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Esteri

Il Presidente del Parlamento europeo david Sassoli plaude all’iniziativa dell’ANCRI

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Anche il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli plaude all’iniziativa dell’ANCRI di chiara dimensione europea e al rilievo dato alla Simbiosi dei diritti e dei valori sanciti sia dalla Costituzione italiana che dai trattati dell’UE

Il 10 dicembre l’ANCRI fa tappa nella capitale Belga con una Conferenza su “I Valori e i Simboli della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea”

L’evento, il tema della Conferenza e lo spessore dei relatori stanno riscuotendo molti riconoscimenti istituzionali.

Oltre alla condivisione degli Ambasciatori Elena Basile e Francesco Maria Taló, stanno arrivando diverse adesioni.

Il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha espresso il suo apprezzamento per la chiara dimensione europea dell’iniziativa dell’ANCRI con una lettera indirizzata al Generale Alessandro Butticè nella veste di delegato ANCRI ai rapporti con gli organismi internazionali

“Ho preso atto con particolare interesse dei relatori che parteciperanno all’iniziativa – scrive il presidente Sassoli – e accolgo con grande soddisfazione il rilievo dato alla simbiosi dei diritti e dei valori sanciti sia dai trattati dell’UE che dalla costituzione italiana, nonché delle radici italiane dell’idea di Europa. Trovo, inoltre, assolutamente lodevole il fatto che sarà dedicata un’intera sessione alla disinformazione sull’Europa: indubbiamente un grande ostacolo comunicativo, che deve essere superato, se vogliamo che i nostri cittadini abbiano un quadro preciso di che cos’è l’Unione europea e di ciò che fa per noi tutti.

Ora più che mai – scrive ancora il presidente David Sassoli – dobbiamo esaminare più da vicino i nostri valori sia nazionali che europei, capire come siano indissolubilmente legati e sfruttare i loro punti fi forza, per poter affrontare l’incertezza del nostro tempo e guardare al futuro con passione e impegno, nonche con spirito costruttivo:

Da ultimo, ma non meno importante – prosegue il Presidente dell’Europarlamento – sono lieto di constatare che parteciperanno al dibattito vari deputati del Parlamento europeo assieme a numerosi rappresentanti Insigniti … i quali abbracciano senza riserve i valori dell’Unione europea.

La Conferenza è stata organizzata dal delegato ANCRI ai rapporti con gli organismi internazionali Generale Alessandro Butticè che, oltre ad assicurare l’introduzione dei lavori, si occuperà della moderazione degli interventi.

Dopo i saluti di benvenuto del padrone di casa, Prof. Paolo Sabbatini, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, prenderà la parola il Cavaliere Ufficiale Tommaso Bove nella veste di Presidente Nazionale dell’ANCRI.

Il tema dei “Valori e i Simboli della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea” sarà trattato anche dall’Ambasciatrice d’Italia presso il Regno del Belgio Elena Basile e dell’Ambasciatore Francesco Maria Taló, Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico.

Seguiranno gli interventi del Prof. Mario TELÒ, Presidente emerito dell’Institut d’Etudes Européennes su “Radici italiane dell’idea di Europa”; del dott. Guido Berardis, Presidente di sezione emerito del Tribunale dell’Unione Europea su “Trattati europei e Costituzione italiana: simbiosi di diritti e valori”; del dott. Lorenzo Consoli, “decano” dei giornalisti italiani accreditati presso l’UE, già Presidente dell’Associazione della Stampa Internazionale, su “La disinformazione sull’Europa”

Sono stati invitati ad intervenire anche un eurodeputato italiano per ogni gruppo politico del Parlamento europeo

La chiusura dei lavori è stata affidata al prefetto Francesco Tagliente, delegato nazionale ANCRI ai rapporti istituzionali

Cronaca

Germania, stretta sui controlli ai confini: un esempio per l’Italia?

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Il governo tedesco introduce controlli rigorosi. Italia pronta a valutare la stessa via per la sicurezza nazionale

Il governo tedesco ha deciso di ripristinare i controlli alle frontiere per sei mesi, sospendendo temporaneamente l’accordo di Schengen. L’iniziativa, annunciata dal cancelliere Olaf Scholz e dal ministro dell’Interno Nancy Faeser, mira a combattere l’immigrazione clandestina e identificare potenziali estremisti islamici. Faeser ha dichiarato: “I controlli ci permetteranno di fermare i criminali e proteggere la sicurezza nazionale”.

In Italia, il governo osserva con attenzione. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha elogiato l’approccio tedesco, affermando che “l’Italia dovrebbe considerare misure simili per garantire il controllo dei flussi migratori e migliorare la sicurezza”.

Anche Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso sostegno all’iniziativa, sottolineando la necessità di un rafforzamento delle frontiere esterne dell’UE.

Dall’opposizione italiana, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato la misura, sostenendo che “questo approccio può danneggiare la solidarietà europea”. Schlein ha insistito sulla necessità di politiche migratorie basate sulla condivisione delle responsabilità tra i paesi membri.

Sul fronte tedesco, i Verdi hanno espresso perplessità, ribadendo che i controlli non devono compromettere i diritti umani e chiedendo una maggiore attenzione agli aspetti umanitari della migrazione. Il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD), invece, ha applaudito la decisione, richiedendo controlli ancora più severi.

Queste misure giungono in un momento in cui l’Europa è di fronte a una crescente pressione migratoria, e la cooperazione tra gli Stati membri appare cruciale. L’approccio della Germania, sebbene temporaneo, potrebbe fornire spunti per l’Italia, che sta cercando soluzioni a lungo termine per affrontare la gestione dei flussi migratori.

Meloni: Lavoriamo a soluzioni innovative sui migranti, occhi puntati sul modello Albania

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l’incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, ha ribadito la volontà di esplorare nuove strategie per la gestione dei migranti, con particolare attenzione al protocollo Italia-Albania. Meloni ha dichiarato che il progetto richiede ulteriore lavoro, ma potrebbe rappresentare un modello innovativo in Europa per processare le richieste d’asilo. Sottolineata anche la necessità di intensificare la lotta al traffico di esseri umani, unendo forze di sicurezza e intelligence.

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Cronaca

Tentato assassinio a Donald Trump: Fermato un 58enne armato di AK47 in Florida

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Un nuovo attentato contro Donald Trump è stato sventato mentre l’ex presidente giocava a golf nel suo club di West Palm Beach, Florida. Ryan Wesley Routh, 58 anni, proveniente dalle Hawaii, ha puntato un fucile contro Trump. Un agente del Secret Service ha individuato l’arma e aperto il fuoco, mettendo in fuga Routh, poi arrestato senza opporre resistenza. Il sospettato è ora sotto custodia della polizia.

L’FBI ha avviato un’indagine sul tentato omicidio, mentre il movente di Routh rimane oscuro. Tra i suoi post sui social, si evidenzia un forte interesse per la guerra in Ucraina, dove ha tentato di reclutare persone per la causa di Kiev.

L’ex presidente Trump, rassicurando i suoi sostenitori, ha dichiarato: “Sto bene, non mi arrenderò mai”. Questo è il secondo attentato nei suoi confronti in due mesi, aumentando le preoccupazioni per la sua sicurezza.

Il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris sono stati tempestivamente informati dell’episodio. Harris ha espresso sollievo dichiarando: “Sono felice che stia bene. La violenza non ha posto in America”. Anche Biden ha condannato l’episodio, sottolineando l’importanza della pace e della sicurezza nel paese.

Le misure di sicurezza attorno a Trump sono state intensificate, con la presenza di cecchini a protezione immediata durante l’evacuazione. Le indagini proseguono, mentre l’episodio aumenta la tensione in vista delle prossime elezioni, a soli 51 giorni dall’apertura dei seggi.

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Esteri

Biden pronto ad autorizzare l’uso di armi a lungo raggio dall’Ucraina contro la Russia

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La visita del nuovo premier britannico Keir Starmer a Washington potrebbe segnare una svolta nella strategia militare occidentale.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sarebbe sul punto di approvare l’utilizzo da parte dell’Ucraina di armi occidentali a lungo raggio per colpire obiettivi russi, secondo fonti europee, purché tali armi non siano fornite dagli Stati Uniti. Questo tema cruciale sarà al centro del primo incontro ufficiale tra Biden e il nuovo primo ministro britannico, Keir Starmer, previsto per venerdì alla Casa Bianca.

Londra ha già espresso la propria disponibilità a consentire all’Ucraina di utilizzare i missili a lungo raggio “Storm Shadow” per colpire obiettivi militari russi lontano dal confine ucraino, ma vuole il via libera esplicito di Biden per garantire una strategia coordinata con gli alleati, in particolare con la Francia, che produce un missile simile. Sebbene il presidente degli Stati Uniti non abbia ancora preso una decisione definitiva, ascolterà attentamente l’opinione di Starmer durante l’incontro.

Se Biden darà il via libera, l’Ucraina potrebbe rafforzare le proprie posizioni nelle aree di confine già sottratte alla Russia, come dimostrato durante l’incursione nella regione di Kursk. Tuttavia, il presidente americano ha esitato a permettere l’uso di armi statunitensi in questo contesto, preoccupato dalle possibili ritorsioni della Russia, che potrebbe intensificare la cooperazione con l’Iran per attaccare le forze americane in Medio Oriente.

Giovedì, funzionari della Casa Bianca hanno dichiarato che non è imminente una decisione sull’uso dei missili tattici a lungo raggio di fabbricazione statunitense (ATACMS). Tuttavia, Biden ha lasciato intendere che una maggiore flessibilità potrebbe essere in arrivo, rispondendo martedì alle insistenti richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Stiamo lavorando su questo”.

Il via libera da parte degli Stati Uniti e degli alleati europei all’uso di armi a lungo raggio potrebbe rappresentare l’ultima accelerazione dell’assistenza militare all’Ucraina. Tuttavia, resta da vedere quale sarà la reazione della Russia, che giovedì ha avvertito esplicitamente che l’uso di tali armi richiederebbe l’assistenza tecnica e satellitare occidentale. Questo, secondo il presidente Vladimir Putin, equivarrebbe a un coinvolgimento diretto della NATO nel conflitto.

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