Incidenti stradali: uno studio rivela come evitarli grazie agli insetti

Ultimamente gli insetti e il loro mondo sono i protagonisti delle cronache mondiali. Nonostante la novità dell’anno riguardi la loro applicazione nell’ambito della nutrizione – novità che ha generato il consenso di un italiano su tre -, a far notizia, oggi, è un nuovo studio condotto dalla Penn State University che prende in considerazione il funzionamento delle reti neurali di animali come locuste o mosche per supportare il mercato dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’automotive al fine di prevenire gli incidenti stradali.

AI e macchine: a che punto è il mondo delle auto?

Nonostante in Europa siano stati presentati più di 18mila brevetti a supporto della parte tecnologica delle autovetture solo tra il 2011 e il 2017, la presenza di meccanismi di intelligenza artificiale nel settore automotive è ancora a livello embrionale.

Sono presenti, sì, 5 livelli di automazione già pronti e testati, ma la legislazione frena il passaggio definitivo da auto a guida assistita ad auto a guida del tutto autonoma. Oggi, in Italia, è un Decreto emanato il 28 febbraio del 2018 a legittimare l’omologazione di veicoli con classificazione SAE2, ossia veicoli definiti “a guida cooperativa” in cui l’AI interviene solo in alcune circostanze, come per esempio per riprendere il conducente da una distrazione alla guida.

Il tema della guida autonoma è complesso, andando a richiamare questioni etiche ma anche organizzative. Da un lato entrano in gioco le problematiche relative all’aspetto assicurativo: non si potrà certo prescindere dal sottoscrivere un’assicurazione auto, ma le compagnie potrebbero, nel futuro, trovarsi a rimodulare l’offerta o i processi di attribuzione della colpa.

Inoltre, un altro freno allo sviluppo è legato allo scetticismo delle persone sull’intelligenza artificiale in generale.

Lo studio sugli insetti

Ma questo scenario di diffidenza – che potrebbe mutare da qui ai prossimi 6 anni (si stima che, nel 2030, il mercato dell’AI arriverà a valere 1.597,1 miliardi) – non ha fermato il team dell’Università della Pennsylvania dal progettare un algoritmo, basato sul funzionamento cerebrale degli insetti, in grado di prevedere gli incidenti stradali.

Lo studio parte da un dato: il 25% dei sinistri in strada avviene di notte. Come risolvere, dunque, questo problema?

La risposta è stata trovata nell’osservazione del comportamento animale. Studiando mosche e locuste, i ricercatori si sono accorti che, nonostante il buio, queste riescono ad evitarsi durante il volo e, quindi, ad evitare di rimando collisioni pericolose.

Da qui l’idea: creare un rilevatore di collisioni che, sfruttando i circuiti neurali degli insetti e creandone di artificiali, riesce a prevedere un incidente con circa 2 o 3 secondi di anticipo. Il tutto senza la necessità di installare telecamere o particolari sensori di immagini (oggi presenti sulla maggior parte delle nostre auto).

Il rilevatore – che legge solo l’intensità dei fari della vettura – potrebbe contribuire ad abbattere il muro di perplessità alzato sul mondo dell’AI sul settore automobilistico, supportando le case nella creazione di veicoli all’avanguardia.