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Emanuel Galea
Continuiamo con il nostro excursus per i quartieri di Roma, con l'intento di scoprire, tra le sue bellezze artistiche e storiche,qualcosa di misterioso, di stravagante oppure di curioso da raccontare nella presente rubrica.
La scelta di oggi è relativa la chiesa del Sacro Cuore del Suffragio. Le persone che sono facilmente impressionabili faranno bene ad evitare il cancello di Lungotevere Prati,18. Presso questa chiesa, a due passi dal Palazzaccio, nel 1900 fu fondato un museo molto strano e nonostante che i reperti siano di dubbia autenticità, ma per la sua stessa stranezza è considerato unico nel mondo.
Questa perla del mistero si trova , appunto, dietro quel cancello ai Prati. Tra il 1894 ed il 1917, il religioso francese Victor Jouet, fondatore dell'Associazione del Sacro Cuore di Gesù per il suffragio delle anime del Purgatorio, fece costruire una chiesetta in stile neogotico, la medesima che oggi possiamo visitare ai Prati. Il 15 settembre 1897, in una cappella di questa chiesa scoppiò un incendio che danneggiò gravemente le mura e distrusse i quadri allora ivi esposti. Domato l'incendio, il religioso Victor Jouet vide impressa su una parete l'immagine di un volto sofferente, mesto e malinconico.
Il religioso interpretò il “fenomeno” come quello di un’anima del Purgatorio desiderosa di mandare un “segnale” al mondo dei vivi. Più tardi si convinse che un defunto volle mettersi in contatto con i vivi come anima in pena e sofferente in Purgatorio. Fu in quest' occasione che il Jouet decise di fondare il museo misterioso. Il compito non gli fu facile. Mancava il materiale da esporre. Senza perdersi d'animo decise di trovare documenti e testimonianze di fatti analoghi. Come locale museale fu scelta la sala presso la sagrestia della stessa chiesa del Sacro Cuore del Suffragio.Il sacerdote decise poi di avvallare la sua convinzione iniziando una collezione di attestazioni di fatti analoghi, che egli mise insieme grazie a una serie di viaggi attraverso l’Italia e l’Europa. I risultati dei suoi viaggi risultavano di gran lunga al di sopra di ogni aspettativa. A sua graditissima sorpresa, i reperti provenivano non solamente dall'Italia ma anche da altri paesi europei. Sono tutti datati tra il 1637 ed il 1919 ed in comune hanno un tema decisamente insolito.
Questa caratteristica fa di questo museo un esemplare unico nel mondo nel suo genere. Gli appassionati del sovrannaturale non devono mancare di visitare questo museo. Come spiegato innanzi, non si tratti di un vero museo, ma di un'unica sala accanto alla sagrestia della su nominata chiesa, dove appunto sono custodite queste testimonianze curiose. Oggi queste singolari testimonianze (soprattutto libri, fotografie, lenzuola, abiti, pezzi di legno) sono state notevolmente ridotte, eliminando ciò che non è stato ritenuto valido, ovvero supportati da una documentazione storica credibile. Tutti gli oggetti esposti recano presunti segni impressi che, nel loro desiderio di mettersi in contatto con i vivi, ed in particolar modo con i loro congiunti,le anime dall'aldilà hanno lasciato . E' d'uopo precisare che questo fenomeno ancora non è stato riconosciuto dalla scienza e dalla chiesa ma non per questo meno affascinante. Le presunte testimonianze che le anime in pena hanno lasciato impresse, messaggio per i loro congiunti sono diversi.
Fra questi documenti si trovano:
• un libro di preghiere, in cui su una pagina si stampò una mano di un defunto
• la federa di un cuscino con un'impronta di fuoco di una suora che chiese ad una sua
• consorella delle preghiere per affrettare il passaggio in paradiso;
• una tonaca ed una camicia di una suora con delle impronte di un defunto
Oltre quanto sopra , in appositi quadretti, si conservano capi di abbigliamento, libri, fotografie,e pezzi di legno che recano segni di bruciature. Autentiche o meno che siano le impronte, dubbia o meno la loro origine, comunque, il luogo è pieno di mistero ed è, indubbiamente suggestivo ed unico nel mondo.
Gli appassionati del sovrannaturale non possono privarsi di una visita a questo luogo del mistero la prima volta che si trovano a passegguiare per Roma.
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