ROMA – Piazza Vittorio Emanuele II, meglio conosciuta dai romani come piazza Vittorio, con i suoi 316 metri di lunghezza e 174 di larghezza e con quasi 10mila metri quadrati in più di piazza San Pietro, è la piazza più grande della Capitale.
Tra le mete più suggestive e particolari di Roma è situata nel cuore del rione Esquilino dove fino alla fine dello scorso secolo ha ospitato uno dei mercati più grandi della Capitale.
Piazza Vittorio venne realizzata all’indomani del trasferimento della capitale d’Italia da Firenze a Roma e lungo il suo raggio si snodano 280 colonne che ora dopo quasi un secolo e mezzo presentano non pochi segni di degrado. E lo scorso venerdì sono stati effettuati i primi rilievi architettonici sulle facciate della porzione del Portico, comprese tra via Mamiani e via Lamarmora, per avviare l’opera di riqualificazione dei pavimenti e delle colonne di questi primi due blocchi, scelti perché sono quelli che appaiono in condizioni peggiori rispetto al resto del porticato.
“Un altro passo in avanti – ha detto Sabrina Alfonsi presidente del I Municipio Capitolino – verso il recupero dei portici, dopo i provvedimenti che li hanno liberati dalla presenza delle bancarelle”.
Un’opera di riqualificazione che ora attende solo il progetto esecutivo, affidato al Dipartimento di Architettura e Progetto dell’Università La Sapienza, per poter dare inizio ai lavori.