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Cronaca

Guidonia, Ammaturo su parco a Villanova: 350 firme per chiedere la riapertura

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GUIDONIA (RM) – La Lega per Salvini si fa interprete dei cittadini, raccoglie in due pomeriggi le firme di coloro che sono interpreti della vita pulsante di una Città creando Comunità attorno al loro Parco.
A Villanova di Guidonia in due pomeriggi sono state raccolte 350 firme per ribadire al sindaco Barbet e alla amministrazione grillina di riaprire il parco S. Giuseppe Artigiano e renderlo fruibile a tutti. Ancora resiste la sbiadita e disfatta copia dell’ordinanza attaccata sulla recinzione del parco.

La data è del 23 marzo la firma del dirigente architetto Paola Piseddu. Nel preambolo si considera il fortuito evento che ha determinato la caduta di due pini di grandi dimensioni nella pinetina di Guidonia centro, dove furono ferite due persone, e pertanto “ a scopo precauzionale per consentire la verifica, la stabilità, la rimozione dei rami e degli alberi pericolanti o già eventualmente caduti. Si ordina il divieto di accesso e transito per la verifica fino alla cessazione della situazione di pericolo”.

Dopo 60 giorni l’Amministrazione Barbet non è ancora in grado di riaprire l’unico parco della più popolosa frazione di Guidonia Montecelio, terza Città del Lazio e 58^ in Italia- conferma Giovanna Ammaturo della Lega per Salvini che continua- da una ordinanza adeguata siamo arrivati all’oblio, il parco sorge al centro di una frazione ed l’unico sbocco per migliaia di bambini e
cittadini. Attorno gridano e corrono centinaia di fanciulli, sono parcheggiate centinaia di auto, si è svolta la festa patronale, ogni venerdì c’è il mercato rionale. Il sindaco era stato avvertito
in Consiglio e fu richiesto l’impegno di valorizzare nel modo adeguato e con cortese sollecitudine un bene pubblico sottratto al godimento dei cittadini. Per Barbet l’oblio è più importante che prodigarsi per il bene di tutti. All’interno nessun albero nè rami sono caduti: è pieno di cartacce, erba alta e cocci di bottiglie. La Lega da quando è caduto il pino a Guidonia centro si è attivata arrivando a far transennare il giardino di Montecelio e sulle alberature nel cimitero. Con identico spirito di servizio ha voluto raccogliere la petizione per ricondurre l’amministrazione grillina sui binari istituzionali costruttivi. Sono decine gli articoli dello statuto della Città che Barbet sta calpestando non riaprendo il Parco nei tempi dovuti. I cittadini chiedono risposte ai politici che mensilmente hanno preso l’assegno di carica, chiedono impegno, il rispetto dei ruoli e delle regole democratiche. Non si può chiedere il voto promettendo come ha fatto Barbet nel suo programma elettorale” manutenere e incentivare il verde pubblico, attraverso campagne estensive di piantumazione di alberi , la creazione, nel tempo, di aree boschive e parchi di dimensioni adeguate e corridoi naturalistici tra parchi extra comunali.” e poi dimenticandolo.

Oltremodo l’area a verde è stata affidata, gratuitamente, ad uno sponsor la DA.MA. Onlus del signor Daniele Faccenna che ha avuto non soltanto l’obbligo di una assicurazione per 1 milione di euro ma di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria oltre ad impiantare il parco giochi per i bambini, di provvedere alla pulizia, apertura e chiusura ecc. L’operatore era anche obbligato al taglio degli alberi ogni biennio oltre che dell’erba rilasciando altresì una fidejussione e comunicare ogni intenzione all’Ufficio Ambiente e Parchi. Constava al Comune il controllo e la vigilanza sull’intero impianto ceduto per anni sei più sei per favorire nuove opportunità di lavoro. Non si comprende ancora di più perché dopo 60 giorni i cittadini debbono attendere una
Amministrazione bradipa che chiude strade pubbliche importanti invitando i cittadini a pagarsi il ripristino delle buche da soli, lascia che i crateri crescano nelle strade con grave pericoli per tutti relegando Guidonia Montecelio all’abbandono. Abbiamo chiesto al Sindaco con una interrogazione quando vorrà mettere a disposizione della Città il Parco. ”

IL CONSIGLIERE di LEGA PER SALVINI

Giovanna Ammaturo

Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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