Guidonia, collegio uninominale per la Camera: 8 voti di differenza tra M5s e Lega. Saltamartini invoca massima trasparenza

GUIDONIA (RM) – “Il collegio uninominale per la Camera di Guidonia non può essere assegnato senza che ci sia certezza assoluta sui voti validi e, quindi, senza la verifica di tutte le migliaia di schede nulle. – Dichiara la deputata della Lega Barbara Saltamartini, candidata del centrodestra nel collegio uninominale di Guidonia Montecelio – Su questo non indietreggeremo di un millimetro. Ad oggi – prosegue Saltamartini – la differenza tra me e il candidato del M5S è di soli 8 voti, su 154.646 elettori. Un soffio, caso unico in tutta Italia. Per questo è assolutamente necessario mettere in atto tutte le verifiche del caso. Qui c’è in gioco la corretta composizione della Camera dei Deputati, che sappiamo quanto sia fondamentale per ottenere una maggioranza parlamentare alla luce, soprattutto, del risultato elettorale. Siamo certi che le autorità competenti non si assumeranno la responsabilità di convalidare un voto che, ad oggi, risulta palesemente viziato e incompleto. E siamo certi che ci sarà la massima attenzione e la dovuta sensibilità anche da parte del Viminale. Basti pensare che, dalle prime verifiche, su 18 voti contestati ho già recuperato 11 voti (passando per questo da uno scarto iniziale di 19 voti a 8). Detto ciò è chiaro che con queste premesse, su 2759 schede nulle, numero altissimo, per 259 sezioni, i margini per ribaltare il risultato iniziale siano enormi. Nella sola Guidonia – continua Saltamartini – sono state registrate 685 schede nulle su 68 sezioni, in media dieci per ogni sezione. Per questo il nostro rappresentate di lista ha chiesto formalmente la verifica delle schede nulle, considerando, tra l’altro, l’acclarata inesperienza di molti presidenti di seggio e, dalle prime verifiche, anche la disattenzione applicata. Se il magistrato preposto non accetterà la nostra richiesta si assumerà la responsabilità di attribuire senza alcune certezza la vittoria ad un candidato, alterando la composizione dei gruppi parlamentari”.