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di Chiara Mattei
Lutto nel mondo dello spettacolo. È morto questa notte all'età di 92 anni Giorgio Albertazzi, attore e regista. L'attore si trovava in Toscana nella casa di Pia Dè Tolomei. Grande protagonista a teatro, è stato anche uno dei primi divi televisivi, protagonista di letture poetiche e di sceneggiati di grande successo. Aveva debuttato nel 1949 con Luchino Visconti.
In tanti lo ricordano a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Con Giorgio Albertazzi – ha detto – scompare uno dei massimi interpreti del teatro e del cinema italiano contemporaneo. Attore versatile e innovativo, ha saputo unire nella sua lunga carriera tradizione e modernità. Le sue interpretazioni dei grandi classici restano una pietra miliare nella storia dello spettacolo. Albertazzi, che ha dedicato al teatro l'intera esistenza, è stato punto di riferimento e maestro per generazioni di attori e registi". Anche il premier Matteo Renzi, ricordando la figura dell'artista, durante la cerimonia di inaugurazione della 15/ma Biennale Architettura" ha parlato della mancanza di "un grande italiano, che ha fatto la storia del teatro e parzialmente del cinema, Giorgio Albertazzi. Vorrei che arrivasse un messaggio di affetto a questo artista che è stato contemporaneamente classico e controcorrente".
Giorgio Albertazzi è stato il performer più imprevedibile della scena, non solo italiana. Memorabile il suo Amleto, regia di Franco Zeffirelli, in cartellone nel 1964 (anno delle celebrazioni shakespeariane) per due mesi all'Old Vic di Londra e vincitore del Challenge al The'atre de Nation di Parigi. Con il film 'L'anno scorso a Marienbad' vinse il Leone d'Oro a Venezia nel 1961 e con l'Enrico IV dei primi anni '80, per la regia di Antonio Calenda, aprì una crepa formidabile nell'establishment teatrale italiano, tanto che si può parlare di "prima" e "dopo" Enrico IV per capire l'evoluzione nel rapporto tra pagina e scrittura scenica. Il suo 'Adriano' raggiunse le 800 repliche e nel 2004 fece storia il suo 'Dante' dalla torre degli Asinelli di Bologna, davanti a ventiduemila persone. In 'Cercando Picasso', per la regia di Antonio Calenda, Albertazzi giocò con il più acclamato ensemble di danza contemporanea, la Martha Graham Dance Company, e lo spettacolo fu richiesto in tutto il mondo. Il suo 'Puccini – Sprechgesang', per la regia di Giovanni De Feudis, fu indubbiamente un omaggio al grande compositore ma anche ad Albertazzi: entrambi indefessi estimatori delle donne, entrambi innamorati dei cavalli e del brivido della velocità, entrambi strenui difensori del primato dell'estetica nell'arte, entrambi non credenti ma convinti dell'ineffabile presenza degli dei. Ambedue divorati dall'amore per la vita, ambedue toscani: due stelle in un misterioso universo popolato da donne.
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