Dopo esser stato lanciato sul mercato, solo in versione digitale, ad episodi, Hitman torna con “La Prima Stagione Completa” (disponibile su Pc, Xbox One e PS4) in una versione fisica definitiva del gioco, con oltre 100 ore di gameplay. Tale edizione offre tutte le location e gli episodi della prima stagione il Prologo, la Francia e l’Italia, il Marocco, la Thailandia, gli USA ed il Giappone. La trama su cui vertono le vicende della prima stagione di Hitman, riguarda il coinvolgimento del famoso sicario nell’uccisione di alcuni bersagli. Queste persone, apparentemente slegate una dall’altra, una volta uccise, sveleranno man mano una cospirazione nei quali si verrà inevitabilmente invischiati. Il titolo si pone come prequel della serie, svelando ai gamers come l’Agente 47 sia entrato “nel giro”. Ogni altra parola potrebbe considerarsi spoiler, quindi non aggiungiamo altro e passiamo ad esaminare altri aspetti della produzione. Come tutti gli altri capitoli della serie, anche questo nuovo Hitman a episodi è essenzialmente uno stealth game, ma è forse uno dei migliori in circolazione. Anche qui lo scopo principale è l’eliminazione di alcuni bersagli, ma l’approccio a muso duro non paga praticamente mai. Infatti, agire senza criterio ed essere scoperti porterà quasi inevitabilmente a un tragico game over. Questa cosa non deve però scoraggiare i giocatori meno esperti, anche perché il gioco permette il salvataggio (quasi) libero e alcune piste da seguire per penetrare nella struttura di turno. In ogni mappa poi, verranno infatti dati dei suggerimenti per sfruttare alcune opportunità per avere la meglio sui bersagli. I puristi possono anche non seguire queste indicazioni pre-impostate, ascoltando magari le conversazioni altrui per cogliere queste opportunità. A questo poi va aggiunta anche una massima libertà applicata a tutto il contesto di gioco. Nessuno vieterà ad esempio a chi si trova dinanzi lo schermo di uccidere il bersaglio di turno con la pistola silenziata ma, per non dare alcun sospetto, è anche possibile avvelenare il cibo o usare l’ambiente di gioco per il proprio vantaggio al fine di causare finti incidenti. Sempre nel nome di un’accessibilità più marcata rispetto ai capitoli passati alcuni indicatori a video saranno di gran supporto: oltre all’istinto, utile a individuare le vittime designate, è possibile capire immediatamente se una guardia potrebbe sospettare dell’Agente 47. Questo sarà intuibile grazie a un segnalino presente sopra la testa del nemico, unito a una “barra di sospetto”. Se travestiti da poliziotto si potrà passare facilmente inosservati dai civili o ad alcuni poliziotti di grado inferiore, bisogna stare comunque attenti perché un ufficiale invece capirà subito che non si tratta di un vero agente.
Per i giocatori più esigenti, nella versione boxata di Hitman è stato inserito un livello di difficoltà ancora più elevato. Ma cosa offre? Ai sensi migliorati dei nemici e dei personaggi non giocabili in generale si deve aggiungere che i salvataggi automatici non saranno presenti e si potrà salvare solo una volta nell'arco dell'intera missione. Il risultato è una pianificazione metodica e certosina che non può ammettere errori. Il nuovo livello di difficoltà non è l'unica novità che amplia l'esperienza di Hitman: gli autori hanno infatti lanciato una nuova missione aggiuntiva in Italia che, pur essendo meno ricca di quella della campagna, è comunque più profonda dei semplici contratti lanciati dagli utenti o dalle missioni Escalation. Tornato nella ridente cittadina, l’agente 47 dovrà eliminare Marco Abiatti, politico che si sta candidando sindaco mentre intrattiene rapporti con la criminalità locale. L'atmosfera all'interno della missione è unica e le possibilità offerte al giocatore sono anche in questo caso appaganti, nonostante infatti la missione si completi in circa un'ora e mezza, la variazione svolta dai programmatori sul livello è molto ben fatta e dimostra la versatilità della mappa. Tecnicamente parlando Hitman è un prodotto di alto livello nonostante ci sia qualche piccolo difetto estetico di tanto in tanto che farà storcere il naso ai giocatori più attenti. In ogni caso nel complesso il titolo offre delle mappe dalle dimensioni davvero enormi, dettagliatissime, tutte da scoprire e con un design in grado di far impallidire molti dei titoli odierni. Ogni area di gioco poi è densamente popolata da un numero incalcolabile di NPC, ognuno dotato di una IA molto convincente, seppur non sempre perfetta. Di buona fattura i filmati in CG disponibili a cavallo tra una missione e l’altra, buono il doppiaggio in inglese e la localizzazione dei testi in italiano, anche se la mancanza del doppiaggio nella nostra lingua si fa sentire davvero. Di grande pregio invece tutta l’effettistica e le sonorità legate al gioco, sempre credibili e mai fuori luogo. Tirando le somme la prima stagione completa di Hitman è un vero piccolo capolavoro che farà felici sia i vecchi appassionati della saga, sia chi si avvicina per la prima volta alle avventure dell’Agente 47.