In ricordo di Lucio Battisti

di Paolino Canzoneri

Solo 18 anni fa l'Italia piangeva e perdeva uno degli artisti più importanti di sempre legati alla musica leggera italiana. Un numero di anni trascorsi oramai "maggiorenne" che conferma ad oggi l'importanza e il talento assoluto di quell'uomo simpatico, impacciato, timido dal nome Lucio Battisti. Poggio Bustone, nella provincia di Rieti, piccolo paese di meno di tremila anime fu il luogo di nascita di Battisti nel lontano 1943. Dopo le medie Battisti chiede ed ottiene come regalo di promozione una chitarra che diventerà uno strumento da cui non si separerà e la musica diventa una condizione essenziale di vita e di passione che lo porterà pure a trascurare i successivi studi. Nel 1962 Battisti, trasferitosi a Milano, inizia una gavetta come musicista e cantante che lo vedrà protagonista in diverse esperienze locali e nel 1965 alla ricerca di autori musicali e manager discografici ebbe l'opportunità di incontrare Giulio Rapetti in arte Mogol che divenne fondamentale mentore e autore dei brani e album che consacrò Battisti nell'olimpo degli artisti di punta assoluti nel panorama vasto della musica italiana. "Mi ritorni in mente", "Non è Francesca", "Il mio canto libero", "Emozioni" e moltissimi altri capolavori sono divenute in pianta stabile colonna sonora agro-dolce di una Italia che attraversava un periodo storico difficile e pieno di conflitti sociali e politici. Un periodo d'oro e piuttosto fecondo dove i migliori cantanti e cantautori regalarono al paese autentici capolavori assoluti di musica di impegno sociale e politico. Anche Battisti fece egregiamente la sua parte con brani fra cui spicca "Giardini di Marzo" dove lo si sente cantare con fil di voce sofferta ma altrettanto vigoroso e imponente nel ritornello dove raccontava proprio il disagio giovanile alle prese con una rivoluzione politica e un distacco generazionale praticamente netto e doloroso, "…ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è.." sussurra come una desistenza, una rinuncia in una lotta frenetica a riordinare le proprie idee alla ricerca di una identità confusa e insicura. Il clamoroso successo  di Lucio Battisti fu oltremodo amplificato dalle sue pochissime ma efficacissime presenze in televisione dove cantando con altri artisti di alto spessore come Mina e sottoponendosi ad interviste e domande in diretta poste da Renzo Arbore, Boncompagni e Red Ronnie conduttori e autentici mattatori televisivi e giornalistici di quegli anni, gli conferirono una altrettanta notorietà che l'artista dal carattere schivo e riservato e costantemente timido cominciò un po a soffrirne. Il 23 aprile del 1972 Battisti si esibisce con Mina in televisione nella trasmissione "Teatro 10" duettando in modo spettacolare alcuni suoi brani e scrivendo una pagina di alto livello artistico musicale a livello televisivo che rimarrà per sempre l'ultima sua apparizione pubblica a cui seguirono pubblicazione di nuovi album che mantennero l'alto livello artistico a cui ci si era abituati. Le generazioni a venire subirono e subiranno l'enorme contributo storico e antologico della musica di Battisti perchè parole e musica hanno da sempre riscaldato i cuori e proiettato la mente verso luoghi immaginari e sensazioni uniche dai mille sapori, dalle mille sfaccettature che il nostro paese può vantarsi d'esser stato culla di geni simili. C'è da credere sul serio che album "Una donna per amico" capolavoro uscito nel 1978 sia nelle collezioni dei vinili di ogni appassionato di musica di qualsiasi genere a livello nazionale. La collaborazione fra Battisti e Mogol finisce bruscamente nel 1980 dopo l'album "Una giornata uggiosa" per motivi legati a divergenze artistiche di carattere economico. Nello specifico sorse una divergenza sui diritti d'autore sin da sempre suddivisi un quarto per Battisti, un quarto per Mogol e la rimanente quota alla società editoriale Acqua Azzurra che però al suo interno Battisti stesso ne godeva del 40% e proprio questo fatto suscitò in Mogol la motivazione di principio per opporsi visto che lui è sempre stato l'autore dei brani che portarono Lucio Battisti al successo. Mogol stesso voleva cambiare e allineare le quote azionarie ma Battisti fece "orecchio da mercante" ponendo fine cosi ad un idillio storico artistico durato praticamente più di vent'anni.  Solo due anni dopo nel 1982 Battisti pubblica un album spiazzante per i suoi fans abituati a tutt'altro. L'album "E Già" presenta sonorità elettroniche e massiccia presenza di sintetizzatori che proiettano l'artista verso sonorità ricche e appensantite da suoni melodici e arrangiamenti molto pop legate agli anni 80. Questa svolta fu frutto della nuova collaborazione di Battisti con il compositore Pasquale Panella con cui pubblicò altri 5 album successivi ma che non furono in realtà efficaci e riuscitissimi come i precedenti con Mogol ma furono apprezzati comunque da una fascia di estimatori più legati a generi musicali più complessi negli arrangiamenti e meno tradizionali per la musica leggera italiana. Nell'agosto del 1998 una notizia gela i fans italiani, Battisti è ricoverato in una clinica milanese. La famiglia non autorizza la diffusione dei bollettini medici e l'artista pochi giorni dopo, all'insaputa di tutti viene trasferito nel reparto di terapia intensiva dove spirerà il 9 Settembre divenendo in modo definitivo una icona assoluta della musica italiana.