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di Cinzia Marchegiani
Città del Vaticano (RM) – Papa Francesco ha aperto l’assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana alla sua 68ª edizione. I lavori, che termineranno giovedì 21, si svolgono in Vaticano nell'Aula del Sinodo. Martedì 19, dopo l'intervento del cardinale Angelo Bagnasco, i vescovi si confronteranno sul tema principale dell'assemblea: la verifica della recezione dell'Esortazione apostolica Evangelii gaudium. Tra gli altri argomenti all'ordine del giorno, la preparazione al convegno di Firenze e al Giubileo. condividendo con i Vescovi alcune domande sulla “sensibilità ecclesiale”.
L’invito del Papa rivolto ai vescovi è segnale dei nostri tempi, che stanno scrivendo la storia non solo politica ma anche di uno stato di degrado orami diventato capillare in ogni settore: “La sensibilità ecclesiale che comporta anche di non essere timidi o irrilevanti nello sconfessare e nello sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire, senza alcuna vergogna, famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità cristiane, scartando i giovani, sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro, e soprattutto emarginando i deboli e i bisognosi. Sensibilità ecclesiale – continua il Santo Padre – che, come buoni pastori, ci fa uscire verso il popolo di Dio per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l’identità e la dignità umana”.
Papa Francesco fotografa il quadro realisticamente poco confortante di questo momento storico che il mondo sta vivendo, dove le tragedie affliggono e sono tribolazione per l’essere umano e spiega: “la nostra vocazione cristiana ed episcopale è quella di andare contro corrente: ossia di essere testimoni gioiosi del Cristo Risorto per trasmettere gioia e speranza agli altri. La nostra vocazione è ascoltare ciò che il Signore ci chiede ‘Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio(Is 40, 1)’”.
E’ un Papa Francesco che punta alla concretezza delle azioni, nel suo discorso sottolinea come la sensibilità ecclesiale si manifesta anche nelle scelte pastorali e nella elaborazione dei documenti ove non deve prevalere l'aspetto teoretico-dottrinale astratto: “quasi che i nostri orientamenti non siano destinati al nostro Popolo o al nostro Paese – deciso il Santo Padre afferma – ma soltanto ad alcuni studiosi e specialisti, invece che occorre perseguire lo sforzo di tradurle in proposte concrete e comprensibili”.
Sul ruolo dei laici si incentra un importante passaggio del discorso di Papa Francesco, infatti spiega che la sensibilità ecclesiale e pastorale si concretizza anche nel rinforzare l’indispensabile ruolo di laici disposti ad assumersi le responsabilità che a loro competono : “In realtà, i laici che hanno una formazione cristiana autentica, non dovrebbero aver bisogno del Vescovo-pilota, o del monsignore-pilota o di un input clericale per assumersi le proprie responsabilità a tutti i livelli, da quello politico a quello sociale, da quello economico a quello legislativo! Hanno invece tutti la necessità del Vescovo Pastore! Infine, la sensibilità ecclesiale si rivela concretamente nella collegialità e nella comunione tra i Vescovi e i loro Sacerdoti; nella comunione tra i Vescovi stessi; tra le Diocesi ricche – materialmente e vocazionalmente – e quelle in difficoltà; tra le periferie e il centro; tra le conferenze episcopali e i Vescovi con il successore di Pietro” – conclude Papa Francesco.
Papa Francesco conclude il discorso con un auspicio: “Possa il Signore – durante il Giubileo della Misericordia che avrà inizio il prossimo otto dicembre – concederci la gioia di riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione a ogni uomo e a ogni donna del nostro tempo … Affidiamo fin d’ora questo Anno Santo alla Madre della Misericordia, perché rivolga a noi il suo sguardo e vegli sul nostro cammino” (Omelia 13 marzo 2015). Ora lascio a voi il tempo per proporre le vostre riflessioni, le vostre idee, le vostre domande sulla Evangelii Gaudium e vi ringrazio di cuore!”
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