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PALERMO – “Le dichiarazioni di Vincenzo Scarantino sono state al centro di uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana”. Nero su bianco, per la prima volta, i giudici di Caltanissetta scrivono del clamoroso depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio costata la vita al giudice Paolo Borsellino. Nelle motivazioni della sentenza del processo Borsellino quater, depositate ieri sera, la Corte d’assise dedica un lungo capitolo al falso pentito Scarantino.
A distanza di un anno e due mesi dalla pronuncia del dispositivo, è stata depositata la motivazione della sentenza che ha condannato all’ergastolo i boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino e a dieci anni per calunnia i falsi pentiti Francesco Andriotta e Calogero Pulci. Le motivazioni, lunghe 1.865 pagine, ricostruiscono anche il clamoroso depistaggio delle indagini sulla strage costata la vita a Borsellino e agli agenti della scorta.
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