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Guidonia Montecelio, emergenza sanitaria in via Trevi nel Lazio. Giovanna Ammaturo (FdI): “Quando la cacca va in taxi”

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Il consigliere Giovanna Ammaturo di FdI, vicina a 200 famiglie, evidenzia l’inerzia e le lobbies e un danno erariale evidente mentre il dirigente è stato rinviato a giudizio

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – A Guidonia Montecelio, fa sapere Giovanna Ammaturo consigliere comunale di FdI, le acque reflue di 50 famiglie in via Trevi nel Lazio, frazione di Setteville, vengono risucchiate tre volte al giorno da un auto spurgo dalla conduttura fognaria sulla strada e riversate in altro pozzetto dopo una breve risalitina di 80 metri, lasciando ricordi sull’asfalto e rumori delle operazioni facili da immaginare.

50 anni fa su terreni che costavano 100 lire al mq iniziò la lottizzazione di Setteville Nord

In via Trevi nel Lazio c’erano 6 famiglie oggi sono 200 ed altri lotti in procinto di edificazione. Le pompe di sollevamento delle acque reflue non bastano più: troppo sottodimensionate e, oltremodo, da tempo una è rotta e l’altra funziona al 20% visto che le alette tritatrici sono quasi scomparse. Così l’avvisatore acustico luminoso è perennemente acceso. Migliaia negli anni le manutenzioni appaltate con la presa in giro e l’allocuzione “ tutto a posto” dopo aver spento la luce, non sapendo, il tecnico, che manca una pompa. Quasi fosse la coesistenza di diverse lobbies per nulla intenzionate a risolvere i problemi ma mantenersi l’appannaggio.

Nella strada coesistono due sistemi fognari

Uno di acque reflue, nere e l’altro di acque meteoriche, bianche. Quest’ultimo veniva riversato nel canale naturale e disperso nella campagna fino ad aprile scorso quando a seguito di una denuncia il Tribunale di Tivoli, evidenziò che l’acqua meteorica era inquinata da feci e colibatteri e fu giustamente cementato per fermare il pericolo di bagnare le colture ortofrutticole. Così adesso l’acqua bianca non può defluire e travasa nei pozzi neri. Con le piogge, senza pompe o perlomeno a rilento i liquidi riversano e anche penetrano nel sottosuolo sotto le costruzioni o fuoriescono dai mattonati nelle villette costruite.

Panico, allarme e paura tra gli abitanti per la prima goccia d’acqua. Costituito un gruppo in rete.

Non per assicurarsi la vacanza di sette giorni ma per andare a mangiare un pizza o semplicemente al lavoro. Una vera emergenza sanitaria con zanzare ed altri ditteri a nuvole, odori nauseabondi, roditori e la beffa di un valore di mercato sprofondato. Ci sono pozzi di quattro metri pieni di acqua con una o due pompe pronte a scattare se supera il centimetro e riversare le acque nella terra. Sacchetti di sabbia davanti ai cancelli sono la normalità, le porte sigillate, le paratie di ferro davanti alle persiane le hanno tutti quanto vedere masserizie, suppellettili e divani gettati alla rinfusa ed ingialliti, per via delle feci, per venti o 50 cm. Indicatori dell’altezza delle diverse inondazioni da acque reflue, come i classici segni sulle mura all’esterno e nei saloni.

Giovanna Ammaturo: “La cittadinanza è stufa, i dossier voluminosi, le denuncie pronte la pazienza esaurita”

“Come consigliere di FdI – dichiara Giovanna Ammaturo – confermo tutto il disappunto che finora un Comune come Guidonia Montecelio non abbia trovato una soluzione. Che lobbies e inerzia galleggino sempre – prosegue Ammaturo – è un classico amministrativo ma sono perplessa che l’ultimo tecnico dell’assessorato ai LLPP, l’ingegnere Rocco Olivadese sia stato rinviato a giudizio ed anche per questo ha deciso di andarsene. Ultimo responsabile amministrativo di errori lontani di ingessature burocratiche e di inadeguatezze idrauliche di un impianto deficitario dalla nascita. Seppure Olivadese abbia dimostrato di essere il tecnico, rispetto la decina di quelli che lo hanno preceduto, ad attivarsi in tutti i modi. Lunedì è previsto un incontro con gli specialisti a cui vorrò dare il mio contributo costruttivo, come è nelle corde della mia politica e di Fratelli d’Italia con una soluzione semplice, economica e celere. Anche perché, tecnicamente e politicamente, chi ha guidato fino ad oggi gli uffici, il nostro è l’unico Comune al mondo dove la cacca va in taxi. È troppo ridicolo che a 10 km dalla Cloaca Massima, primo esempio al mondo di fognatura imitata in tutto il mondo civile, non si vogliono risolvere i problemi. Non si può credere alla banale giustificazione riferita a cittadini agitati per la propria casa e gli interessi più intimi che l’unica Ditta fornitrice di pompe per impianti di sollevamento si trovi a Bologna e sta chiudendo per ferie mentre risulta che nel nostro Comune e nei viciniori ci siano aziende che le esportano in tutto il mondo. Le lobbies dei furbetti, il profitto dei dritti seduti a scaldare la sedia a tempo indeterminato debbono terminare quanto le rendite vitalizie politiche fatte sulle idee, il coraggio, l’impegno assunto verso gli elettori e i soldi personali di poche mosche bianche se si vuole amministrare con la politica scritta con la maiuscola e sconfiggere i mascalzoni traditori, muscolosi di nomine ma non di suffragi. Mille incarichi tecnici e ditte convenzionate, migliaia di spurghi non sono la risoluzione ma il tracollo del buonsenso. Oltre all’evidente danno erariale, – conclude Giovanna Ammaturo – chiederemo conto e responsabili di chi ha preso guadagno con tale andazzo e chi ha girato la testa facendo finta di non vedere 200 famiglie con mille esigenze specifiche che non debbono essere un peso ma sono anche loro risorse e parte integrata della Comunità.”

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1 Comment

1 Comments

  1. Renzo

    30 Aprile 2021 at 19:50

    Questo problema esiste anche in via lago maggiore addirittura c’è una fogna a cielo aperto e hanno tolto anche le pompe sono state mandate centinaia di PEC al comune e alle autorità ma si vede che hanno cose più importanti da fare ad esempio rifare il manto stradale

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