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Cronaca

Il Ritorno di Esa-Pekka Salonen: un’esplosione di folklore e sinfonie al teatro Costanzi

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Dopo oltre un decennio, il celebre direttore d’orchestra finlandese riporta la Philharmonia Orchestra di Londra a Roma con un programma dedicato a Bartók e Sibelius, inaugurando la Stagione Sinfonica 2024/25 del Teatro dell’Opera della Capitale
 
A distanza di oltre più di dieci anni, Esa-Pekka Salonen torna al teatro Costanzi di Roma con un programma dedicato a due compositori pionieri della riscoperta del folklore musicale, Béla Bartók e Jean Sibelius. Il 7 novembre, ore 20.00, il musicista finlandese dirige la Philharmonia Orchestra di Londra – di cui è stato direttore principale dal 2008 al 2021 e di cui è attualmente direttore onorario – in una data straordinaria all’Opera di Roma.
 
L’ultima volta al Costanzi con la Philharmonia Orchestra risale al 2013. In questa nuova occasione – prima delle tre tappe della tournée in Italia della compagine inglese, a cui seguono Lucca (Teatro del Giglio) l’8 novembre e Milano (Teatro alla Scala) il 9 novembre – Salonen accosta il Concerto per orchestra di Bartók, tra i brani che consacrarono il compositore ungherese al pubblico americano e poi europeo, ricco di asimmetrie ritmiche e di motivi ispirati alla tradizione popolare magiara, alla Sinfonia n. 1 di Sibelius, espressione, con il suo susseguirsi di soli agli archi e ai legni, di quella raffinata capacità di elaborazione tematica che ha reso Sibelius uno dei migliori sinfonisti del suo tempo. Il concerto di Esa-Pekka Salonen e la Philharmonia Orchestra è la prima delle sei proposte sinfoniche della Stagione 2024/25 dell’Opera di Roma e precede l’inaugurazione ufficiale del Costanzi, che si apre il 27 novembre con il Simon Boccanegra di Verdi firmato da Richard Jones e diretto da Michele Mariotti. È in programma una lezione straordinaria di Giovanni Bietti sul concerto di Salonen martedì 29 ottobre alle ore 17.00 in Sala Grigia al Costanzi. L’appuntamento è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria attraverso Ticketone e il sito del Teatro. 
 
Compositore e direttore d’orchestra finlandese, Esa-Pekka Salonen è attualmente direttore musicale della San Francisco Symphony e direttore onorario della Philharmonia Orchestra di Londra, della Los Angeles Philharmonic e della Swedish Radio Symphony Orchestra. Precedentemente, è stato anche direttore principale dell’Orchestra della Radio Svedese e direttore dell’Helsinki Festival, città in cui è nato. Vanta collaborazioni con le maggiori orchestre al mondo e numerose tournée internazionali, dall’Europa al Giappone. Apprezzato per le sue interpretazioni di musica contemporanea, il suo repertorio comprende musiche di Berlioz, Ligeti, Schönberg, Šostakovič e Stravinskij. Ampia anche la sua carriera discografica: tra le incisioni più recenti si ricordano i tre Concerti per pianoforte di Béla Bartók con la San Francisco Symphony e, con la Philharmonia Orchestra, entrambe di Bartók, il Mandarino miracoloso e la Suite di danze. Ha ottenuto diversi riconoscimenti: tra questi nel 1993 quello dell’Accademia Chigiana – è stato il primo direttore a riceverlo – e quello della Royal Philharmonic Society Opera, nel 1995. Tra i più recenti, nel 2020, la nomina di Cavaliere Onorario Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico (KBE) ricevuta dalla Regina Elisabetta II.
 
La Philharmonia Orchestra è una delle grandi orchestre del panorama mondiale, che unisce eccellenza e innovazione per perseguire l’obiettivo di creare l’esperienza orchestrale del futuro. Il direttore d’orchestra finlandese Santtu-Matias Rouvali ha preso il testimone come Direttore principale nel 2021 e Marin Alsop lo ha raggiunto come Direttore principale ospite nel 2023. Fondata nel 1945 dal produttore dell’etichetta discografica EMI Walter Legge come orchestra di registrazione, vanta una storia di collaborazioni con importanti personalità artistiche quali Otto Klemperer, Herbert von Karajan, Riccardo Muti, Esa-Pekka Salonen e Christoph von Dohnányi, e ha presentato in prima mondiale composizioni di Richard Strauss, Sir Peter Maxwell Davies, Kaija Saariaho e molti altri. Residente dal 1995 presso la Royal Festival Hall nel cuore di Londra, l’Orchestra collabora con alcuni dei più importanti musicisti internazionali – i nomi per la Stagione 2024/25 includono il pianista Nikolai Lugansky e i direttori Herbert Blomstedt e Riccardo Muti, che fa il suo atteso ritorno alla Philharmonia – ed è ospite delle sale da concerto più importanti al mondo, da Vienna a Tokyo, da New York a San Paolo. Fin dalla sua nascita ha investito nelle più avanzate tecnologie emergenti, al fine di proporre al pubblico esperienze musicali di altissima qualità. Il suo ampio catalogo comprende infatti molte registrazioni di riferimento, esecuzioni in streaming e colonne sonore di centinaia di film e videogiochi.
 
Oltre a questo appuntamento, nella Stagione 2024/25 dell’Opera di Roma sono in programma altri cinque concerti sinfonici. L’8 dicembre Michele Mariotti dirige l’Entr’acte n. 3 di Franz Schubert dal dramma Rosamunde, il ciclo dei Kindertotenlieder di Mahler e la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica di Beethoven. Il concerto prevede la partecipazione straordinaria di Sergio Rubini che legge testi di Giacomo Leopardi. Sabato 22 marzo 2025, invece, Mariotti propone Ein deutsches Requiem di Brahms, affiancato dal soprano Carolina López Moreno e dal baritono Derek Welton. Il 28 aprile, il Costanzi ospita l’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori che, diretta da Ignazio Maria Schifani, propone La gloria di primavera di Alessandro Scarlatti in occasione dei trecento anni della morte del compositore. Un progetto del Ministero dell’Università e Ricerca in collaborazione con il Conservatorio di Palermo. Il 10 maggio 2025, James Conlon dirige la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Šostakovič e la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Beethoven. La programmazione sinfonica si chiude il 26 settembre 2025, con il debutto di Diego Ceretta all’Opera di Roma con il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 77 di Brahms – violino solista Marc Bouchkov – e la Sinfonia n. 7 in re minore op. 70 di Dvořák.
 
 
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