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Roma

IL M5S NON E’ LA SOLUZIONE – IL PD NON E’ L’ALTERNATIVA

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Tempo di lettura 2 minuti …solo per questo atteggiamento, e non solo, Bersani sta dando prova che non è la persona giusta per guidare una scelta in alternativa al M5S.

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Emanuel Galea

Vecchi schemi, vecchie tattiche politiche che non convincono più alcuno. Politiche, causa prima dell’attuale crisi economica nostrana, che hanno visto il Pd partecipare attivamente assieme ad altri partiti, alla loro instaurazione e successiva degenerazione.

Ultimo atto politico fallimentare è stato l’appoggio al Governo tecnico del professor Mario Monti che oggi viene additato proprio da coloro che lo hanno sostenuto.

La protervia di Bersani nel voler escludere il leader di una forza politica avversa dal dibattito politico, non depone certamente a suo favore. Berlusconi potrà avere anche mille colpe per le quali meritarsi come minimo di sparire dalla scena politica. Questo però, lo possono decidere i suoi elettori e solamente loro. La pretesa di Bersani di accantonarlo è una scelta sbagliata, perdente, offende i 9.922.850 elettori che hanno votato il Pdl. Da rimarcare inoltre, il magro bottino che ha fatto prevalere il Centrosinistra sul Centrodestra, di appena 114.958 voti. Già, solo per questo atteggiamento, e non solo, Bersani sta dando prova che non è la persona giusta per guidare una scelta in alternativa al M5S.

Il leader del Pd, forse ingannandosi, si sente forte in virtù del premio di maggioranza. Il 6 novembre 2012 l’emendamento in questione  faceva infuriare il partito bersaniano. Oggi, Pierluigi si sente erroneamente forte da poter dettare legge proprio in virtù di ciò che prima è stato fumo negli occhi. Forse quel premio di maggioranza, così com’è, sarà bene rivisitarlo ancora. Il logo M5S non è un Avatar. Non è, come vogliono farci credere tanti, un movimento virtuale. Affatto! Alla data del 25 febbraio 2013 si contavano 8.333.000 circa di voti di persone vive e vegete. I rappresentanti eletti meritano rispetto, incoraggiamento e tutto l’aiuto possibile.

Sono loro, e giovani come loro, il ricambio dei nostri rappresentanti che siedono su quei banchi da quando a Roma si proiettava la prima del film di Fellini “La Strada”. E’ ora del ricambio.  Ricambio con persone che prima di buttarsi avanti, lancia in punta, decisi a cancellare tutto per ricominciare da capo, si mostrano disposti ad effettuare  un certo periodo a Montecitorio, fare la gavetta per poi  prendere la staffetta dai presenti deputati. Oggi dagli italiani dovrebbero essere salutati con fiducia e speranza perché possano vigilare, controllare, verificare ed intanto imparare. Devono diventare indipendenti, autonomi. Fino a che non apprenderanno tutte le procedure della Camera e del Senato, saranno costretti a dipendere sempre da qualcuno. Il M5S non può dipendere da alcun leader carismatico oppure da uno spin doctor, corpi esterni al Parlamento. E’ un’anomalia che rende il Movimento ancora lontano dal l’essere la soluzione.