzazione dei tappeti floreali non era più affidata unicamente agli abitanti di questa singola via, ma all'intera comunità cittadina.
Nel corso della sua storia l'Infiorata di Genzano è stata visitata da molti personaggi illustri che, affascinati da un simile spettacolo, ne hanno lasciato testimonianza in alcune loro opere: H.C. Andersen, N. Gogol, Antonio Colarieti, Massimo D'Azeglio, August Bournonville. Garibaldi, in occasione di una speciale Infiorata realizzata in suo onore nel 1875, invitato dalle autorità genzanesi a passare sul tappeto di fiori, si rifiutò dicendo: "Certe cose divine non si calpestano".
Nel corso dei secoli la nostra Infiorata da manifestazione popolare locale è divenuta manifestazione internazionale di arte, di cultura e soprattutto di fede – è realizzata infatti in onore della Festa del Corpus Domini ed è omaggio a "Colui che passa" – che attrae ogni anno migliaia di visitatori dall'Italia e dall'estero.