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Redazione
Torino – L’appello bis ha confermato le condanne dei sei imputati per l’incidente avvenuto a Torino, presso lo stabilimento ThyssenKrupp nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007. Quella notte morirono investiti da una fuoriuscita di olio bollente in pressione che aveva preso fuoco ben sette operai: Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino. Harald Espenhahn è stato condannato a 9 anni e 8 mesi, il manager Marco Pucci e Gerald Priegnitz sono stati condannati a 6 anni e 3 mesi, Daniele Moroni è stato condannato a 7 anno e 6 mesi, Raffaele Salerno a 7 anni e 2 mesi, Cosimo Cafueri a 6 anni e 8 mesi. Con questa sentenza è stato quindi confermato il verdetto della Corte d’Assise d’Appello di Torino del 29 maggio 2015. I parenti delle vittime hanno commentato così la notizia “E' una vittoria, una vittoria per noi e per tutte le vittime morte sul lavoro” aggiungono inoltre “Oggi ascoltando le richieste del pg abbiamo pianto di rabbia. Ora possiamo andare dai nostri ragazzi al cimitero e dire che finalmente c'è stata giustizia e ci sono pene severe, anche se il nostro dolore è per sempre”. La Thyssenkrupp ha commentato così il verdetto della Cassazione “I tribunali italiani hanno dovuto affrontare il difficile compito di valutare penalmente il tragico incidente di Torino e le sue terribili conseguenze per i nostri collaboratori e i loro familiari. Esprimiamo nuovamente l nostro cordoglio alle vittime e alle loro famiglie. Thyssenkrupp è profondamente addolorata che in uno dei suoi stabilimenti si sia verificato un incidente così tragico. Faremo il possibile affinché tale disgrazia non accada mai più”. Raffaele Guarinielo ha commentato così la vicenda “Al di là di quello che sarà l'esito mi viene da dare ragione a Matteo Renzi: lui dice che aspetta le sentenze, ma anche noi le aspettiamo. Sono i processi ad essere lunghi. In questo Renzi coglie un aspetto di verità”.
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