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Redazione Lazio

IL COLMO DELL' INCONGRUITA’ E DELL’INGIUSTIZIA SOCIALE

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Emanuel Galea

Il Professor Monti , modificando il decreto 21 novembre 2007, n. 231, sostituendo al comma 13 dell’art. 49 le parole “30 settembre 2011”, con “31 dicembre 2011” ha voluto accelerare le limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore. Il professore si è preoccupato di ridurre la gestione del denaro contante. Le ragioni le conosciamo. Manovra contro l’evasione. Ogni transazione finanziaria d’ora in poi andrà fatta in massima trasparenza.

Il sempre maltrattato pensionato non riceverà più la sua pensione in contanti. Gli è stato imposto l'obbligo di aprire un conto corrente oppure un altro strumento idoneo dove accreditare la sua pensione. E il pensionato deve così farsi carico di altre spese. Sono vietati pagamenti in contanti per acquisti oppure servizi superiori a 1.000 euro.

Una massiccia campagna, che costa quello che costa, istruisce i cittadini ad esigere scontrini fiscali,  ricevute o parcelle attestanti il pagamento. Dovere civico d’ogni cittadino. Si ribadisce che ogni transazione dall’evento Monti in avanti va certificata.

Qual è invece il dovere civico del deputato?

Il 31 gennaio u.s. il Consiglio di Presidenza del Senato ha approvato all’unanimità le nuove disposizioni in materia di trattamento previdenziale dei senatori e rimborso spese per l’esercizio del mandato.

La novità del decreto sta nel fatto che il nuovo rimborso spese, analogo importo del vecchio di 4.180 euro, sarà suddiviso in due quote uguali di euro 2.090, erogate una al capo gruppo parlamentare di appartenenza e l’altra parte direttamente al senatore.

Dove sta il colmo della incongruità, dell’ingiustizia sociale.

Il 50% del rimborso spese al senatore dovrebbe essere rendicontato mentre l’altro 50% al capo gruppo parlamentare no.

Questa anomalia presenta due lacerazioni: una che autorizza i capi gruppo a raggirare il decreto di rintracciabilità e poi conferma, per l’ennesima volta la sacca dei privilegi dei signori “nominati”.

 La gente mormora e lo scontento si legge sulla faccia di ognuno. Tutti fanno lo stesso commento. Monti ha esordito promettendo equità, crescita e rigore. Ad oggi, in giro non si parla che di rigore.

 

 

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