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di Maurizio Costa
Matteo Renzi presenta il Piano 'Mille Giorni', con il quale i cittadini potranno, giorno dopo giorno, attraverso il sito internet predisposto (www.passodopopasso.italia.it), informarsi sull'operato del governo. Una presa di posizione importante, che rimette la politica al centro dell'interesse della comunità. Un bel conto alla rovescia troneggia sulla prima pagina del sito dei 'Mille Giorni': esattamente novecentonovantanove a partire da oggi.
Dall'agricoltura alla riforma della Giustizia, passando per Expo e lavoro. Il premier si autoimpone dei paletti, questa volta quasi reali, e sembra intenzionato a voler scardinare la vecchia Italia.
Più che un sito "attivo", però, quello dei 'Mille Giorni' sembra un sito di partito, con i suoi coloro vivaci e i soliti slogan ("cambiamo l'Italia" o anche "per una giustizia più efficiente").
Nessuno mette in discussione che Renzi possa farcela, ma questa idea sembra più una risposta a Beppe Grillo che un'idea concreta, del tipo "anche io (Matteo Renzi) riesco a fare un sito che coinvolga i cittadini e le loro idee".
Ben vengano le riforme, ma di 'strillonate' non ne abbiamo proprio bisogno. I cittadini vogliono i fatti e si spera che questo sito ne trasmetta il più possibile.
Non dimentichiamo che mille giorni corrispondono a tre anni, un lasso di tempo lungo e importante che, se da una parte è necessario per scardinare l'apparato italiano, dall'altra potrebbe rivelarsi un'utopia irraggiungibile.
Phileas Fogg, nel romanzo di Jules Verne, riuscì a compiere il giro del mondo in 80 giorni per vincere una scommessa di 20.000 sterline; chissà se Matteo Renzi riuscirà a vincere la sua di scommessa, rivoltando l'Italia in 1.000 giorni, magari con un gelato in mano.
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