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Redazione
Livorno – E’ stata riconosciuta dalla Corte di Cassazione la legittimità della richiesta dell'Ici che è stata avanzata nel 2010 dal Comune di Livorno a tutti gli istituti scolastici gestiti da enti religiosi. La suprema Corte ha ribaltato quanto aveva stabilito nei primi due gradi di giudizio. Questo genere di pronunciamento da parte della Corte di Cassazione è il primo in Italia. I vescovi italiani ritengono la sentenza della Cassazione una sentenza che danneggia la garanzia di libertà di educazione richiesta anche dall'Europa, e che mette fortemente a rischio la sopravvivenza degli istituti paritari. Mons. Galantino parla di sentenza "pericolosa" e si associa a quanto detto ieri dal presidente della Fidae, don Francesco Macrì, in quanto ora "si rischia realmente la chiusura di queste scuole". E questo, sottolinea, "significa limitare la libertà, contro al volontà della stessa Europa, che ci chiede invece garanzie sulla libertà educativa". Punta intanto il dito contro "l'ideologizzazione" di tale questione, che viene posta sul piano di un fatto prettamene cattolico, mentre bisogna parlare semplicemente di scuole pubbliche paritarie.
Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, interviene da Aosta in merito alla sentenza della Cassazione che impone ad alcuni istituti scolastici religiosi di Livorno di pagare l'Ici: I giudici sostengono "che c'è un trattamento diverso tra pubbliche e paritarie perché sono istituzioni diverse. Penso che forse ci sia una riflessione da fare, dice dopo aver ricordato che in regioni come il Veneto, senza paritarie, Stato e Regione si troverebbero in enormi difficoltà economiche e strutturali".
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