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Redazione Lazio

Il Lazio dichiarato in “severità idrica alta” per la siccità

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Tempo di lettura 4 minuti Nel 2017 precipitazioni ridotte tra l’80% e l’85% e i laghi entrano in crisi

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LAZIO – Seconda giornata nel Lazio per la campagna itinerante Goletta dei Laghi, nella regione italiana con maggior numero di laghi d’origine vulcanica che ne occupano l’1,3% dell’intero territorio regionale, rappresentando uno straordinario patrimonio naturalistico, paesaggistico, turistico ed economico. Il sistema dei Laghi è in crisi complessiva a causa dell’abbassamento dei livelli idrometrici, per questo motivo oggi Legambiente, presenta il dossier “Captazioni e Abbassamento dei Laghi nel Lazio” in un incontro pubblico organizzato presso il lago di Bracciano, a Trevignano nel Lazio, con la partecipazione dei rappresentanti dell’associazione, gli amministratori locali, esperti del settore, l’Ente parco, comitati e cittadini interessati alla tutela del lago.  Causa principale della crisi, l’enorme siccità che ha colpito il territorio, a giugno 2017 si registrano valori di mm caduti di pioggia ridotti dell’80% rispetto ai massimi registrati negli anni precedenti, per quanto riguarda Albano, Nemi, Canterno e Fiuggi, e fino all’85% nella zona di Bracciano, Trevignano e Bolsena. 
 
A Bracciano sono caduti appena 196,4 mm di pioggia da inizio 2017, a fronte dei 603,4 totali nel 2007 (anno di minima piovosità) e 1.519,9 nel 2014 (anno di massima piovosità), numeri che raccontano l’emergenza idrica complessiva del Lazio. “Il clima che cambia impone cambiamenti radicali per gestione e consumo della risorsa idrica, non lo svuotamento delle riserve, questo è il presupposto da cui partire – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – prima di danneggiare in maniera irreversibile i preziosi e delicati ecosistemi lacustri e idrici che abbiamo sul territorio regionale. Oltre a combattere con tutte le forze le emissioni di gas climalteranti, c’è bisogno di piani di adattamento anche su scala locale, a partire dalla città di Roma, in cui è necessari anche un adeguamento delle condutture colabrodo che sul territorio provinciale perdono il 44,4% dell’acqua. Serve inoltre un forte controllo delle amministrazioni pubbliche rispetto ai soggetti gestori delle risorse idriche, per garantire gli investimenti e gli interventi necessari alla loro tutela e ad un accesso garantito da parte di tutti, anche delle generazioni future. Ma una diversa gestione della risorsa idrica deve coinvolgere anche il settore agricolo e industriale e bisogna intervenire sul consumo quotidiano, educandoci ad un uso consapevole della risorsa, e abbandonando l’idea dello spreco e dello sfruttamento spregiudicato delle riserve, a partire dalle sorgenti e dai grandi laghi laziali”.
 
Da metà dicembre 2016 le sorgenti che portano acqua a Roma sono in diminuzione per un inverno senza pioggia e neve, per mantenere acqua nelle tubature di Roma, Acea ha captato fino a 2.600 litri al secondo in questi mesi nel Lago di Bracciano, il quale livello è ora sotto di 140 cm dallo zero idrometrico, con ripercussioni sull'ecosistema, la cui soglia massima di tolleranza è di – 150 cm, superare tale limite porterebbe alla perdita di circa il 13-15% della superficie utile all’auto depurazione mettendo ulteriormente in gravità lo stato del lago. Da due giorni la Regione ha comunicato di aver bloccato tale captazione intimando ad Acea lo stop entro il 28 luglio prossimo alle ore 24. “Lo stop alle captazioni che arriva dalla Regione Lazio, è un atto molto positivo – conclude Scacchi – che mette fine ad una forzatura ecosistemica inaccettabile e obbliga la collettività a fare i conti con un nuovo modello di utilizzo della risorsa idrica, che deve essere messo in campo velocemente, data l’enorme crisi idrica attuale”.
 
Secondo i dati del dossier di Legambiente anche altri laghi del Lazio soffrono della medesima problematica, uno svuotamento che di volta in volta è causato dalle vicende territoriali. Il livello del Lago Albano è rimasto pressoché costante dal 1950 fino al 1980, poi è iniziato il prosciugamento, 50 centimetri dal 1980 al 1985, nel decennio successivo una discesa sino a meno 2 metri e infine, tra il 1995 e il 2005, si è raggiunta la soglia negativa di meno quattro metri rispetto al livello originario. Il lago è in pericolo e negli ultimi 57 anni il livello delle acque è diminuito di quasi 5 metri, negli ultimi 10 anni 21 milioni di litri d’acqua sono esautorati. Anche il Lago di Vico è in sofferenza idrica con 1 metro sotto il livello massimo della soglia farnesiana eanche quest'anno come nel 2012 è ricomparsa un'isoletta all'interno del Lago. L'abbassamento è dovuto alla mancanza delle piogge e allo svuotamento invernale che serve a mettere in sicurezza delle aziende costituite troppo a ridosso della riva. I laghi Salto e Turano scendono a vista d’occhio ogni giorno scoprendo aree del lago prima sommerse con arrivo di alghe e limi e conseguenti cattivi odori; lo svuotamento è artificiale ma raggiunge velocità incredibili anche di 20/30 centimetri in un solo giorno.
 
“La Goletta dei laghi – dichiara Simone Nuglio, responsabile della campagna – si pone come primo obiettivo la tutela della risorsa idrica e dei preziosissimi ecossitemi che abbiamo su tutto il territorio nazionale. Nel 2017 il cambiamento climatico si è riversato con tutta la sua evidenza sugli ecosistemi lacustri, molti dei quali entrati in crisi idrica per diversi mesi dall’inizio dell’anno. Per tutelare questo patrimonio nazionale è necessario quindi non solo ridurre gli scarichi ma anche preservare la quantità di risorsa idrica. Per questo lanciamo oggi l’allarme riguardo i laghi laziali, che in questi ultimi anni hanno visto un elevato abbassamento del livello, rispetto ai valori di riferimento. Se non si interrompe questa tendenza rischiamo di avere delle conseguenze irreversibili da cui sarà difficile tornare indietro. Tutela, conoscenza scientifica e una vasta alleanza di tutti i soggetti interessati, sono gli obiettivi principali della nostra campagna.”

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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