Guidonia Montecelio, Ammaturo: “Il cimitero riapre con il contagocce”

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – ll sindaco di Guidonia Montecelio “concede” l’onoranza limitando l’ingresso a 15 persone contemporaneamente. “Chi stabilisce i tempi di preghiera per i propri cari? – dichiara Giovanna Ammaturo di FdI – L’area è di circa sei ettari – prosegue – e vi riposano quasi 15.000 defunti. Si avvisano le Forze dell’Ordine e la ASL, sperando che certifichino le 195 salme ammassate nella cappella e una sentenza dimenticata da Barbet nei cassetti, anzi che numerare i visitatori.

L’Ordinanza 128 del 2 maggio del sindaco pentastellato di Guidonia Montecelio Barbet, indica che dal 4 maggio riaprirà il cimitero comunale. L’accesso è consentito dal lunedì al venerdì dalla 7,30 alle 17.00 ed il sabato dalle 7,30 alle 13.00. La domenica Barbet l’ha omesso e comunque non lo consente- prosegue Giovanna Ammaturo – con 3 pagine di richiami, al punto 4 “consente” che all’interno non vi siano più di 15 persone contemporaneamente, mentre il punto 5 resta un mistero: la permanenza all’interno sia limitata al tempo strettamente necessario ed esclusivamente per la visita ai propri congiunti, al fine di consentire una maggiore disponibilità di accesso durante l’orario di apertura. È evidente la parafrasi del Presidente Conte a “consentire”, che per i pentastellati sta diventando un liet motiv: quando la mediocrità si allea e congiura per soffocare la libertà, i diritti e soprattutto il buon senso. 15 visitatori su una area di quasi 6 ettari è come cercare un ago in un pagliaio. In pratica una estensione di 90 campi di calcio, dove riposano circa 15.000 defunti. Non capiamo perché a Barbet come a Conte piaccia il numero 15. Vista la simbologia del premier abbiamo provato a fare ricerche in merito a 15, ma nulla sembra pertinente. In un cimitero si va per onorare i defunti, primo indicatore della civiltà di una comunità, ma come fa il sindaco Barbet a misurare i tempi dei parenti in preghiera, resta un mistero, neanche definito dal protocollo. Non è come scegliere un biscotto al supermercato, una operazione in banca o in un ufficio postale, una mela in frutteria, una marca di sigarette o un viaggio in autobus per lavoro. E’nel cuore di ogni cittadino che si reca al cimitero il rispetto: per se stessi, i propri cari e per tutti gli altri. Nessuno nell’incontrare un conoscente è mai andato oltre un cenno di saluto da lontano. Ci sono stati diversi sindaci in Italia, visto il luogo più aperto di qualsiasi supermercato, che non ha chiuso: ad esempio Nettuno. Sono incline a ritenere che Barbet e accoliti intendano mantenere sui carboni ardenti con ansie ed angosce legittimandosi da re corticelli enfatizzando la sottomissione al punto che la cultura del servizio si trasforma in un privilegio feudale. Non si può aprire un cimitero comunale di tale ampiezza oltremodo senza avvertire il gestore, i dipendenti, i fiorai, chi vi lavora intorno, dimenticandosi di non aver eseguito una qualsiasi sanificazione. Negli ultimi due mesi, rimasto chiuso , si sarebbe potuto procedere al collaudo di quei 2030 loculi e 695 ossari fonte di tante liti giudiziarie dove il Comune ha avuto sempre torto oltre al danno erariale. Si sarebbe potuto offrire degna sepoltura a 195 salme che giacciono accatastate da 3 anni nella piccola cappella cimiteriale. Si sarebbe potuto ma non si è fatto se non “concedere” una visita veloce e di circostanza. Grazie Sindaco per aver inviato l’ordinanza 128 alla Polizia Locale, al Prefetto, Asl RM5, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza che spero vengano a constatare che da tre anni non si esegue una sentenza che ordina la sepoltura” senza ulteriore indugio” delle 195 salme e si adoperino di conseguenza anzi che numerare se i presenti sono 15, 35 o 105 su una area sufficientemente vasta e dispersiva di quasi sei ettari. La riapertura deve avvenire gradualmente, conferma Colao, seduto sulla poltrona a Londra. Ma allora perché non riaprire l’isola ecologica come ho richiesto al Sindaco con nota del 24 aprile u.s. previo appuntamento telefonico quanto il cimitero. Sono piccoli segni per il ritorno alla normalità. Questo vogliono gli Italiani: tornare a vivere consapevoli di cosa sia una pandemia da Covid-19. Gli Italiani non sono fessi anzi il contrario né le Istituzioni possono dettare i tempi per onorare i defunti .”