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Redazione Lazio

IMPIANTI A BIOMASSA: UN NOME CHE EVOCA IL BIOLOGICO, IL NATURALE… DI FATTO CENTRALI A PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA

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Tempo di lettura 3 minutiGli impianti assorbono incentivi statali intascati dagli affaristi della green economy per insediare su terreni agricoli costruzioni che modificano irreversibilmente l’ambiente e la salute pubblica.

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di Cinzia Marchegiani

Hanno un nome che evoca il biologico e il naturale, di fatto, sono centrali a produzione di energia che assorbono incentivi statali intascati dagli affaristi della green economy per insediare su terreni agricoli costruzioni che modificano irreversibilmente l’ambiente e la salute pubblica.

Centrali a Biomassa che la stessa Regione Lazio ha autorizzato nel proprio territorio, sembrano aver allarmato solo pochi esponenti politici e la popolazione e associazioni locali che, attivandosi  sulle problematiche che li andrebbero a travolgere, hanno formato molti Comitati contro il Biogas.

Il M5S, nelle persone dei consiglieri regionali Blasi, Pernarella, Porrello e Denicolà hanno depositato lo scorso 18 febbraio una mozione con cui impegna la giunta a sospendere tutte le autorizzazioni in itinere degli impianti che prevedano l’utilizzo del FORSU (Frazione Organica Rifiuto Solido Urbano), rendere obbligatoria la Valutazione Impatto Ambientale (VIA) per impianti di potenza complessiva superiore ai 0.25 MW, assoggettare la realizzazione dei nuovi impianti al Piano Energetico Regionale ed escludere per precauzione dalle aree in cui sarà possibile realizzare un biodigestore anaerobico le zone agricole in cui sono già riconosciute certificazioni ufficiali (Doc, Igt, Dop), in base al principio di precauzione. Silvia Blasi, prima firmataria dell’atto, ha dichiarato: “La mozione nasce dal lungo lavoro portato avanti da cittadini, comitati e associazioni e vuole cercare di porre un freno al dilagare di impianti a biomassa che danneggiano l’ambiente e le produzioni agricole. In assenza di una programmazione regionale, basta sulle reali necessità energetiche bisogna fare il possibile per salvaguardare il territorio e la salute dei cittadini da operazioni come quelle dei biodigestori anaerobici, a cui siamo contrari come la maggior parte della comunità scientifica.”

Secondo lo studio di diverse discipline e nella letteratura scientifica nel campo medico, nel diritto all’ambiente e avvallato da analisi  nanodiagnostiche, i rischi sanitari e ambientali delle attività di queste centrali non permettono nessuna sicurezza, al di là di ogni ragionevole dubbio, anzi mettono in guardia sui fatali e irreversibili danni a medio e lungo termine. Esiste una casistica di incidenti, esplosioni, fuoriuscita dai fermentatori e feriti che rappresentano invece i pericoli a breve tempo.

In merito alla Centrale a Biogas che dovrebbe essere costruita nella Tenuta di Passerano, che ha visto un Consiglio straordinario sfuggire agli impegni presi con la cittadinanza, quello che sconvolge è l’assoluta mancanza di attenzione che non ha portato i sindaci dei paesi limitrofi a concertare un’azione condivisa per tutelare questi territori espressione di prodotti Doc e di eccellenze gastronomiche.

Quando gli interessi economici allettano prospettive usando incentivi statali che poi pagano sempre l’utente finale e cioè il cittadino, si generano mostri dell’ignoranza… inaccettabile dover sentire che una Tenuta di Passerano, poiché ci sono i fili dell’alta tensione ed è già un territorio compromesso da una centrale elettrica si può continuare a stuprare senza il dubbio di violare la tutela del patrimonio umano…. parafrasando l’Architetto  Massimo Campari, è come rendere lecito che un graffio sulla tela della Gioconda continuare a inferire con un coltello o macchie di vernice un’opera perché violata in precedenza.

Le vergogne italiane sono molte ultimamente, sono quelle che autorizzano illeciti solo per interessi economici, ferendo l’intelligenza delle intere comunità e del loro futuro, un patrimonio che tutti…  nessuno escluso, si deve sentire chiamato in causa per difendere.

In attesa che i potenziali crimini ambientali tutelati da leggi che difendono esclusivamente la green economy, possano trovare definitivamente un ostacolo intelligente, noi saremo a raccontare all’Italia quello che la classe politica è capace di partorire nella loro follia e quella che, chiamata a difendere i diritti dei cittadini continua a svolgere il proprio lavoro….

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