Redazione Lazio
Il FINANCIAL TIMES BOCCIA MONTI, A QUESTO FATTO NON SI STA DANDO TANTA RISONANZA, PERCHE’ ?
Tempo di lettura 3 minutiMonti ha promesso riforme ed è finito con l’aumentare solo le tasse
Tempo di lettura 3 minutiMonti ha promesso riforme ed è finito con l’aumentare solo le tasse
Published
12 anni faon
Ninnj Di Stefano Busà
Invece, è un segnale preciso, una segnalazione di allarme rosso, Monti non è L’angelo piovuto dal cielo a salvarci, Monti, ha distrutto, quel poco che ancora reggeva, Monti non è affatto il salvatore della patria, è semmai lo scardinatore e l’esecutore fallimentare di un sistema ormai fragile, messo alle strette da una politica troppo accondiscendente con il teutonico Merkel-system e senza alcuna pietà per le fasce meno abbienti.
Il Financial Times, non è un giornale che si fa abbindolare dagli atteggiamenti reclamizzati e messi in essere dalla socialpolitic della (mutua italiana) fatta di personaggi squallidi bene addestrati alla vicendevole scacchiera dei benpensanti, abituati a dare un colpo alla botte e uno al cerchio.
Con un titolo che ricorda una celebre copertina dell'Economist su Berlusconi "Why Silvio Berlusconi is unfit to lead Italy" (ricordate?) ha pubblicato su Rigor Montis un articolo a firma di Wolfgang Munchau, uno dei suoi più importanti analisti economici, "Why Monti is not the right man to lead Italy (Perché Monti non è l'uomo giusto per guidare l'Italia)".
Scrive Munchau: "La crisi economica in Italia sta crescendo. Ogni giorno vi sono notizie di peggioramento del credito, dell'aumento della disoccupazione, dei consumi, della produzione e della confidenza nella ripresa del business … Monti non si è opposto a Angela Merkel, ha massacrato l’Italia e il popolo italiano infliggendo tasse su tasse.
Non ha imposto una revisione vera e soprattutto non ha puntualizzato che, il continuo impegno dell'Italia avrebbe dovuto dipendere da una vera unione bancaria con capacità decisionali e depositi sufficienti; l'adozione di un eurobond; sicché le banche hanno ingoiato gli ingenti capitali freschi come noccioline, perseverando con una politica di espansione economica da parte di Berlino sugli altri paesi della UE…
Monti ha promesso riforme ed è finito con l’aumentare solo le tasse. Il suo governo ha tentato di introdurre modeste riforme strutturali …giusto per fare specchietto alle allodole, la qual cosa ha peggiorato e molto la sua credibilità e lo ha posto ai margini d una politica seria che possa davvero avvalorare la sua leadership in ambito UE.
La sua narrazione (fantastica, ndr) è che lui ha salvato l'Italia dall'orlo dell'abisso, o piuttosto da Silvio Berlusconi. La caduta dello spread ha alimentato la sua narrazione, ma molti italiani (quelli più preparati e aggiornati) sanno che lo devono a un altro Mario- Draghi, presidente della BCE…e anche a dire il vero ai mercati che con mossa strumentale fatta ad hoc se ne stanno accquattati e silenti in attesa del “delirio” del dopo elezioni. Per Monti, la mia miglior previsione è che la Storia gli darà un ruolo simile a quello di Heinrich Bruning (*), il cancelliere tedesco dal 1930 al 1932. Anche Bruning era convinto al pari dell'establishment di allora, che non ci fosse alternativa all'austerità"…ma l’austerità e il rigore senza le necessarie riforme fanno perdere di vista il PIL che si riduce e si comprime notevolmente, facendo scadere l’economia nazionale di un paese da terzomondo, (senza una sua fisiomomia né un credito internazionale).
Il giorno seguente Rigor Montis, piccato, ha risposto con una lunga lettera al Financial Times. Riporto alcune perle della sua intemerata in cui sin dal titolo appare la sua innata modestia "Italy has led reform in Europe as well as at home (L'Italia ha guidato le riforme in Europa oltre che a casa)"
1. L'Italia era vicina a essere espulsa dai mercati finanziari. Ridurre i bisogni finanziari era imperativo (durante il Governo Monti il nostro debito pubblico è aumentato di 100 miliardi, ha fatto peggio di Tremonti e i nostri titoli pubblici sono stati acquistati in prevalenza dalle nostre banche grazie al prestito ponte della BCE di gennaio/febbraio 2012 di 1.100 miliardi di euro al sistema bancario europeo, ndr) e poteva essere fatto solo aumentando le tasse. Ma si doveva intervenire sul taglio delle spese, soprattutto quelle strutturali e non sull'aumento delle tasse e della fiscalità aumentando così la recessione, ndr)
2. Quello che ha fatto questo governo diminuendo i prezzi (l'inflazione è salita al 3% nel 2012, ndr) e creando più lavoro nel settore dei servizi è senza precedenti (per Bankitalia nel 2013 il tasso di disoccupazione aumenterà, arrivando a toccare il 12% nel 2014 e per l' ISTAT: la disoccupazione giovanile supera il 37%, ndr) per un periodo così breve e senza una reale maggioranza in Parlamento (sostenuto solo da Pdl, Pdmenoelle e Udc, ndr).
Belin, che vergogna. Monti ci è o ci fa?
Rigor Montis non è la persona adatta a trainare l’Italia fuori dalla crisi in un momento tanto drammatico per la storia di tutti i tempi, non ne ha l’impronta, la visione, la tempra, non ne ha le caratteristiche, non possiede la pregnanza storica delle molte e inusuali determinazioni logiche oltre che dell’apparato intellettuale (si fa passare per tecnocrate, per gigante dell’economia…)
(*) In una situazione economica gravissima per la Germania, Bruning perseguì con determinazione, tramite decreti presidenziali d'urgenza, una politica di tagli di bilancio e di deflazione per alleviare il peso del debito estero connesso al pagamento delle riparazioni di guerra decise a Versailles. Per alcuni la sua politica provocò un grave aumento della disoccupazione, aggravò il disagio sociale e la condizione dei ceti medi, causò il massiccio spostamento dei medio-bassi verso l’estremismo populista-nazionalista di Adolf Hitler, di cui conosciamo la storia e tutta l’evoluzione successive.
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TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE
ESSERE POVERI DENTRO
CON QUALE PRESUNZIONE UN TALE CHE SI AUTODEFINISCE PRONTO AL GOVERNO, SI TAGLIA GLI ATTRIBUTI.