IMMIGRATI: ANCORA SBARCHI SIAMO AL COLLASSO

di Angelo Barraco
 
Cagliari – Il flusso di immigrati che dalla Libia giunge in Italia nell’ultimo periodo ha avuto un incremento, gli sbarchi si sono verificati quasi ogni giorno e le strutture sono ormai al collasso. Costoro giungono da paesi in cui la guerra e la morte fanno da padroni e cercano semplicemente un’altra opportunità, ma noi siamo in grado di dare loro questa opportunità? Le strutture in Italia sono ormai al collasso e la mancata collaborazione di alcune regioni non favorisce la distribuzione degli immigrati sul territorio. Nel porto canale di Cagliari sono arrivati 448 che sono stati soccorsi a largo della Libia, sono stati portati nel porto di Cagliari dalla nave Rio Segura della Guardia Civil Spagnola. Secondo quanto emerge, tra loro vi sono anche donne incinte. I migranti arrivano tutti dal Sudan, Eritrea, Senegal. Il piano di accoglienza disposto per loro prevede lo smistamento in diverse strutture con collaborazione con la Caritas. Intanto sono iniziate nello Stretto di Sicilia, su indicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le operazioni di recupero dei corpi di quello che viene considerato il peggiore disastro in mare della storia, l’inabissamento del peschereccio con 700 persone a bordo avvenuta il 18 aprile del 2015.  Oggi pomeriggio al porto di Palermo sbarcheranno 647 immigrati soccorsi ieri nel Canale di Sicilia, tra i profughi vi sono 95 donne e minori. Salvini commenta questo nuovo arrivo con questa frase sulla sua pagina pubblica di facebook: “Nave con 647 clandestini in arrivo a Palermo. Tutte "risorse"? Buona giornata Amici”.

Rimanendo sempre sul fronte migranti, il Sindado di Roma Ignazio Marino stamane era atteso a Palazzo San Macuto per un’audizione della commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza e identificazione degli immigrati, ma ha avuto un malore la notte scorsa ed è stato ricoverato al Policlinico Gemelli. Secondo le ultime indiscrezioni, il Sindaco di Roma si trova ancora in ospedale. 
 
Integrazione: Gli immigrati vengono da noi per lavorare non per oziare, e bisogna precisare che non vengono per rubare il lavoro agli italiani come ci suggeriscono i politicanti con il muso storto. L’integrazione è il primo passo per un’armoniosa convivenza e soprattutto è il primo passo per un miglioramento ed un accrescimento culturale. L’esempio di tale integrazione è avvenuto a Bologna, nel comune di Sasso Marconi, dove due ospiti di Villa Angeli,  punto di riferimento per la quota di rifugiati prevista nel Distretto di Casalecchio di Reno, sono stati inseriti come volontari nelle squadre di manutenzione del territorio e degli impianti sportivi. I due giovani, del Senegal e del Mali, cominceranno a luglio e il Sindaco ha detto che ha assegnato a loro questa manzione perché “sono i più motivati”.
 
Ultimi sbarchi: In 21 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono stati salvati circa 2900 migranti. Durante le operazioni di salvataggio sono intervenuti mezzi del dispositivo Triton: CP906 Nave Corsi e ben 2 motovedette classe 300 della Guardia Costiera e vi è stato anche l’intervento di una nave militare spagnola. Nelle operazioni di soccorso sono sopraggiunte anche Nave Euro della Marina Militare Italiana e la Nave Phoenix del MOAS.  
L’arrivo di nuovi immigrati fa storcere il naso a molti italiani per via delle strutture di contenimento. Lo stereotipo tipico che si ha degli immigrati è quello associato al barcone come mezzo di trasporto utilizzato da essi per giungere in Italia, ma per la quarta volta nell’arco di qualche settimana viene adoperato dagli immigrati un nuovo modo per entrare in Italia, le montagne. I profughi che fuggono dall’Est vanno in Friuli Venezia Giulia e non passano soltanto dalla bassa quota ma anche dalle vette prossime all’ex valico di Polava nei pressi di Cepletischis. Tale circostanza si è verificata ieri, dove ben 25 clandestini di nazionalità Afghana e Pakistana, tutti uomini di cui 5 si sono dichiarati minorenni, sono apparsi all’improvviso sulla strada che dal rifugio Pelizzo conduce a Montemaggiore. La segnalazione della loro presenza è arrivata dai cittadini li aveva visti, il gruppo di persone intorno alle 7.30 aveva raggiunto Masseris. Sopraggiunti i Carabinieri i profughi sono stati portati in caserma per essere segnalati. Il Sindaco di Savogna dice che “È il quarto caso in un ristretto lasso di tempo. Diversamente da quanto successo alcuni giorni addietro, però, i clandestini sono arrivati nei nostri paesi dall’arteria che conduce al rifugio. Un percorso ben strano, che stiamo cercando di ricostruire”. Il primo cittadino continua dicendo che ”Solo in un’occasione è stato notato il mezzo da cui sono sbarcati i profughi: si trattava di un pulmino con targa ungherese, di cui purtroppo non si è stati in grado di annotare la targa. Su una pista nel bosco, inoltre, sono stati ritrovati documenti rilasciati ai migranti proprio da autorità ungheresi”.