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GUIDONIA (RM) – Frutta, verdura, uova in strada con le auto che sfrecciano, il caldo e la carenza di igiene. Giovanna Ammaturo, la consigliera eletta a Guidonia Montecelio con il movimento NOI CON SALVINI, ha scritto al Sindaco Barbet ( M5S), per conoscere quanti verbali e che genere di controlli sono stati effettuati nel 2017 a frutterie e mini market. “ Quello delle merci come frutta, verdura e casse di acqua lasciate a scaldarsi ed assorbire i gas di scarico sui cigli dei marciapiedi è un fenomeno non solo endemico che ha assunto una inquietante normalità sulle arterie non solo della terza Città del Lazio ma di centinaia di Comuni. La salute dei cittadini- ha continuato l’Ammaturo che con il risultato ottenuto da NcS a giugno scorso non solo è il primo partito di centro destra a Guidonia Montecelio, ma della Provincia di Roma- è un bene fondamentale garantito dalla Costituzione. Troppe mani, troppe persone toccano la merce in vendita. Chiediamo lo stop a tanta evidente tolleranza. Al contrario in tanti negozi e supermercati non mancano una miriade di controlli dalle cuffie allo HACCP, un sistema di monitoraggio e rilevazione fatte dal commerciante in autonomia e tempi determinati o come l’abilitazione professionale di tutto il personale abilitato o l’esatta raccolta differenziata o alla messa a terra, dall’impatto acustico al paesaggistico. Esistono leggi già dal 1962 e diverse sentenze della Corte di Cassazione nel merito che hanno ampiamente stabilito che l’accertamento dello stato di conservazione non richiede esami di laboratorio e/o perizie. Troppe volte manca la tracciabilità delle merci oltre che i prezzi.
Abbiamo chiesto al Sindaco di conoscere il numero e il report delle sanzioni elevate e se sono state pagate non solo dalla Polizia Municipale di Guidonia Montecelio ma anche della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Ispettorato ASL, per : Per occupazione di suolo pubblico, Merci deteriorate e/o avariate ed in quale misura sono state sequestrate, Idoneità ed autocontrollo HACCP, Quanti addetti sono stati verificati di non essere in possesso del titolo formativo necessario alla manipolazione delle merci come previsto dai Regolamenti Europei 852/04 e 178/02, Per mancanza di celle frigo dedicate, Per carenza e/o mancanza di servizi igienici,Per violazione sulle norme del lavoro, anche giovanile, Sulle carenze di esatti misuratori di peso e le etichettature di controllo, Esatta raccolta differenziata, Vendita di birra ed alcolici a minori, anche dopo le 22.00. Da personali accertamenti – conclude Giovanna Ammaturo : “ Mi risulta che sono stati elevati verbali e che i titolari sono fiduciosi di non pagarli. Forse perché dopo due anni chiudono la Partita Iva e la sostituiscono con altro soggetto che normalmente è un congiunto per continuare a lavorare, senza oltremodo aver presentato, con la Ditta sostituita, alcuna dichiarazione dei redditi.”La mia nota intende anche essere una sorta di sperimentazione per tracciare un quadro del
fenomeno che ha degli aspetti inquietanti visto il proliferare di questi esercizi che solleva forti dubbi sulla loro effettiva legalità, sul rispetto delle norme igienico-sanitarie e delle regole
fiscali. E mi auguro che finalmente si intervenga per porre un freno al fenomeno . E’ necessario che il nostro Comune detti delle linee guida per i controlli successivi da mettere a sistema, per tutelare la salute dei cittadini occorre un monitoraggio costante ed efficiente. I problemi purtroppo non riguardano soltanto l'occupazione di suolo pubblico. In queste attività commerciali, ancora più grave è l’accertamento di eventuali immigrati clandestini che necessitano di operazioni di identificazione. Perché questi commercianti possono agire illegalmente? Appena il Sindaco ci fornirà risposta sarà nostra cura evidenziare alla Città i dati.
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