ILVA: ASSEDIATA DA FORNITORI E IMPRESE

Angelo Barraco

L’Ilva è assediata da fornitori e dalle imprese. L' hanno assediata perché attendono da mesi e mesi i pagamenti per i lavori effettuati, pagamenti che allo stato attuale sembrano non essere giunti. Giovedì scorso a Taranto, 150 tir hanno invaso le statali con marcia lenta, oggi è toccato anche a Venezia ed Alessandria. L’Ilva del nord Italia ha crediti inferiori rispetto a Taranto, facciamo un po’ il punto: per Venezia ed Alessandria si parla di 6-7 milioni a testa. Per Taranto le cifre sono più alte ovvero circa 15 milioni, invece l’indotto industriale ne avanza altri 150.
Vincenzo Cesareo, Presidende di Confindustria Taranto ha detto: “Non bloccheremo lo stabilimento, non lo costringeremo a fermare gli impianti, ma non staremo nemmeno fermi. Potremmo valutare anche la disubbidienza fiscale, non pagando più gli oneri che competono alle imprese” dice anche “Vuol dire che si tutelano le multinazionali e i grandi gruppi che l'Ilva ha chiamato nei mesi scorsi per il rifacimento degli impianti o per i progetti di copertura dei parchi minerali. Grandi realtà che per il loro spessore possono anche permettersi di sostenere la procedura dell'amministrazione straordinaria. Per noi, invece non è così. Si introduce poi una discriminazione tra lavori e lavori, tra fornitori e fornitori. Perchè se un'azienda ha effettuato un intervento legato al piano dell'Aia, è tutelata, chi, invece, ha fatto un ripristino meccanico o elettrico o un trasporto – e sono centinaia gli interventi comuni che le imprese svolgono nell'Ilva -, ora non ha nessuna garanzia di vedersi riconoscere il pregresso”.